Come Millet

Come Millet

Parole di terra. Parole che nascono osservando il duro mestiere dell'uomo sotto il sole. Eppure annunciavano la vicinanza del regno. Non un regno di fatica, di schiavitù... ma un regno dove la fatica è riscattata, dove il duro mestiere di rimanere umani trova il suo perché. E solo osservando dal Regno lo si può capire. Forse che pensare al regno di Dio e cercarlo è parso ai più un fuggire dalla realtà? A me pare ancora un modo interessante di stare al mondo, di essere presente e coi piedi per terra.

Data :4 Dicembre 2021
Visioni, viste e vedute…

Visioni, viste e vedute…

Ciechi... ma non sordi. Ciechi... ma non muti. Ciechi ma non incapaci di sentire che il proprio bisogno è l'altrui bisogno. Camminano nella fede e non ancora nella visione ma sorprende questo camminare insieme, questo pregare insieme. Non diritti individuali da rivendicare, ma un bisogno corale dell'uomo incarnato nella preghiera di questi due ciechi. Questa è la fede che attira lo sguardo di Gesù. Una fede che nel momento del bisogno sa unire per rendere più forte la richiesta e più credibile la testimonianza. Che visione!

Data :3 Dicembre 2021
Che tempo fa? È tempo di ricostruire

Che tempo fa? È tempo di ricostruire

Se potessimo fare dei carotaggi di un immaginario terreno spirituale, troveremmo certamente diverse stratificazioni della nostra vita. Supponiamo che una casa crolli, supponiamo di sperimentare il fallimento. Cosa faremmo dunque? L'esperienza del limite umano, i nostri fallimenti non sono per lasciarci seduti sulle macerie. Diventano occasione per ricostruire cercando più solide fondamenta.

Data :2 Dicembre 2021
La via della condivisione

La via della condivisione

A noi, così affamati o mai sazi, resta sempre quel dubbio: sappiamo che dopo aver mangiato la fame tornerà, quando le forze e le energie verrano meno. E sappiamo pure che morte e dolore tolgono la fame e il piacere di mangiare insieme. Anche i piccoli capiscono che senza cibo non si vive. Lui, piccolo tra i piccoli dice: "Non voglio rimandarli digiuni, perché non vengano meno lungo il cammino".

Data :1 Dicembre 2021
Torneremo a fidarci?

Torneremo a fidarci?

Tu dici: "Vi farò pescatori di uomini". Ma gli uomini mica sono dei pesci che abboccano facilmente! La diffidenza oggi sembra la nota distintiva dell'uomo. Siamo diventati specialisti del sospetto, come se dovessimo scovare «la fregatura» che c'è sempre dietro l'angolo. Non sono bastati regali da aprire nei giorni di festa o sorprese dentro l'uovo di Pasqua per comprendere che la Vita ha già di per sé in serbo sorprese. Che uno sguardo attento e una Parola capace di invitare più che di respingere, ci possono salvare dalla sfiducia nella quale annega l'uomo.

Data :30 Novembre 2021
L’orizzonte tra cielo e terra

L’orizzonte tra cielo e terra

Per il mistero che ci stiamo preparando a celebrare, per quel natale di Gesù in terra, non possiamo che convertirci a questa divina vicinanza. Credo che ci sia ancora molto da lavorare in favore del Vangelo e in favore dell'uomo quando questi non fa che credersi così impossibilitato all'incontro con Dio. L'orizzonte non è solo linea di separazione ma punto di contato. Qual'è dunque l'orizzonte della nostra fede, il punto di contatto tra cielo e terra, tra Dio e l'uomo?

Data :29 Novembre 2021
E Tu rispondi, ritornando a noi

E Tu rispondi, ritornando a noi

Troppo a lungo e troppo spesso abbiamo sperato di essere esenti da prove, da paure o da pericoli solo perché credevamo di credere. Ma credere non è sperare d'essere esonerati da scombussolamenti. Oggi è tempo di grandi cambiamenti anche sulla Terra. Cambia il modo di vivere e di vivere insieme. Gli sconvolgimenti sono in atto, dice da sempre la Parola di Dio. La precarietà della vita è sotto i nostri occhi ma il principio che la alimenta non è la paura.

Data :28 Novembre 2021
Leggerezza e precarietà (tu hai un avatar?)

Leggerezza e precarietà (tu hai un avatar?)

Un buon domani si prepara nel presente. Pregare e precario vengono dalla stessa radice. Vegliare pregando è stare dunque attenti a non dimenticare la nostra precarietà. Sarà progresso, sarà tecnologia, sarà ingegno umano il potersi pensare presenti anche in una terra virtuale... ma io continuo a trovare molto bello soppesare attentamente e seriamente la propria fragilità e sapere che Qualcuno la ama più di noi e, amandola, la custodisce! Inviti e verbi evangelici lo dicono chiaramente!

Data :27 Novembre 2021
Faremo parte del Giardino?

Faremo parte del Giardino?

Ci siamo abituati a guardare oggetti e cose fatte da mani d'uomo. Cose che si rovinano, si rompono, si guastano, finiscono, crollano. Le cose, gli oggetti, sono indifferenti alle stagioni. Ci siamo perciò abituati a vedere il passare del tempo solo come usura, come deterioramento, mai come una metamorfosi, una trasformazione continua. La fine del mondo assomiglia piuttosto ad occhi chiusi e spenti che non sanno più cogliere questa continua trasformazione verso una vita piena, più feconda. 

Data :26 Novembre 2021
Daremo compimento a ciò che è scritto?

Daremo compimento a ciò che è scritto?

Avendo fede nella Parola di Dio, Parola diventata Libro e Legge, non potevano che attendersi il compimento di quanto si leggeva in essa. Il compimento non riposa nell'avverarsi di nefaste profezie, ma nello scegliere liberamente di vivere i consigli che il Vangelo propone a chi li medita. Se così fosse, stiamo continuando a dare compimento alla Parola.

Data :25 Novembre 2021
Un Corpo in cui matura la perseveranza

Un Corpo in cui matura la perseveranza

Essere perseveranti non è una prova personale di resistenza, come se dovessimo decretare il vincitore al termine di una lunga gara. Il Vangelo ci invita a ritrovare il senso collettivo della perseveranza. È un altro modo per dire che non siamo soli. La perseveranza a cui allude il Vangelo di oggi è piuttosto una percezione di sé (un sé personale e collettivo, se così si può dire) che si acquisisce proprio nei momenti di prova e di difficoltà. A pensarci bene: quando la nostra anima s'è risvegliata maggiormente? Quando ne abbiamo sentito il suo valore?

Data :24 Novembre 2021
Ma allora te la sei cercata?!

Ma allora te la sei cercata?!

L'istituzione del Tempio vantava così una storia più che millenaria. Chi avrebbe osato mettere in dubbio la sua solidità? Eppure Gesù, come un paradosso, si permise di pronunciare la parole che oggi ascolteremo, mentre alcuni si beavano di tanta bellezza e di tanta solidità. Egli dona la vita ma parla della fine, della provvisorietà di certe cose. Com'è possibile parlare di fine se il suo ritorno è garanzia di cose nuove? Cosa c'è all'orizzonte?

Data :23 Novembre 2021

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