Cosa fai di bello oggi?

Data :23 Giugno 2021
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(Gen 15,1-12.17-18 / Sal 104 / Mt 7,15-20)

Si prosegue per immagini antitetiche: aveva appena parlato di via spaziosa,   di porta larga e di un’altra, invece, molto più stretta. Ora si parla di agnelli e di lupi. Di alberi e di frutti buoni o cattivi. Con queste nuove immagini l’evangelista Matteo mette in guardia dai falsi profeti. 

La vera questione non riguarda il contenuto del messaggio portato dal profeta, quanto il fatto che al messaggio non corrispondano azioni concrete che siano concordi con quanto appena annunciato. E così della pecora c’è solo la pelle! Una sottile pergamena che riporta un messaggio profetico è distrutta dalla ferocia del lupo, così come la Parola appena pronunciata o ascoltata può scontrarsi con la realtà amara di certe nostri comportamenti: basta un morso per accorgersi che si trattava di un lupo.

Dice James Joyce nel suo celebre Ulisse: «Si può passare sopra un morso di lupo ma non sopra un morso di pecora». Che il morso mi permetta di distinguere la ferocia di un animale come il lupo è cosa evidente, ma se improvvisamente è un animale che incarna la mitezza a mordere, c’è da chiedersi davvero se non ci sia qualcosa da smascherare. 

Matteo passa poi all’immagine dei frutti dagli alberi, immagine che non ha affatto bisogno d’essere spiegata o commentata tant’è chiara. L’immagine è ancor più efficace se pensiamo al fatto che proprio attraverso il gusto si fa esperienza di cosa sia buono o cattivo. Non è dunque un caso che la conoscenza di Cristo passi proprio attraverso il pane e il vino dell’ultima cena, quando finalmente riconosciamo l’Agnello di Dio in mezzo ai lupi rapaci. La bontà del pane e il dolce sapore del vino sono a conferma di quanto è buono il Signore e noi gustiamo la comunione tra persone che si nutrono dello stesso cibo e vivono in pace attorno alla medesima tavola senza sbranarsi in atti di avidità, di prepotenza, di prevaricazione. Le parole di Gesù trovano attorno alla tavola dell’Eucarestia e della condivisione con chi ha fame e sete di giustizia tutta la loro verità. 

Gesù è il salvatore di ogni attività umana poiché Egli dona ad ogni nostro fare una ragione di agire; è anche salvatore dal dolore degli uomini, per quel sapore che Egli ha dato alla vita. Egli ci salva anche dalla divisione fra uomini poiché ci porta ad abbandonare ogni meschinità.

Chi ascolta e medita il Vangelo non dovrà mai essere un lupo che trova nella Parola di Dio un’epidermide da agnello dentro la quale camuffare se stesso. E chi riceve la Parola sa che quel seme porterà presto frutti buoni. Dunque: cosa farai oggi di bello? A chi offrirai i tuoi buoni frutti?

Ispira le nostre azioni, Signore,
e accompagnale con il tuo aiuto,
perché ogni nostra attività
abbia sempre da Te il suo inizio
e in Te il suo compimento.
Per Cristo nostro Signore.
Amen.

Dal Vangelo secondo Matteo (7,15-20)

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Guardatevi dai falsi profeti, che vengono a voi in veste di pecore, ma dentro sono lupi rapaci! Dai loro frutti li riconoscerete.
Si raccoglie forse uva dagli spini, o fichi dai rovi? Così ogni albero buono produce frutti buoni e ogni albero cattivo produce frutti cattivi; un albero buono non può produrre frutti cattivi, né un albero cattivo produrre frutti buoni. Ogni albero che non dà buon frutto viene tagliato e gettato nel fuoco. Dai loro frutti dunque li riconoscerete».

Abbi pietà di noi. 
Abbi pietà dei nostri sforzi,
così che noi dinanzi a Te,
in amore e fede, giustizia e umiltà,
possiamo seguirti
in disciplina, lealtà e coraggio,
e incontrarTi, nella quiete.
Dacci
sensi puri per verderti,
sensi umili per udirti,
sensi d’amore per servirti,
sensi di fede per viverti.
Tu che io non conosco
ma a cui appartengo. 
Tu.

(Dag Hammarskjöld)

Elena Katsyura, frutti

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Piccoli Pensieri (1)

Dania

Che la Tua Parola ci renda docili ascoltatori, sia il fertilizzante per la terra di cui siamo fatti che non dovrà mai più sentirsi “abbandonata o devastata” ma saprà di essere, grazie a Te, terreno fertile che può portare frutti, graditi agli uomini ed ancor più a Te, come segno di unione tra noi.
Che i frutti possano trovare compiacimento non tanto o solo presso gli uomini quanto piuttosto presso Dio quale rendimento di grazie per tutti i Suoi innumerevoli doni e benefici. Allora potranno essere prodotti e raccolti nel segreto perché a Lui nulla sfugge di ciò che facciamo e delle intenzioni che ci inducono a farlo. Sia la Sua Parola la nostra vera fonte di ispirazione, oggi e nei giorni a venire.

23 Giugno 2021

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