Non fraintendete la durezza del Suo volto!

Data :28 Settembre 2021
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Non cercate nei Vangeli riferimenti a tratti somatici di Gesù. Non ne troverete. Non è certo questo il punto decisivo per la nostra fede. Eppure, come Egli stesso ha detto, chi lo ha visto ha visto il Padre. Neppure si parla di un volto sorridente eppure il Vangelo è buona notizia e la sua gioia ci viene comunicata per le parole che Egli stesso ha detto ai suoi discepoli e, dunque, anche a noi. «Vi ho detto queste cose – disse – perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena» (Gv 15,11).

La gioia dunque è distillata dal Vangelo stesso, ma il Vangelo è – paradossalmente – pure annuncio di morte prima ancora che di resurrezione. Non ci sarebbe resurrezione se Cristo non avesse attraversato la porta stretta della passione e della morte di croce. Poter ascoltare questa Parola, dopo la sua morte e resurrezione, è oggi per noi motivo di gioia. Beati dunque gli orecchi che ascoltano! Ma le parole stesse del Vangelo non sono sempre dolci come le vorremmo. Il Vangelo di domenica scorsa ne è certamente un chiaro esempio. Noi sappiamo che è dall’ascolto che nasce la conoscenza (di Cristo) e dalla conoscenza scaturisce l’amore. Non i tratti somatici dunque ma ogni singola parola, ogni singolo passo e quella ferma decisione di mettersi in cammino verso Gerusalemme. 

Aveva annunciato ai suoi discepoli quello che gli sarebbe accaduto a Gerusalemme e avrebbe potuto continuare a ripeterlo per numerose altre volte. Ed essi, sempre increduli, avrebbero potuto continuare a non chiedere nulla o perfino ad opporsi a questo destino avverso.

Ciò che mancava a quella passione annunciata apertamente, viene svelato oggi in modo pieno: la sua ferma decisione di mettersi su quella strada, in quella direzione. Letteralmente Luca scrive «indurì il volto per camminare verso Gerusalemme» (Lc 9,51). Si tratta di mostrare il volto del Padre che perdona. Quando lo vedranno appeso alla croce continueranno a considerarlo un maledetto da Dio. E pure i Samaritani, per i quali a più riprese, attraverso parabole o incontri, aveva espresso tutta la sua simpatia, proprio quei Samaritani, per quell’antico conflitto con Gerusalemme, non vollero affatto saperne di Lui. Non vollero accoglierlo. 

A fronte di tanta Sua determinazione, quanti fraintendimenti! E quei fraintendimenti umani, frutto della durezza del cuore, frutto dell’incapacità ad accogliere, ecco che genereranno ulteriori dissapori all’interno del gruppo dei discepoli i quali, per spirito di vendetta, sarebbero stati perfino disposti a pregare per chiedere cose che Dio non si sognerebbe neppure di concedere, anche se a chiedere sono i discepoli in persona scelti da Gesù stesso.

Quella ferma decisione di mostrare la tenerezza di Dio, sembrava in contrasto con la croce stessa da cui pareva trasparire soltanto la cattiveria umana. Il Vangelo di oggi vuole educarci ad andare oltre i fraintendimenti, perfino oltre quella la sete di vendetta che troppo spesso confondiamo con una sommaria giustizia, senza neppure fare sorrisi di circostanza alle condizioni avverse, rinnovando ogni giorno la nostra personale decisione di voler mostrare il volto paterno di Dio in modo ancora più deciso e risoluto.

Riempi il mio cuore e la mia anima
della conoscenza del tuo amore
in modo tale che io,
con franchezza, apertamente e senza timore,
renda testimonianza di te,
e ai molti che ti cercano,
consapevolmente o meno,
io porti la tua pace e la tua gioia.

Henry Nouwen

Dal Vangelo secondo Luca (9,51-56)

Mentre stavano compiendosi i giorni in cui sarebbe stato elevato in alto, Gesù prese la ferma decisione di mettersi in cammino verso Gerusalemme e mandò messaggeri davanti a sé.
Questi si incamminarono ed entrarono in un villaggio di Samaritani per preparargli l’ingresso. Ma essi non vollero riceverlo, perché era chiaramente in cammino verso Gerusalemme.
Quando videro ciò, i discepoli Giacomo e Giovanni dissero: «Signore, vuoi che diciamo che scenda un fuoco dal cielo e li consumi?». Si voltò e li rimproverò. E si misero in cammino verso un altro villaggio.

Signore,
nel silenzio di questo giorno che nasce,
vengo a chiederti pace, speranza e forza.
Oggi, voglio guardare il mondo
con occhi pieni di amore;
essere paziente, comprensivo,
umile, dolce e buono.
Vedere, dietro le apparenze, i tuoi figli,
come tu stesso li vedi,
per poter cosi apprezzare la bontà di ognuno.
Chiudi i miei orecchi alle mormorazioni,
custodisci la mia lingua da ogni maldicenza;
che in me ci siano solo pensieri che dicano bene.
Voglio far sentire la tua presenza
a tutti quelli che mi avvicineranno.
Rivestimi della tua bontà, Signore,
fa’ che durante questo giorno,
io rifletta te.
Amen.


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Piccoli Pensieri (2)

Maria Rosa

Il riflettere di Te Gesù porterà pace al cuore

28 Settembre 2021

Quanto è più facile chiudere che aprire, e quanto è difficile prenderne coscienza! Per chiudersi basta poco, non ce ne si rende nemmeno conto. Ci si fissa su una posizione , magari pure giustissima, e pian piano ci si accomoda e nella stasi ci si pietrifica. È allora che i cardini del cuore, non più abituati al sano movimento che aiuta anche a tenerli puliti, si irrigidiscono e siccome le aperture si diradano, si fanno anche sempre più dolorose e faticose… Tanto meglio evitarle!
Prendere l’abitudine all’apertura richiede invece più attenzione. Bisogna ricordarsi di applicare con frequenza le buone pratiche che mantengono i cardini del cuore ben scorrevoli. Mantenerli in movimento e riconoscere eventuali segnali di irrigidimento per contrastarli tempestivamente. Bisogna applicarsi e non perdere l’abitudine e non è facile e richiede impegno costante… Eppure quanto riescono poi a spalancarsi le porte per accogliere l’amore quando arriva…! E quanto più riescono a farne passare! È faticoso, sí, ma quanto più gratificante…!

28 Settembre 2021

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