Lasciar morire per chiamare a risorgere

Lasciar morire per chiamare a risorgere

Disillude la morte e sembra imporre all'uomo, con prepotenza, una cieca sottomissione. Si deve accettare la morte. È vero. Ma Gesù prima di tutto si commuove per la morte dell'amico e non sembra così rassegnato nell'accettarla perché Egli sa d'essere venuto per dare la Vita. Pagine di Vangelo istoriate perfino nella pietra, capitelli biblici che sostengono la nostra fede. Cosa c'è da lasciar morire in questo tempo o nella nostra personale esistenza perché Cristo possa ancora chiamarci a Vita e il Padre possa mettere in noi il suo spirito e farci vivere nuovamente su questa terra sentendola più madre che tomba?
Data :26 Marzo 2023
…e l’anfora è ancora là

…e l’anfora è ancora là

È passata una settimana... sono passati anni e secoli: ma l'anfora è ancora là, dove la Samaritana l'aveva lasciata, quasi pietra miliare, testimonianza di un incontro. Non bastano la sete dell'uomo né il pozzo. Cosa fai quando hai fame? Cosa fai quando hai sete? Quando i nostri bisogni vitali urlano dentro... cosa dicono? Siamo già sul versante del simbolo che rimanda ad Altro... laddove la mancanza d'acqua potrebbe già essere sinonimo di aridità e di morte. Da quel giorno comprese che nell'incontro con chi avesse la medesima sete si poteva davvero aprire una strada nei nostri umani deserti.
Data :18 Marzo 2023
Non una casa, non una tenda…

Non una casa, non una tenda…

Casa è evoluzione di tana, di nido, di grembo. Casa è luogo di sicurezza per l'uomo, certezza alla fine di una giornata di poter trovare riparo, ristoro e riposo. Anche alla fede abbiamo attribuito facilmente l'immagine del riparo più sicuro da ogni tempesta, da tutte le intemperie. Eppure la Parola chiede di uscire dalle presunte sicurezze e di partire. E poiché Abram è padre di una moltitudine di credenti tra i quali ci riconosciamo... è così che dobbiamo accettare che la fede non sia solo iscritta nel dominio delle sicurezze. Quello che poteva essere e rimanere un paradiso terrestre tutto da godere senza fatica alcuna, si trasforma in un deserto da attraversare. L'incantesimo di una fede magica è svanito. Ma un volto illuminato risplende ancora in mezzo a volti sfigurati. E ci parla.
Data :5 Marzo 2023
Aforismi quaresimali (1)

Aforismi quaresimali (1)

Al tramonto del sole, alla fine di ogni giornata mi ritrovo ancora a «ruminare» quella Parola di Dio che fin dal mattino all'alba arriva al cuore passando attraverso occhi, bocca e orecchio. La Parola di Dio ogni giorno compie il suo viaggio, il suo cammino per venire a noi: essa pare già incarnarsi nell'essere letta, proclamata e ascoltata. Questi più semplici aforismi sono pensieri passati al vaglio di incontri e di impegni giornalieri.
Data :27 Febbraio 2023
Quel deserto senza nemmeno un albero

Quel deserto senza nemmeno un albero

Se i fiumi hanno le loro sorgenti, ogni creatura il seme da cui proviene, dove dunque si origina la fede? Qual'è il suo principio? Anche la fede ha una sorgente, un principio: essa nasce dall'ascolto. Ma la fede, come l'uomo, ha nelle tentazioni il suo sottile nemico: un serpente che viene ad insinuarsi nel cuore di chi ascolta per seminarvi il dubbio di aver ascoltato correttamente o il sospetto circa le migliori intenzioni di Dio verso le sue creature. Ogni frutto ha bisogno di tempo per maturare. Anche l'uomo. Anche la sua fede. La vita è il tempo in cui matura la nostra fede.
Data :26 Febbraio 2023
Dalla cenere, il dono di un nuovo inizio

Dalla cenere, il dono di un nuovo inizio

Ancora oggi l'uomo finisce spesso per stracciarci le vesti e gridare allo scandalo di fronte a qualsiasi forma di male. A che serve? Ogni volta che l'uomo smarrisce il suo fine, ogni volta che ci troviamo davanti ad un pugno di cenere - emblema della consumazione o della rovina - stupisce sempre questa grazia di un nuovo inizio. Si parla bene di Dio solo parlando a Lui.
Data :22 Febbraio 2023
La Parola ci osserva. Osservala!

