Entrare nella vita

Data :26 Settembre 2021
Commenti:

XXVI domenica del Tempo Ordinario

(Num 11,25-29 / Sal 18 / Giac 5,1-6 / Mc 9,38-43.45.47-48)

E anche oggi nelle nostre assemblee domenicali abbiamo detto: «Credo la chiesa… cattolica». Lo abbiamo detto nella Giornata mondiale dei migranti e dei rifugiati. Personalmente dispiace sempre un po’ sentire quanto stridore c’è nelle comunità cristiane tra le nostre affermazioni di fede all’unisono e i pensieri e le parole particolari che con troppa superficialità si pronunciano proprio contro migranti e stranieri. 

Siamo tutti migranti e stranieri… a noi stessi anzitutto. Quando potremo affermare di conoscere davvero noi stessi? Migriamo da una condizione all’altra, da un’età della vita all’altra. Ci sono viaggi interiori che sempre compiamo e, forse, solo per questo migranti e rifugiati meriterebbero il nostro rispetto, la nostra comprensione a prescindere da tutto. Ci ricordano ciò che non vogliamo mai ammettere: io sono un migrante.

Sono parole profetiche quelle che pronunciamo la domenica: non le diciamo da soli. Non le diciamo da noi stessi. Non ne avremmo il coraggio. Forse ci potrà mancare un maggior consapevolezza ma in quelle molteplici assemblee che si sono radunate oggi nel giorno del Signore, è davvero lo Spirito del risorto ad essere all’opera. A nostra insaputa o nostro malgrado, diventiamo annunciatori di verità alle quali cerchiamo sempre più di conformare le nostre esistenze per assomigliare a Gesù Cristo stesso, non da soli ma insieme. Eppure ognuno per la propria parte, secondo attitudini e qualità che ci sono proprie e sempre nel luogo in cui ci troviamo a vivere.

Non si tratta di difendersi ma di sapere che la strada verso l’universale unità è indirizzo e meta dei discepoli. Arroccamenti e confini non servono nella chiesa. Occorrono visioni nuove, occorrono vedute ampie. Riflettevo in questi giorni mentre camminavo in mezzo a campi ormai stanchi e vigne già vendemmiate di quanto gli occhi abbiano bisogno di spaziare, di vedere lontano. Devo ascoltare questo desiderio degli occhi perché anche nel cuore resti questo gusto per vedute più ampie. Solo così ci si incammina. Abbiamo bisogno di aprire con più gioia le nostre mani per donare ancora di più. Altrimenti – per quanto possano suonare durissime le parole del vangelo di oggi – è vero: è meglio per noi entrare nella vita con un occhio, una mano o un piede solo, anziché con due occhi, due mani o due piedi essere gettato nella Geènna.

Non si tratta di difendere i nostri confini, le nostre posizioni, i nostri ruoli. Si tratterebbe soltanto e principalmente di cercare – come più volte il Vangelo ci invita a fare – il regno di Dio. Tutto il resto verrà, verrà come un dono. Verrà se gli occhi vedranno, se le mani sapranno donare o accogliere, se i piedi muoveranno passi verso l’altro. 

Il rischio è quello di affondare e affondare tragicamente, come soffocati da una macina al collo che ci fa piombare al fondo. C’è questo scandalo della divisione tra le chiese, tra i popoli e perfino nelle stesse case, nelle stesse comunità e tutto questo non fa certo onore alla nostra ricerca del regno di Dio. Se provassimo ogni tanto a darci come orizzonte da scrutare quello di provare a cercare Cristo presente sempre e dovunque, in ogni situazione, in ogni persona e in ogni cosa, forse saremmo meno invidiosi o gelosi nello scoprire che il Signore dona il suo Spirito anche a chi è differente da noi per una qualsiasi ragione (sociale, culturale o religiosa per esempio). Potremmo semplicemente esserne felici, rallegrarci, perché vale anche qui la regola evangelica che tutto quanto di condivide non fa altro che moltiplicarsi e accrescere in noi questa consapevolezza che Cristo, un giorno, sarà finalmente tutto in tutti.

Non si tratta di tagliare fuori alcuno, non si tratta di sentirsi parte di una comunità escludendo altri, sebbene questo principio possa essere sociologicamente parlano uno dei principi che definiscono un qualunque sistema sociale. Si tratta piuttosto di operare in noi, come direbbe ugualmente l’evangelista Giovanni, quelle potature necessario affinché portiamo più frutto. 

O Dio,
che in ogni tempo
hai parlato al tuo popolo per bocca dei profeti,
effondi il tuo Spirito,
perché ogni uomo sia ricco del tuo dono,
e a tutti i popoli della terra
siano annunciate le meraviglie del tuo amore.

(orazione di colletta dalla liturgia odierna)

Dal Vangelo secondo Marco (9,38-43.45.47-48)

In quel tempo, Giovanni disse a Gesù: «Maestro, abbiamo visto uno che scacciava demòni nel tuo nome e volevamo impedirglielo, perché non ci seguiva». Ma Gesù disse: «Non glielo impedite, perché non c’è nessuno che faccia un miracolo nel mio nome e subito possa parlare male di me: chi non è contro di noi è per noi.
Chiunque infatti vi darà da bere un bicchiere d’acqua nel mio nome perché siete di Cristo, in verità io vi dico, non perderà la sua ricompensa.
Chi scandalizzerà uno solo di questi piccoli che credono in me, è molto meglio per lui che gli venga messa al collo una macina da mulino e sia gettato nel mare. Se la tua mano ti è motivo di scandalo, tagliala: è meglio per te entrare nella vita con una mano sola, anziché con le due mani andare nella Geènna, nel fuoco inestinguibile. E se il tuo piede ti è motivo di scandalo, taglialo: è meglio per te entrare nella vita con un piede solo, anziché con i due piedi essere gettato nella Geènna. E se il tuo occhio ti è motivo di scandalo, gettalo via: è meglio per te entrare nel regno di Dio con un occhio solo, anziché con due occhi essere gettato nella Geènna, dove il loro verme non muore e il fuoco non si estingue».

Donaci, Dio, per dirci dei suoi
un grande amore, un animo libero:
è Cristo senza confini o steccati,
Cristo di tutto il genere umano!
No, religione non basta a salvarti,
chiede di credere invece all’amore:
chiunque ama è nato da Dio,
conosce Dio, perchè Dio è amore.
Perchè non sia mai contro il Signore,
godi del bene da chiunque sia fatto,
cavati l’occhio che ti è di scandalo,
e fai che siano i fanciulli a salvarti.

(David Maria Turoldo) 


Rimani aggiornato per ricevere i miei nuovi articoli




Scrivi il tuo Pensiero

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *