Ciò che non si dice

Data :24 Settembre 2021
Commenti: (1)
Fernando Botero, Via Crucis (2010-2011)

Se ieri era Erode in persona a chiedersi chi mai fosse Gesù, oggi è Gesù stesso che chiede conto della propria identità presso la gente. È dunque vero che una certa percezione di sé deriva anche da quanto gli altri dicono perché in quanto si dice – fatte le debite deduzioni – ci sono delle implicite attese. La gente ha sempre delle attese, delle aspettative. 

La domanda, sappiamo, è poi rivolta ai discepoli stessi che non sono già più parte della gente. Essi sono stati chiamati dal maestro a seguirlo. Si deduce quindi che i discepoli stessi abbiano imparato a conoscerlo meglio, meglio di quanto si dice, per quella frequentazione quotidiana. Ci sono molte risposte alla domanda, tante quante solo le persone che provano a rispondere a questo interrogativo.

Ci prova anche Pietro, forse il più coraggioso del gruppo quanto ad iniziativa. Sceglie, per rispondere, un titolo di quelli più solenni: «Il Cristo di Dio», l’inviato di Dio, l’eletto. Pietro pone l’accento sul riconoscimento di una missione speciale, un compito particolare, quasi unico. Gesù non nega la risposta di Pietro, tuttavia preferisce parlare di sé in altro modo. Chiede quindi il silenzio attorno a quel titolo usato da Pietro e prova ad annunciare ai discepoli il suo desiderio più profondo: condividere fino in fondo la sorte del figlio dell’uomo, un titolo che appare diverse volte nei testi del Primo Testamento ma che risultava di difficile illustrazione. Ci sarebbe anzitutto da chiedersi se «Figlio dell’uomo» sia riferito ad una sola persona o se questa espressione riguarda tutti gli uomini in quanto figli. Potremmo interrogarci quasi all’infinito, scorrendo testi che fanno menzione del Figlio dell’uomo.

Sarà Gesù stesso a spiegare a noi chi sia il figlio dell’uomo. «Il Figlio dell’uomo – disse – deve soffrire molto, essere rifiutato dagli anziani, dai capi dei sacerdoti e dagli scribi, venire ucciso e risorgere il terzo giorno». Ci sarebbe davvero da chiedersi dove mai abbia preso i particolari di questa esperienza che sarà quella della croce.

Siamo quello che gli altri dicono? Siamo quello che gli altri vorrebbero che fossimo? Ma i desideri della gente sono così tanti e tanto variabile che finiremmo per non riconoscere più noi stessi. C’è un momento preciso nel quale Gesù cerca comprensione di sé per evitare quella volubile doppiezza di cui parlerà quando paragonerà le folle a bambini capricciosi. La preghiera – suggerisce Luca – è il luogo dove Gesù trovava ragione della sua identità e della sua missione. Mandato a condividere tutto degli uomini, non poteva certo mettersi al di sopra di chi soffriva o di chi era rifiutato.

La gente dica pure quello che vuole, crescano pure le aspettative più devote a proposito del Cristo, ma Gesù ha da mostrare questo totale desiderio di Dio di essere con noi, perfino in tempi e luoghi che non rientrano nelle nostre attese. Gesù sceglie di essere figlio dell’uomo per mostrare tutta l’amore di quell’unico Padre.

Proprio ieri papa Francesco si è espresso con queste parole: «La mancanza di carità causa l’infelicità, perché solo l’amore sazia il cuore. Solo l’amore sazia il cuore. Chiusi nell’interesse per le proprie cose, gli abitanti di Gerusalemme avevano perso il sapore della gratuità. Può essere anche il nostro problema: concentrarsi sulle varie posizioni nella Chiesa, su dibattiti, agende e strategie, e perdere di vista il vero programma, quello del Vangelo: lo slancio della carità, l’ardore della gratuità. La via di uscita dai problemi e dalle chiusure è sempre quella del dono gratuito. Non ce n’è un’altra. […]Tanti pensano che la fede sia qualcosa di già visto, che appartiene al passato. Perché? Perché non hanno visto Gesù all’opera nelle loro vite. E spesso non lo hanno visto perché noi con le nostre vite non lo abbiamo mostrato abbastanza. Perché Dio si vede nei visi e nei gesti di uomini e donne trasformati dalla sua presenza. E se i cristiani, anziché irradiare la gioia contagiosa del Vangelo, ripropongono schemi religiosi logori, intellettualistici e moralistici, la gente […] non vede Colui di cui predichiamo l’incredibile Passione, proprio perché Egli ha una sola passione: l’uomo. Questo amore divino, misericordioso e sconvolgente, è la novità perenne del Vangelo». 

Egli viene dove volete, dove vi piace,
avendo preso dimora con voi:
in casa vostra, in fabbrica, in piazza.
Ovunque andiate, egli vi segue:
anzi, ci ha preceduto.
Egli occupa ogni cosa nostra,
e ogni nostra abitazione,
da quando si è fatto uomo per stare con noi.

(don Primo Mazzolari)

Dal Vangelo secondo Luca (9,18-22)

Un giorno Gesù si trovava in un luogo solitario a pregare. I discepoli erano con lui ed egli pose loro questa domanda: «Le folle, chi dicono che io sia?». Essi risposero: «Giovanni il Battista; altri dicono Elìa; altri uno degli antichi profeti che è risorto».
Allora domandò loro: «Ma voi, chi dite che io sia?». Pietro rispose: «Il Cristo di Dio».
Egli ordinò loro severamente di non riferirlo ad alcuno. «Il Figlio dell’uomo – disse – deve soffrire molto, essere rifiutato dagli anziani, dai capi dei sacerdoti e dagli scribi, venire ucciso e risorgere il terzo giorno».

Sono il fratello di tutti,
il fratello che ha bisogno di tutti,
che tende la mano a tutti.
Come potrà starci
tutto questo mondo,
che si àncori all’Eterno
fatto pane,
nel cuore di un pover’uomo?
E tu che cosa mi domandi,
o Signore?
Tu mi dici:
“Lasciati amare!”
Tu non mi domandi di più.
Non mi domandi se ti voglio bene.
Basta che io
mi lasci amare dall’Amore,
perché anch’io sono un lontano.

(don Primo Mazzolari)

Giuseppe Carnelli (Bergamo 1838-1909), Ultima cena, particolare. Il quadro si trova nella controfacciata della chiesa parrocchiale San Lino a Lurano

Rimani aggiornato per ricevere i miei nuovi articoli




Piccoli Pensieri (1)

Dania

“Solo l’Amore sazia il cuore” perché è l’Amore che rende tutto possibile, anche ciò che non lo sembrerebbe mai, come amare i propri nemici o chi è contro di noi… è proprio a quelli che Gesù andava incontro e non contro, portando la Sua verità sconvolgente, la novità di un annuncio che solo un Amore grande rende possibile.
E quella domanda Gesù la ripete a ciascuno di noi oggi…”chi dite che io sia?”. Potremmo iniziare con il balbettare una risposta e poi forse un giorno arriveremo a “gridarla” al mondo intero con la silenziosa eloquenza della nostra vita.

24 Settembre 2021

Scrivi il tuo Pensiero

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *