Disobbedienti uditori

Sabato della IV settimana di Quaresima (Ger 11,18-20 / Sal 7 / Gv 7,40-53)

Oltre la collina è da alcuni giorni che non ci andavo. Vuoi la benedetta pioggia, vuoi che mi sono spesso fermato a parlare con degli appassionati viticoltori che proprio in questi giorni stavano potando il vigneto dietro casa. Una vera corsa contro il tempo la loro dato che già le gemme sono pronte. Per fortuna si parla mentre continuano il lavoro di potatura. Intendo da loro che la potatura è più decisiva questa volta e già sono coscienti che avranno meno raccolto, ma – mi dicono – per rafforzare il vigneto a volte bisogna potare con più coraggio. Lo dicono forti del raccolto precedente già non troppo abbondante. Le vigne hanno sofferto diverse grandinate lo scorso anno. Quindi, si decide di potare a fondo. Li ascolto e intanto penso alle parole del Vangelo quando parlano del vignaiolo e della vigna. Filari di diverse qualità, dove piante vecchie di anni si alternano a pianticelle più giovani sostituite quando proprio la vite vecchia non dava più frutto da tempo. Legano, intrecciano, sostengono… un lavoro paziente, su due piedi e ogni volta decidere dove tagliare ha l’aria d’essere un vero discernimento.

Da alcune mattine ho bisogno di far precedere al tempo della preghiera e della meditazione qualche passo all’aria aperta. Che – se volete – è già meditazione. Le immagini dalla guerra a illustrazione delle notizie riempiono gli occhi, la mente, il cuore. Tra il dovere di informazione e il talk-show il passo ormai è davvero breve. Capisco pure l’imbarazzo di chi deve fare informazione: parlarne sì, ma come e fin dove? 

Esco a camminare, spingendomi questa volta ben oltre la collina, perché sento che dalla natura arriva un richiamo, un messaggio certo più silenzioso di ogni umano rumore. E in sottofondo, tra nuvole che si rincorrono, echeggiano queste parole:

Il giorno al giorno ne affida il racconto
e la notte alla notte ne trasmette notizia.
Senza linguaggio, senza parole,
senza che si oda la loro voce.
(salmo 19,3-4)

Mi trovo improvvisamente immerso con gli occhi in un campo di fiori gialli, di colza suppongo. E nuovamente sono parole dalla Scrittura a fiorire nel cuore e alla mente (salmo 32,9).

Egli parla e tutto è fatto,
comanda e tutto esiste.
(salmo 32,9)

Il tempo di qualche scatto, e si rientra, meglio disposto alla preghiera e all’ascolto delle Scritture.

Dal Vangelo secondo Giovanni (7,40-53)

In quel tempo, all’udire le parole di Gesù, alcuni fra la gente dicevano: «Costui è davvero il profeta!». Altri dicevano: «Costui è il Cristo!». Altri invece dicevano: «Il Cristo viene forse dalla Galilea? Non dice la Scrittura: “Dalla stirpe di Davide e da Betlemme, il villaggio di Davide, verrà il Cristo”?». E tra la gente nacque un dissenso riguardo a lui.
Alcuni di loro volevano arrestarlo, ma nessuno mise le mani su di lui. Le guardie tornarono quindi dai capi dei sacerdoti e dai farisei e questi dissero loro: «Perché non lo avete condotto qui?». Risposero le guardie: «Mai un uomo ha parlato così!». Ma i farisei replicarono loro: «Vi siete lasciati ingannare anche voi? Ha forse creduto in lui qualcuno dei capi o dei farisei? Ma questa gente, che non conosce la Legge, è maledetta!».
Allora Nicodèmo, che era andato precedentemente da Gesù, ed era uno di loro, disse: «La nostra Legge giudica forse un uomo prima di averlo ascoltato e di sapere ciò che fa?». Gli risposero: «Sei forse anche tu della Galilea? Studia, e vedrai che dalla Galilea non sorge profeta!». E ciascuno tornò a casa sua.