La Parola ci osserva. Osservala!

Cosa udirono di quelle parole? Un ascolto forse pieno di pregiudizi o di troppe aspettative. Come se avesse detto: se uno crede in me non morirà. Desiderosi come siamo di vivere in pace, ogni volta che la morte appare davanti ai nostri occhi, questa visione sembra screditare la parola stessa del Vangelo. C'è sempre il rischio di illuderci che da credenti la morte ci debba camminare a distanza. I profeti non hanno mai taciuto la morte ma di essa ne hanno sempre raccontato il limite.
Data :7 Aprile 2022
Solchi per un futuro

Solchi per un futuro

Se pensiamo che laddove gli uomini avevano voluto mettere la parola «fine», è Dio stesso che ha dato inizio al mondo nuovo e ad un nuovo modo di guardare ogni cosa, allora potremmo comprendere. Si tracciano nella storia degli uomini solchi di perdono, proprio come fa il contadino quando viene il tempo della semina... e intanto spera nel nuovo raccolto, nella messe che verrà. Il vero peccato è nel chiuderci al futuro.
Data :3 Aprile 2022
Disobbedienti uditori

Disobbedienti uditori

Le immagini dalla guerra a illustrazione delle notizie riempiono gli occhi, la mente, il cuore. Tra il dovere di informazione e il talk-show il passo ormai è davvero breve. Capisco pure l'imbarazzo di chi deve fare informazione: parlarne sì, ma come e fin dove?  Esco a camminare, spingendomi ben oltre la collina, perché sento che dalla natura arriva un richiamo, un messaggio certo più silenzioso di ogni umano rumore.
Data :2 Aprile 2022
Come consegnarsi?

Come consegnarsi?

Non dev'essere stato facile neppure per Lui consegnarsi. Non certo un gesto istintivo. Come consegnarsi? Dove? Quando? Perché se è proprio di Dio il donarsi, se questo specifica meglio quella che è la sua volontà,  resta sempre vero che l'uomo è combattuto nel suo intimo proprio a questo livello: tra il salvare la propria vita o perderla, tra l'essere risparmiato o il consegnarsi. 
Data :1 Aprile 2022
… senza quella Luce

… senza quella Luce

Senza quella Luce che è la vita umanissima di Gesù la Bibbia stessa risulterebbe ancora oscura alla nostra comprensione e la nostra vita soltanto una grande fatica sotto il sole. Non siamo chiamati a forgiare una divinità con i nostri mezzi, ma piuttosto siamo invitati a guardare in profondità le opere che Gesù stesso ha compiuto.
Data :31 Marzo 2022
Il pericolo di dirsi (figli di Dio)

Il pericolo di dirsi (figli di Dio)

Nel Vangelo di Giovanni troviamo parole di Gesù che suonano come discorsi da tribunale: si raccolgono prove, si prova a dimostrare la bontà delle proprie azioni. Gesù morirà in croce come se questa difesa non gli fosse servita, ma il male che è sempre senza fondamento si giudica e si distrugge da se stesso. Gesù non si accanirà contro i suoi accusatori ma rimarrà fedele al Padre attendendo di nuovo Vita da colui che non può che donarla, ieri, oggi, domani, sempre. Così noi passiamo in mezzo al Male che attanaglia la vita comune degli uomini, sempre orientati al Padre che dona la Vita.
Data :30 Marzo 2022