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Nulla di cui meravigliarsi

Nulla di cui meravigliarsi

Diffidenza, pregiudizi e incredulità tarpano le ali alla conoscenza e l'altro non sarà mai portatore di novità, di sapere. Lui venne per dirci che noi siamo altro, che non si nasce solo da carne e sangue. Incarnare la Parola è andare incontro all'incomprensione. Accontentarsi di collezionare "like"?
Data :31 Luglio 2020
Catturati dalle sue parole, sapremo far tesoro?

Catturati dalle sue parole, sapremo far tesoro?

Nelle maglie del suo discorrere "catturava" tutti ma la bontà dei suoi uditori, divenuti discepoli, la si misura dalla loro stessa capacità di accogliere la sua parola e farle portare frutto. Tra campi da seminare e mari da solcare c'è sempre in gioco l'accoglienza riservata a Gesù.
Data :30 Luglio 2020
Non è mai troppo tardi (per credere)

Non è mai troppo tardi (per credere)

Si rivela una certa ingenuità: si può essere anche il migliore amico del Signore ma l'esperienza di malattia e morte non sono risparmiate. Vivere di ricordi è l'unica cosa possibile? Nell'ora della morte è possibile chiedere qualcosa a Dio. Un figlio quando viene al mondo, per un semplice ed istintivo appetito di sopravvivere, pone nella madre la sua fiducia. Al Padre spetterà di suggerire l'ascolto come condizione alla fede.
Data :29 Luglio 2020
Fuoco di paglia, luce di Sole

Fuoco di paglia, luce di Sole

Giovanni sentì che il tempo era giunto a maturazione, ma Colui che venne dopo di Lui ebbe una pazienza fuori da ogni immaginazione e la sua prima venuta nel mondo non coincise affatto con la mietitura. La vita eterna è tempo pazientato, di chi lascia crescere e aspetta a raccogliere. Venne dunque nel campo, come disse Giovanni, ma non raccolse nulla. Semplicemente dovette educarli a trattenersi dai loro acerbi slanci di giustizia. Come facesse Lui a resistere, a trattenersi dal dare sfogo alla sua ira,  difficilmente noi lo comprendiamo. Ed è proprio questo il Vangelo da accogliere.
Data :28 Luglio 2020
Di Semi, alberi e nidi. Di farina, lievito e alveoli. Il regno di Dio è uno spazio di accoglienza.

Di Semi, alberi e nidi. Di farina, lievito e alveoli. Il regno di Dio è uno spazio di accoglienza.

Per quel modo di annunciare il regno di Dio, più per assonanti immagini che per rigorose definizioni, si è continuamente rimandati alla Sua presenza. È dunque la fede che permette di riconoscere che Dio abita tra noi. Ciascuno ha da compiere il suo volo, il suo percorso; offrire o trovare ospitalità tra i rami di una fede fatta albero, ha a che fare con il regno di Dio. Anche attorno al pane si crea uno spazio di accoglienza.
Data :27 Luglio 2020
L’antico inventore dei link (sei un tesoro!)

L’antico inventore dei link (sei un tesoro!)

Quel suo modo di raccontare le cose di Dio ora a disposizione dell'uomo (se in ricerca) rimase impresso. Era ispirato. Tutto lo ispirava. Tutto gli faceva segno e gli parlava. Era fissato. Si era prefissato di invitare gli uomini a cercare. Noi siamo quelli della "pappa pronta", Lui invece disseminava ingredienti per la Vita. Io lo amo anche solo per questo. All'inizio di questo nuovo giorno non saprei fare altro che decidermi di cercare ancora Lui, anche oggi.
Data :26 Luglio 2020

Cocchi di mamma o figli del Regno?

Un vino ha una sua essenza, L'essenza della Sua vita stava nell'essere versato. Era il vino nuovo e il servo stesso che lo versa. Una madre vorrebbe partorire nuovamente i suoi figli in un futuro sicuro. Non ricorda forse che anche far venire alla luce è un travaglio? Figli del Regno non si diventa per raccomandazione.
Data :25 Luglio 2020
Generoso o fallimentare seminatore in cerca di ascolto?

Generoso o fallimentare seminatore in cerca di ascolto?

Ogni volta ci caschiamo sempre! Nel pensare che collocarci, posizionarci di fronte al Vangelo significhi scegliere quale tipo di seme siamo. Lui, il perseverante e fallimentare seminatore, trova solo strade, sassi e rovi. Da duemila anni a questa parte. La parola creatrice conosce la debolezza del consegnarsi.
Data :24 Luglio 2020
Dai loro frutti li riconoscerete

Dai loro frutti li riconoscerete

Rileggendo il Vangelo di oggi all'ombra del canto di Isaia per la vigna non possiamo che rallegrarci per il fatto che il vignaiolo non ha abbandonato la vigna che aveva deciso di non potare più. È tornato a prendersene cura. Ha preferito investire ancora tempo ed energie per quella vigna piuttosto che abbandonarla.
Data :23 Luglio 2020
Il Custode dei giardini interiori

Il Custode dei giardini interiori

Lei cammina per trovare comunque una ragione di pace attorno ad una morte irragionevole. Poi corre per l'angoscia di non aver trovato il corpo. Comprende che senza corpo non si può credere. Piange... e quelle lacrime dal suo corpo servono a quel giardiniere per trasformare un luogo arido in un giardino, un paradiso. Il nome pronunciato da un'altra bocca mi colpisce alle orecchie, e poi va rapidamente nella mente e nel cuore a risvegliare ciò che dentro era veramente morto: la capacità di ascolto, di riconoscere, di dialogare, di vivere e far esistere.
Data :22 Luglio 2020