Archivi mensili

Nella rovina, un nuovo inizio

Nella rovina, un nuovo inizio

Per la più parte del tempo insegnava, convinto com'era che l'uomo ha bisogno di aprirsi a qualcosa di cui sente nostalgia. Come una pergamena vergine che attende che l'inchiostro gli faccia un segno. E l'insegnamento rimase scritto. Come la terra quando attende il seme, poi la pioggia ed il sole. L'uomo, a ben guardarlo, è questa nostalgia di segni che incidono, nostalgia di incontri che insegnano e cambiano l'esistenza. La santità di Dio - ora è già svelata - risiede nell'incontro con l'uomo e non più nella separazione. E se Gesù è percepito come il "guastafeste", la vera domanda sarebbe: ma che festa stavamo preparando? 
Data :31 Gennaio 2021
Attraversare la notte… per non perdere il giorno

Attraversare la notte… per non perdere il giorno

Con quel suo dormire a poppa, il Maestro stava insegnando la fiducia, la fede. Ed egli ne era l'illustrazione più evidente. Occorre equipaggiarsi di fede per certe attraversate, sembra dire. Terrore e paura di non farcela si palesano sempre nella testa e nel cuore di ogni uomo prima ancora della speranza di approdare. Occorre equipaggiarsi di fede per certe attraversate, dunque. Occorre una certa fiducia per passare da queste parti e rimare umani.
Data :30 Gennaio 2021
Anche il seme lo sa! (Botanica del regno)

Anche il seme lo sa! (Botanica del regno)

L'uomo, in quanto essere animale si è da sempre sentito più vicino al mondo animale che a quello vegetale. Eppure la Scrittura colloca l'uomo nel giardino terrestre e la conoscenza del bene e del male, così come la Vita, pendono come frutti dagli alberi... Gesù doveva essere un osservatore del tutto eccezionale per mettere l'accento anche sulla vita vegetale cogliendo da quel mondo le immagini che meglio traducono e spiegano il regno di Dio. Questo significa che, quand'anche noi non programmassimo, non pianificassimo, non progettassimo, qualcosa accade sempre e comunque. Chi entra nella Vita dovrà sapere che egli è vivo per dono di vita altrui e che egli stesso, per potersi dire nella Vita, sarà dono per altri. Anche un seme lo sa!
Data :29 Gennaio 2021
Radioso e radiale

Radioso e radiale

Con una certa delicatezza, per chiedere a qualcuno di essere più chiari, spesso diciamo: «Fammi un esempio!». E così l'esempio diventa immagine che illumina, rende più chiaro il pensiero. Tanto da poterne esclamarne l'ovvietà. È chiaro, è così... come ho fatto a non pensarci o a non accorgermene prima? Sentiamo così che ci siamo complicati l'esistenza! Approfondire significa ampliare gli orizzonti, non chiudere in un'unico senso quel Mistero che comunque ci supera, ci circonda, ci avvolge, ed è sempre più grande di noi. Cosa sappiamo del mondo finché stiamo rinchiusi? Nulla! Finché non decidiamo di ampliare la misura. Di farci ospitali, accoglienti. Il Vangelo ci vuole capaci di questa ampiezza che non è - attenzione! - sinonimo di espansione che prevarica ma piuttosto di comprensione. Tutta quella comprensione che ci serve per amare, rispettare, perdonare gli altri.
Data :28 Gennaio 2021
Il tempo del racconto… e il raccolto verrà!

Il tempo del racconto… e il raccolto verrà!

Sono felice di sapere che qualcosa di noi - e magari fosse tutto di noi! - serva. Serva perfino al Signore per fare quello che Egli vuole. E dunque la barca gli servì. Secondo i suoi tempi, secondo i suoi pensieri che so essere migliori dei nostri. E sono pieno di gioia nel sapere che abbiamo un buon Maestro! Oggi - 27 gennaio - per questo giorno prezioso alla memoria, farò un giro in libreria. Ogni anno per questa occasione faccio così. E nel silenzio, mi siederò a leggere, ad ascoltare, a contemplare quel seme della Parola, sparso ovunque dal seminatore, e vedere dove già sta crescendo... e credere, sperare che verrà nuovamente il tempo del raccolto.
Data :27 Gennaio 2021
Caro Vegezio…

Caro Vegezio…

Uno scrittore latino, un certo Vegezio, aveva coniato l'espressione «Se vuoi la pace, prepara la guerra» (Si vis pacem, para bellum) convinto com'era che la pace fosse un bene da difendere a denti stretti, con tutte le forze. Da lì in poi - ma forse già prima e forse ancora oggi - grandi teorie su come governare un popolo, fino al celebre pensiero di Sallustio che parlava di metus hostilis, la paura del nemico. Il modo migliore, secondo questi pensatori, per governare un popolo sarebbe proprio quello di fargli nascere la paura dell'altro... La pace non è sicurezza di confini. La pace è sconfinare verso l'altro offrendo vicinanza e ricevendo quello che l'altro può dare.
Data :26 Gennaio 2021
La Parola che converte le nostre parole

La Parola che converte le nostre parole

Un grande baule, una vecchia valigia di cartone.Si propone un viaggio, un percorso. E partiamo verso il paese dove c'è "la grande fabbrica delle parole". Una paese dove la gente non parla molto. Poco. Le parole hanno un valore e così finisce che sono sempre i ricchi ad avere più parola e i poveri sono costretti ad utilizzare le parole che trovano nella spazzatura. È un po' così che gira nel mondo: sono i potenti ad aver voce mentre i poveri... sembra che le loro parole non abbiano valore...
Data :25 Gennaio 2021
Cosa vide nel profondo?

Cosa vide nel profondo?

Alcuni li vide lanciare le loro reti, in un gesto ampio. Altri di quelli che chiamò quel giorno, li vide in barca mentre riparavano le reti. Forse quegli uomini parvero agli occhi di Cristo come impigliati nelle loro stesse reti, incapaci di respirare il senso di una vita che non è solo un duro mestiere o ciò che appare... ma cosa vide nel profondo di quegli uomini, solo Lui lo sa...
Data :24 Gennaio 2021
Folle

Folle

Il nostro modo di vivere in gruppo o in società si da necessariamente delle regole ragionevoli per permettere la convivenza stessa e per ridurre al minimo la conflittualità. Essere "normali" significa appunto non superare certi canoni, certe abitudini, certi schemi. Ora è evidente, fin dall'inizio del Vangelo che Gesù crea e porta in mezzo ai suoi un nuovo modo di vivere in questo mondo.
Data :23 Gennaio 2021
…quindi la barca?

…quindi la barca?

Il rischio c'è di pensare che Dio sarebbe decisamente più credibile se ci desse quei segni che noi gli chiediamo. Forse sbagliamo proprio quando chiamiamo Dio sulla cima dei nostri monti insormontabili. Per poi ridurci (e dico bene ridurci!) a dire che non lo sentiamo, non lo vediamo, non lo troviamo... non gli crediamo.  Meglio così se non si manifesta come noi vorremmo! Meglio se non si fa trovare laddove noi lo cerchiamo. Perché così abbiamo semplicemente a cercarlo di nuovo o a essere laddove veramente Egli è.
Data :22 Gennaio 2021