Il cielo è aperto

Data :29 Settembre 2020
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Santi arcangeli Michele, Gabriele e Raffaele

(Dn 7,9-10.13-14 / Sal 137 / Gv 1,47-51)

Signore, fa’ della nostra vita un tempio del tuo Santo Spirito. Dona ad ognuno di noi i frutti dello Spirito: l’amore, la gioia, la pace, la pazienza, la benevolenza, la fedeltà. Manda il tuo Spirito consolatore a chi è nello sconforto. Riunisci tutti noi  con il soffio del tuo Spirito. Amen

Dal Vangelo secondo Giovanni (1,47-51)

In quel tempo, Gesù, visto Natanaèle che gli veniva incontro, disse di lui: «Ecco davvero un Israelita in cui non c’è falsità». Natanaèle gli domandò: «Come mi conosci?». Gli rispose Gesù: «Prima che Filippo ti chiamasse, io ti ho visto quando eri sotto l’albero di fichi». Gli replicò Natanaèle: «Rabbì, tu sei il Figlio di Dio, tu sei il re d’Israele!». Gli rispose Gesù: «Perché ti ho detto che ti avevo visto sotto l’albero di fichi, tu credi? Vedrai cose più grandi di queste!».
Poi gli disse: «In verità, in verità io vi dico: vedrete il cielo aperto e gli angeli di Dio salire e scendere sopra il Figlio dell’uomo».

Quando il cielo si apriva, non era che per dire che pioveva. E se c’era siccità, bastava dire che il cielo s’era chiuso. Rudimentali osservazioni di matrice contadina per dire quanto la terra sia legata al cielo. Ora è la seria questione ecologica e ambientale: il buco dell’ozono e lo scioglimento dei ghiacciai; la deforestazione, gli incendi e l’aumento di precipitazioni molto intense a carattere temporalesco. Non ci vuole fede per comprendere il profondo legame tra terra e cielo, ma è comunque sempre l’uomo a chiudersi a questa rivelazione, quasi a dire che i due piani sono separati, che non ci sarebbe connessione alcuna. L’unica connessione che ci interessa è quella dei nostri smartphone o tablet… e se il segnale è debole, la cosa ci infastidisce parecchio. La gente ormai arriva in un posto e prima ancora di guardarsi attorno per capire dov’è arrivata, guarda il suo cellulare per vedere se c’è nei paraggi una rete wi-fi a cui connettersi. Il cielo ormai è pieno di satelliti per le comunicazioni e in terra una gran babilonia di fraintendimenti: difficile spiegarsi, difficile farsi capire, difficile una comunicazione pacifica e non violenta. 

Di Cielo e Terra, di questi due mondi così distanti, se ne percepiva meglio il legame quando l’uomo non sapeva ancora volare. Il Cielo oggi è solo lo spazio vuoto dove possiamo piazzarci ancora qualcosa già che in Terra c’è come un troppo pieno… Ma cos’è dunque il cielo? Il luogo dove abita Dio e dove, fissata una stella, collochiamo i nostri morti? O forse il luogo delle visioni diurne… dove ogni tanto qualcuno che abbia ancora il naso all’insù piuttosto che all’ingiù a una spanna dallo schermo, è qualcosa di raro. Non avete mai passato il tempo ad osservare il cielo per vedere le nuvole a forma di…? E a guardare nei prati per cercare quadrifogli o sassi a forma di cuore? Tutto quello che cerchiamo oggi è ormai a portata di qualche clic. Il mondo globalizzato, il mondo pandemizzato, è rinchiuso nel piccolo cielo di uno schermo digitale.

Io non so bene come parlarvi di questi festeggiati odierni: Michele, Gabriele e Raffaele. Non sono angeli. Sono arcangeli. Titoli onorifici o angeliche graduatorie? Eppure c’è come una scala gerarchica e non è solo a motivo della Divina Commedia. “L’ordine conduce a Dio” si diceva una volta. Ed era perfino l’invito a fare ordine tra le proprie cose. Se è meglio procedere con ordine, anche solo in ordine alfabetico, se c’è perfino una gerarchia angelica; se c’è una scala di valori è proprio perché la vita sia meglio amata e servita.

