Dove ho messo le chiavi?

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Data :15 Ottobre 2020

O Spirito Santo, sei Tu che unisci la mia anima a Dio: muovila con ardenti desideri e accendila con il fuoco del Tuo Amore. Quanto sei buono con me o Spirito Santo di Dio: sii per sempre lodato e benedetto per il grande amore che effondi su di me! Dio mio e mio Creatore, è mai possibile che vi sia qualcuno che non ti ami? Per tanto tempo non ti ho amato! Perdonami, Signore. O Spirito Santo, concedi all’anima mia di essere tutta di Dio e di servirlo senza alcun interesse personale, ma solo perché è Padre mio e mi ama. Mio Dio e mio Tutto, c’è forse qualche altra cosa che io possa desiderare? Tu solo mi basti. Amen.

(santa Teresa d’Avila)

Dal Vangelo secondo Luca (11, 47-54)

In quel tempo, il Signore disse: «Guai a voi, che costruite i sepolcri dei profeti, e i vostri padri li hanno uccisi. Così voi testimoniate e approvate le opere dei vostri padri: essi li uccisero e voi costruite.
Per questo la sapienza di Dio ha detto: “Manderò loro profeti e apostoli ed essi li uccideranno e perseguiteranno”, perché a questa generazione sia chiesto conto del sangue di tutti i profeti, versato fin dall’inizio del mondo: dal sangue di Abele fino al sangue di Zaccarìa, che fu ucciso tra l’altare e il santuario. Sì, io vi dico, ne sarà chiesto conto a questa generazione.
Guai a voi, dottori della Legge, che avete portato via la chiave della conoscenza; voi non siete entrati, e a quelli che volevano entrare voi l’avete impedito».
Quando fu uscito di là, gli scribi e i farisei cominciarono a trattarlo in modo ostile e a farlo parlare su molti argomenti, tendendogli insidie, per sorprenderlo in qualche parola uscita dalla sua stessa bocca.

Suo Padre dal cielo si è sempre chinato per vedere cosa succedesse sulla terra e ogni grido di oppressi è da sempre preghiera che sale verso Dio. Pare che tutto iniziò proprio così: un popolo di schiavi tenuto sotto pressione da un faraone viene chiamato a libertà. Il sangue, quello versato, grida pure lui dalla stessa terra che, nel corso della storia, s’è fatta sempre più simile ad una spugna tutta intrisa.

La sapienza di Dio ha detto: “Manderò loro profeti e apostoli ed essi li uccideranno e perseguiteranno”. Ma che sapienza è mai quella che lascia uccidere chi porta le parole di Dio, quelle parole che certi uomini non vogliono ascoltare? Come può Dio lasciare che accada una cosa simile? Col bisogno che abbiamo di senso… col bisogno che abbiamo di ridare sapore alle cose che facciamo… se per grazia qualcuno viene a ricordarci che noi siamo il sale della terra, perché non ascoltarlo, perché ucciderlo?

L’aria si fa sempre più pesante in questo scontro con i dottori della Legge. Gesù incarna il volere di quel Padre che sta nei cieli, che non sopporta l’oppressione inflitta ai suoi figli. Gesù è il sole che sorge dall’alto per rischiarare quelli che giacciono nelle tenebre e vivono all’ombra della morte. Ci sono oppressioni fisiche che pesano sulla storia ma ci sono oppressioni culturali che sono ancora più temibili e subdole. Non fanno clamore né notizia, ma rinchiudere qualcuno nell’ignoranza è davvero mortale. 

Se c’è una cosa che mi consola tantissimo nel mio essere prete è quando qualche persona (il più delle volte adulta o anziana) mi si avvicina, al termine di una celebrazione, di un incontro di catechesi, durante una gita, un pellegrinaggio, e sottovoce sussurra un piccolo messaggio, come di ringraziamento, perché quel giorno e in quel momento, ha capito quella cosa del Vangelo che mai nessuno gli aveva spiegato o detto. Forse non sarà vero che mai nessuno glielo ha spiegato. Probabilmente non si era così attenti o disposti a cogliere l’uno o l’altro insegnamento. Quando mi trovo a dover spiegare qualcosa del Vangelo, spero sempre di essermi spiegato bene. E prima ancora spero sempre di aver capito bene ciò che vorrei spiegare.

