Scoprire preziosità

Data :21 Giugno 2022
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O uomo,
impasto di bene e di male,
leva la luce che è in te.
Tu, uomo, sei lo spettacolo del giorno:
sorgi al mattino e ti addormenti la sera
per il buon riposo.
Ecco, ogni giorno si compie in te
l’equinozio della primavera,
c’è un momento in cui fai fiori,
un momento in cui fai stelle,
un momento in cui fai le tenebre.
È in quest’ora di tenebre
che io ti vengo a cercare. […]Bagnatevi gli occhi ogni mattino
e ringraziate Dio perché vedere la luce,
e che questa luce non diventi mai
il fuoco della superbia. 
Perchè invece di odiare il vostro fratello
non gli dite: Vieni a vedere,
non ti sei accorto che siamo ancora vivi? 
[…] Oltre alle valli e alle montagne
c’è un altro regno
che voi non vedere e io vi regalerò:
la mia consolazione.
Voi entrerete nel mio grembo
e sarete partoriti ogni giorno nella beatitudine.

(Alda Merini, Cantico dei Vangeli)

Dal Vangelo secondo Matteo (7, 6.12-14)

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Non date le cose sante ai cani e non gettate le vostre perle davanti ai porci, perché non le calpestino con le loro zampe e poi si voltino per sbranarvi.
Tutto quanto volete che gli uomini facciano a voi, anche voi fatelo a loro: questa infatti è la Legge e i Profeti.
Entrate per la porta stretta, perché larga è la porta e spaziosa la via che conduce alla perdizione, e molti sono quelli che vi entrano. Quanto stretta è la porta e angusta la via che conduce alla vita, e pochi sono quelli che la trovano!».

Una piccola raccolta di detti alquanto enigmatici ci espone al rischio di confonderci nella loro comprensione. Basterebbe non avere grande simpatia per i cani e subito l’orecchio si chiuderebbe alla comprensione di queste parole. Anche i porci forse non suscitano immediatamente la nostra simpatia. Se poi a questo dato personale aggiungiamo il fatto che per chi apparteneva al popolo di Israele, pagani e stranieri – per non nominarli nemmeno – erano chiamati cani. I porci poi rappresentavano l’impurità più assoluta e non è un caso che nel racconto lucano della parabola del Padre misericordioso, il figlio minore nella momento della sua indigenza sarebbe stato disposto a fare il mandriano dei porci per nutrirsi almeno di quanto mangiavano i maiali. 

E dunque partirei da qui. Per quanto appartenesse profondamente al suo popolo e ne conoscesse certe espressioni linguistiche, non credo affatto che Gesù avrebbe mai utilizzato questo modo di esprimersi, dispregiativo e sprezzante per parlare di altre persone. Per quanto siano stranieri e pagani, anch’essi sono persone. E non a caso i Samaritani – stranieri e pagani quali erano considerati da Israele – diventano spesso protagonisti di alcuni insegnamenti sulla bocca di Gesù. 

Resta difficile dunque decifrare l’espressione senza darle una lettura moralistica o escludente: «Non date le cose sante ai cani e non gettate le vostre perle davanti ai porci, perché non le calpestino con le loro zampe e poi si voltino per sbranarvi»Mi limito ad un semplice ragionamento deduttivo: se dunque le cose sante, le perle preziose non vanno date a cani e porci, questo significa che ciò che è prezioso è anzitutto per il bene dell’uomo. Ci sono cose buone e sante che sono doni per l’uomo. Ciò che può succedere è che non vedendone il grande valore e il beneficio che possono avere per la vita stessa dell’uomo, d’istinto le trascuriamo, non le consideriamo, le gettiamo ad altri perché noi abbiamo rifiutato di vederne il valore, la preziosità, la bellezza.

Penso dunque che l’espressione evangelica «non dare le perle ai porci» non significa dunque fare i preziosi ma scoprire la preziosità di tutto quanto ci capita tra le mani. Dare perle ai porci è disprezzare qualcosa di gran valore e gettarlo via senza averlo nemmeno minimamente considerato. In fondo la perla è il frutto del paziente lavoro dell’ostrica che trasforma in preziosità un granello di sabbia. Come una collana di perle può abbellire un corpo o arricchire un mercante, così le cose sante possono fare più bello e ricco l’uomo che già di per sé è un capolavoro. Disprezzare o impreziosire? Questa è dunque la questione evangelica di fondo. Tutto quanto volete che gli uomini facciano a voi, anche voi fatelo a loro.