Guardando il cielo, l’uomo prega con parole simili a quelle del profeta Isaia: “Stillate, o cieli, dall’alto e le nuvole facciano piovere la giustizia. Si apra la terra, produca la salvezza e faccia germogliare insieme la giustizia”. Colui che da sempre abita nei cieli, ha ascoltato questo grido umano. E dal cielo mandò i suoi messaggeri a preparare la venuta del Figlio di Dio. “L’angelo Gabriele fu  mandato da Dio, in una città della Galilea chiamata Nazareth ad una giovane di nome Maria…” (Lc 1,2627).

Messaggeri dunque. Portatori delle notizie più belle per noi uomini. Servi di un Dio che non si lascia rinchiudere nei cieli più santi ma che apre cammini e strade sulla terra degli uomini. Un Dio che si fa uomo non s’era mai visto… né mai sentito. L’orecchio andava preparato ad ascoltare una parola che Dio diceva sempre dalla cima di un monte ad un uomo di nome Mosé… e tutti coloro che pendevano dalle sue labbra ai piedi del monte, non sentivano che rombo di tuono… ma mai parole così chiare come noi possiamo udire oggi attraverso il Vangelo e la vita umanissima di Gesù di Nazareth.

A Natanaele, quel giorno che incontrò Gesù, sembrava già una cosa incredibile aver trovato qualcuno che lo conoscesse così profondamente e che potesse riconoscerlo giusto in un mondo di ingiustizie, sincero in un mondo di falsità. Vedrete il cielo aperto e gli angeli di Dio salire e scendere sopra il Figlio dell’uomo… c’è una comunicazione possibile tra noi e Dio. In verità io vi dico… Gesù è garante di questa buona notizia.

Un proverbio dice: “Quando hai un amico, vai spesso a trovarlo perché non accada che, non andandolo a trovare, tu perda l’amico e la strada che porta a lui”. C’è qualcuno che percorre continuamente questa strada perché l’uomo non perda l’Amico e la strada che porta a Lui. 

Marc Chagall, Il sogno di Giacobbe,

Sono giorni per tornare ad abitare poeticamente il mondo

in cui capisci che contemplare vuol dire prendersi cura.

Giorni per sentire che la vita vera non è mai facile e comoda,

che il reale sta dalla parte ella poesia

e che la poesia è dentro il reale.

Giorni per guardare senza aver l’intenzione di prendere. 

Sono gironi in cui ciascuno dei nostri gesti

può impedire al mondo di rotolare verso gli abissi.

Giorni in cui una madre che rimbocca il lenzuolo

al suo bambino addormentato

è come se si prendesse cura di tutto il cielo stellato.

Giorni per misurare il valore di tutte le cose

e vedere quanta luce contengono.

(Luigi Verdi, Bambini e innamorati ci salveranno)


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Piccoli Pensieri (3)

Emanuela

Giordania, sito battesimale di Betania al di là del Giordano.
Oltre ai resti della chiesa bizantina sul sito battesimale, la guida musulmana ci mostra una piccola collinetta, il Mar Elias, il luogo della salita al cielo del profeta Elia.
Anche se c’è in mezzo un confine siamo a pochi kilometri da Gerusalemme. “Qui il cielo si è aperto tre volte: per Elia, per Gesù e per Maometto” ci dice Ali con orgoglio, e con una fede che a volte noi ci vergognamo a mostrare.
Abbiamo il cielo in comune, e quando si apre lo fa per tutti.

29 Settembre 2020
Savina

Guardo il cielo azzurro e le nuvole bianche mi danno l’idea della sua profondità! Subito il pensiero corre all’Infinito…

Padre non smettere mai di aprire il cielo e di mandare lo Spirito Paraclito promesso da Gesù.

Possa il Consolatore rialzare la nostra testa verso il Cielo.

Attesa e speranza che il Cielo di nuovo si apra per il ritorno di Gesù annunciato dagli Arcangeli.

Già ora, vicino a noi, la presenza di Angeli che tengono i contatti con il Cielo attenti a non interrompere la comunicazione.

Aiutaci ad aprire gli occhi al Cielo e il cuore al dialogo con Te.

Amen

29 Settembre 2020
Angela

Il tuo cielo mi commuove,Signore. Quando alzo lo sguardo il tuo amore mi inonda…È come se scordassi la terra per un attimo. Ma le mie lacrime sono già pronte a bagnarla e così ti porto con me sulla terra…

29 Settembre 2020

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