Quando tutto questo accade, sono felicissimo di sapere che si è aperta da qualche parte, nel cuore o nella mente di quella persona, una porta che le permetterà di entrare più profondamente nel proprio “castello interiore” (cit. santa Teresa d’Avila) o di uscire nel mondo con un altro Spirito. Non lo dico per vanto. Non mi interessa. Sono schivo a complimenti e mi danno pure un certo fastidio. Mi basta questa contentezza di vedere accendersi negli occhi delle persone questa luce della conoscenza del Vangelo e della vita alla sua luce. Perché troppo spesso e sempre più frequentemente si vedono occhi spenti che raccontano solo la paura, la tristezza, lo sconforto e la mancanza di speranza. La gioia non si legge solo in un sorriso sulle labbra. La gioia è negli occhi che brillano di luce appena si apre in noi una stanza che non avevamo mai visto… e dentro: un tesoro!  La gioia è negli occhi che brillano di luce appena si apre una finestra sul mondo e impariamo a guardare in modo evangelico tutto quanto ci circonda.

I bambini, fin da piccoli, nonostante siano attorniati e sommersi di giocattoli, vanno spesso a cercare un mazzo di chiavi nella borsa della mamma. Oggi, più probabilmente cercano lo smartphone, o forse sono proprio gli adulti a consegnarlo in mano ai bambini perché stiano tranquilli e si “perdano via” un attimo…  Mi accorgo che probabilmente sto già attingendo a dei ricordi: era bello vedere i bambini che giocavano con un mazzo di chiavi. Attratti dal loro tintinnio le scuotono e le agitano, come se loro sapessero già tutto o come attirati dal voler scoprire cosa quali porte aprono. 

Gesù se la prende proprio con i dottori della Legge che buttano via le chiavi per comprendere la vita e rinchiudono la povera gente in un’oppressione incredibile. Non sarà mica così anche oggi? 

La preghiera di oggi potrebbe consistere nel leggere il Libro dei Proverbi. Se non tutto, almeno alcuni passi. Più che dire parole per pregare, semplicemente prolunghiamo l’ascolto della Parola di Dio nell’elogio che, in quel libro, viene fatto della Sapienza.

Ascolta, figlio mio, l’istruzione di tuo padre

e non disprezzare l’insegnamento di tua madre,

perché saranno corona graziosa sul tuo capo

e monili per il tuo collo.

Figlio mio, se i malvagi ti vogliono sedurre,

tu non acconsentire!

Se ti dicono: «Vieni con noi,

complottiamo per spargere sangue,

insidiamo senza motivo l’innocente,

inghiottiamoli vivi come fa il regno dei morti,

interi, come coloro che scendono nella fossa;

troveremo ogni specie di beni preziosi,

riempiremo di bottino le nostre case,

tu tirerai a sorte la tua parte insieme con noi,

una sola borsa avremo in comune»,

figlio mio, non andare per la loro strada,

tieniti lontano dai loro sentieri

I loro passi infatti corrono verso il male

e si affrettano a spargere sangue.

La sapienza grida per le strade,

nelle piazze fa udire la voce;

nei clamori della città essa chiama,

pronuncia i suoi detti alle porte della città:

«Fino a quando, o inesperti, amerete l’inesperienza

e gli spavaldi si compiaceranno delle loro spavalderie

e gli stolti avranno in odio la scienza

Tornate alle mie esortazioni:

ecco, io effonderò il mio spirito su di voi

e vi manifesterò le mie parole.

Perché vi ho chiamati ma avete rifiutato,

ho steso la mano e nessuno se ne è accorto.

Avete trascurato ogni mio consigli

e i miei rimproveri non li avete accolti.

Allora mi invocheranno, ma io non risponderò,

mi cercheranno, ma non mi troveranno.

Perché hanno odiato la sapienza

e non hanno preferito il timore del Signore,

non hanno accettato il mio consiglio

e hanno disprezzato ogni mio rimprovero;

mangeranno perciò il frutto della loro condotta

e si sazieranno delle loro trame.

Sì, lo smarrimento degli inesperti li ucciderà

e la spensieratezza degli sciocchi li farà perire;

ma chi ascolta me vivrà in pace

e sarà sicuro senza temere alcun male.


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