E non dimentichiamoci che a proposito di perle, il regno di Dio è rassomigliato ad un mercante che va in cerca di quella più preziosa. Forse di noi possiamo dire che restiamo sempre esposti al rischio della superficialità, della banalità e della pigrizia. E così l’uomo piuttosto che scendere nel profondo a scoprire preziosità s’accontenta di stare in superficie, piuttosto che cercare una porta stretta preferisce una via spaziosa, facile e comoda. Siamo spesso pigri e goffi in materia di cose spirituali, che detto così sembra un controsenso… materia di cose dello Spirito… ma l’uomo è esattamente questa materia in cui lo Spirito è all’opera.

Mentre ieri pomeriggio scrivevo il racconto de «L’anziana bambina dei fiori» l’occhio si arresta su una piccola composizione che ho collocato sul tavolo in casa. Un istante preciso in cui, nel pomeriggio, la luce del sole entra per la finestra dietro il tavolo. Una ciotola di legno, della frutta secca, alcuni limoni che tengo per insaporire ogni tanto qualche litro d’acqua insieme alle foglie di menta, un germoglio di bambù dentro una bottiglia d’acqua. Nella cultura orientale, il bambù è simbolo di eternità perché, a differenza di altri vegetali, non fa marcire l’acqua nella quale si trova immerso. Mentre scrivo lo sguardo si arresta improvvisamente a contemplare quell’istante. I muri spessi della casa non fanno ancora trapassare il caldo torrido all’esterno. Un attimo di estasi, un senso di frescura e di pace. Una preghiera può nascere anche così… 


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Piccoli Pensieri (3)

Tornando su questo brano il riferimento alle perle mi ha rimandata a quando, ormai più di dieci anni fa, lavorai per un certo periodo presso un negozio in cui si vendavano pietre dure e si confezionavano collane. Queste potevano essere infilate a nodi (usando il filo di stoffa) o a rosario (usando il filo d’argento). Mi fu insegnato come fare, ed anche come verificafey la qualità dei buchi delle pietre ed ovviare ai possibili problemi… Come ad esempio lo scarsissimo diametro dei buchi nelle perle! Che talvolta necessitavano anche di essere selezionate, mica detto che andassero tutte bene… Richiedevano cura ed attenzione affinché non si rompessero. Non molto diversamente da quanto richiesto per le perle del Regno di Dio. Che sono altrettanto piccole (non è mai richiesto di fare “grandi cose”, ma piuttosto mettere cura, attenzione ed amore in tutto il nostro agire: una piccola perla dopo l’altra) e richiedono altrettanta cura (per agire così bisogna per forza prestare più attenzione!). E però poi gli impegni, le cose da fare, le scadenze…E come si fa a prestare attenzione a tutto? Meglio mettere da parte che “poi ci penserò quando avrò tempo”. Ma a metterle da parte le perle, quelle delle conchiglie come quelle del Regno di Dio, va a finire che si guastano. Perché msi matengano è necessario ricordarsene, prestarci cura ed indossarle, le une come le altre.

22 Giugno 2022
Stefania

È molto più facile passare per la porta larga, godendo delle cose dal piacere immediato, frettoloso e che poi lascia il vuoto.
Il lavoro su noi stessi è la fatica del cercare di passare per la porta stretta, del pensarci su, del rifletterci, del pregare per comprendere il senso.
La porta stretta implica il dover tener conto di alcune cose che scelgo di portare con me perché preziose oppure scelgo di lasciar fuori.
Devo sicuramente capire bene cosa ha valore e non va dato in pasto ai cani e ai porci. Devo rendermene conto.
Soltanto lo Spirito Santo che è in me può darmi una mano affinché il Suo consiglio e la Sua guida intelligente mi consentano di affrontare il sano sacrificio dell’orientarmi verso l’ingresso dalla porta stretta per andare a trovare la pienezza della vita e non il vuoto dell’immediatezza, della provvisorieta’ e del prodotto che scade o si getta via dopo il consumo.

Grazie Don

21 Giugno 2022
Cinzia

Deponiamo umilmente la nostra vita ai piedi della Croce
La Tua porta , Signore, è stretta, ma è sempre aperta, perché *Dio ha fondato la sua città per sempre* (Sal 47)
La Sua luce passa tra le fessure più sottili, perché nulla marcisca🌈👣😇

21 Giugno 2022

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