Aforismi quaresimali (1)

Categoria :Quaresima
Data :27 Febbraio 2023
Commenti: (5)

Da tempo mi accorgo che al tramonto del sole, alla fine di ogni giornata mi ritrovo ancora a «ruminare» quella Parola di Dio che fin dal mattino all’alba arriva al cuore passando attraverso occhi, bocca e orecchio. La Parola di Dio ogni giorno compie il suo viaggio, il suo cammino per venire a noi: essa pare già incarnarsi nell’essere letta, proclamata e ascoltata. 
Mi sono detto che di tanto in tanto potrei comunque fissare qui alcune riflessioni – quasi fossero aforismi – al termine del giorno. Li troverete pubblicati qui sul blog come sullo stato whatsapp non appena li avrò scritti e pubblicati. Chi riceve la newsletter saprà di riceverli l’indomani… ma il pane di ieri è buono anche domani. 
Questi più semplici aforismi sono dunque pensieri che sono passati al vaglio di incontri o di impegni giornalieri, di più momenti nell’arco della giornata in cui la stessa parola di Vangelo (in italiano come in francese) è stata ancora una volta protagonista proprio come oggi: una celebrazione alle ore 7 nella scuola francese di Valmont a Losanna, una celebrazioni alla radio e un funerale a Renens. Pensieri che provo a scrivere in qualche ritaglio di tempo. 

La santità: distanza o vicinanza?

Lunedì della prima settimana di Quaresima

(Lv 19,1-2.11-18 / Sal 18 / Mt 25,31-46)

Il Signore parlò a Mosè e disse:
«Parla a tutta la comunità degli Israeliti dicendo loro:
Siate santi, perché io, il Signore, vostro Dio, sono santo».
(Lv 19,1-2)

In alcuni squarci panoramici, esposti tra terra e cielo, lo specchio d’acqua lacustre sembra riflettere perfettamente il cielo. A volte, quando la foschia nasconde le montagne innevate, sembra quasi che il cielo e la terra si tocchino proprio in quello specchio d’acqua. Questo trompe l’œil naturale accorcia due mondi: il cielo delle grandi luci, degli angeli e dei santi; la terra, degli uomini che troppo spesso giacciono nelle tenebre e nell’ombra della morte. Gli uomini hanno sempre creduto di affermare la santità di Dio aumentando la distanza tra cielo e terra, tra il divino e l’umano. 

Al cuore dell’unico Tempio di Gerusalemme c’era il Santo dei Santi, luogo la cui inaccessibilità serviva a dimostrare la santità di Dio. In generale l’uomo religioso ha sempre ritagliato o recintato spazi quasi a volerli definire più sacri di altri, non fosse che l’edificio stesso di culto tra le case degli uomini. Concepiamo così la santità di Dio: uno spazio inviolato, non contaminato, lontano dalle nostre ingiustizie, dalle nostre imperfezioni terrene. 

Al comando «Siate santi, perché io, il Signore, vostro Dio, sono santo» seguono tuttavia indicazioni molto precise che hanno piuttosto a che fare con relazioni umane. Così pure l’ultimo discorso che Gesù farà ai suoi discepoli prima di intraprendere il cammino di passione, morte e resurrezione e che l’Evangelista Matteo raccoglie al capitolo 25 del suo Vangelo, Gesù parla della prossimità e delle opere di misericordia corporale. 

La santità di Dio si manifesta così nel movimento dell’avvicinarsi, del farsi prossimo. Il popolo di Dio è dunque chiamato ad essere il segno di questa santità di Dio che per rendersi presente e visibile ha bisogno proprio di relazioni fraterne di prossimità e di giustizia.

È davvero un trompe l’œil questa distanza umana che mettiamo tra cielo e terra e tra uomo e uomo. Il Cristo, celandosi nel bisognoso come in colui che potrebbe soccorrerlo è riuscito così a definire quel punto di contatto tra cielo e terra. In Lui, la santità di Dio diventa santità dell’uomo.


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Piccoli Pensieri (5)

Carla

Aiutami, Signore, perché per me non è scontato guardare questo momento liturgico – la Quaresima – nella “compagnia” tenera e fedele di Gesù, uomo delle tentazioni e dei dolori, ma che mi spalanca alla bellezza della Pasqua e della Ascensione.

5 Marzo 2023
Arianna

È bello notare come le letture, quelle qui riportate in particolare, procedano a braccetto quasi tenendosi per mano ad insistere -ma bonariamente!- nell’indicare la via. Come un rimprovero fatto con il sorriso, una tirata d’orecchie data come una carezza. Tutto questo rende bene quella pazienza infinita, quell’indefessa pazienza, quell’amore infinito che non posson esser altro che divini.
Tanto più allora varrebbe la pena seguirne l’indicazione.

28 Febbraio 2023
Savina

La Carità….
Saremo giudicati sulla carità.
Come dice San Paolo, le tre virtù teologali, fede speranza carità, sono tutte e tre necessarie ma la più importante è la carità.
Un cardinale, in una intervista alla televisione, raccontò di aver chiesto a Madre Teresa di Calcutta come doveva prepararsi all’incontro con Gesù.
Madre Teresa rispose: “Eminenza, prepari e porti con sé un valigione pieno di carità”.
È questa la virtù che ci distingue, che fa dire agli altri: “perché fanno questo? sono contenti, forse posso farlo anch’io”.
Questa è la nostra santità, le nostre buone azioni possono avvicinare al Padre molto di più che mille bellissime omelie.
E Gesù non si è mai stancato di rimarcare e sollecitare in noi questo comportamento caritativo perché l’unico che ci porta in Cielo.

28 Febbraio 2023
Pat

Grazie don Stefano per queste incursioni infrasettimanali, nutrimento dell’anima in un periodo particolare. In questi giorni in cui attendo qualcosa che viene continuamente rimandato, mi sono ripetuta spesso “sia fatta la tua volontà”. Ma come è difficile… è difficile non pregare senza chiedere qualcosa di specifico, limitandoci a dire (e a sentire convinti) sia fatta la tua volontà, aiutami ad aspettare con fede. Come è difficile quando, invece che dei massimi sistemi, parliamo di cose concrete di ansie e di bisogni che urgono in noi.

28 Febbraio 2023
Carla

Sto vivendo il tempo della Quaresima. Mi sono chiesti: il digiuno, la preghiera e la carità. Credo che l’aspetto della carità sia il più difficile da attuare , ma non il meno importante, anzi… carità nei confronti del marito, dei figli, dei miei nipotini, degli amici , di chi incontro ogni giorno. Se una sola di queste persone si dimostra caritatevole nei miei confronti, ai miei occhi è come se mi si fosse avvicinato un “santo”. Ecco il motivo per il quale mi sento di affermare che la santità non sia una distanza, sia, al contrario, una “vicinanza”. Io pure dovrei e vorrei comportarmi in questo modo, cioè caritatevolmente.

27 Febbraio 2023

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