Che ne sarà stato di quelle guardie mandate ad arrestarlo? Nulla sappiamo di loro dopo che si persero ad ascoltare le parole di Gesù, dimenticandosi bellamente dell’ordine di cattura o – ricordandoselo bene – si trovarono in coscienza a discernere quali parole fossero più vere, più vive, più decisive per loro. Le guardie tornarono quindi dai capi dei sacerdoti e dai farisei e questi dissero loro: «Perché non lo avete condotto qui?». Risposero le guardie: «Mai un uomo ha parlato così!». Forse furono essi pure martiri di un altro ascolto.

Beate dunque quelle guardie che hanno udito la Sua voce e si sono arrestate un attimo prima ad ascoltare Colui che dovevano semplicemente catturare. Sarebbe bastato loro riconoscerne la persona e gettarglisi sopra con mandato di cattura. Ma la parole è giunta ai loro orecchi. Pure loro dunque hanno trasgredito il comando, hanno disobbedito ad un ordine che era parte di un progetto che troverà comunque la sua umana soddisfazione. Eppure, in quell’istante di umana disobbedienza, si sono fatti ascoltatori della Parola. E così, anche il progetto di Dio andava compiendosi. Compresero semplicemente che la Vita viene sempre da parole mai udite prima, proprio per loro abituati com’erano ad eseguire ciecamente, forse senza il minimo scrupolo.

Ora ascolto parole sconosciute:
«Ho liberato le tue spalle dal carico
le tue mani hanno deposto il gravame
nell’oppressione mi hai chiamato: ti ho liberato,
ti ho dato risposta, nascosto nel tuono
ti ho messo alla prova alle acque di Meriba.
«Ascolta, popolo mio,
ti scongiuro o Israele, se tu mi ascoltassi!
non ci sia in mezzo a te un altro dio
non adorare un dio estraneo.
«Io, il Signore, sono il tuo Dio
ti ho fatto salire dalla terra di Egitto,
apri la bocca e io la riempirò!

(dal salmo 81)


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Piccoli Pensieri (5)

Savina

Lo sguardo ad ammirare la bellezza del Creato, mette in moto gli altri sensi perché possiamo udire gli uccellini che si preparano per le nuove vite, possiamo sentire i profumi dei fiori e gustare quell’erba salutare che è il tarassaco o dente di leone (stopacc in bergamasco) perché adesso è tenero e fa bene alla salute…
E non si può non ringraziare Chi ci offre tutti questi doni!
Così, con riconoscenza, i nostri sensi sono dirottati altrove, nell’ascolto della Parola, nella carezza di un volto, nello sguardo di chi incontriamo, nel profumo dell’incenso, nel sapore del Pane consacrato che davvero sente di frumento…
Questo è l’effetto che ti fa stare davanti a Gesù e ascoltare le sue parole.
Così si sono ritrovate le guardie: estasiate e consapevoli del nuovo, mentre chi le aveva inviate con quell’ordine si perdeva in una sterile discussione, come si dice, di lana caprina.

2 Aprile 2022
Arianna

È davvero bello, tempestivo e puntuale, leggere questo brano in questo tempo. Ora come allora, a dispetto della violenza, germogliano anche nuove coscienze, anche dove meno ce lo si aspetta. Ricordare questo, tenerselo a mente, aiuta anche me, che sempre ho faticato a sopportare le benché minime immagini relative a qualsivoglia guerra, ad avere fiducia che un mondo diverso è possibile e forse, senza che nemmeno ce lo aspettiamo, sta già ponendo le sue basi.

2 Aprile 2022
Carla

Anch’io ogni tanto sento il bisogno di estraniarmi da tutto quel bombardamento che la televisione ci offre o mi vien da scappar via da questa società dove tutti pare abbiano fretta, corrono, corrono, noncuranti delle persone che incontrano. Mi sono di grande aiuto le passeggiate in montagna, mettermi ad ascoltare il rumore del silenzio, ascoltare il cinguettio degli uccellini, guardare le primule che sbucano dalle rocce oppure sentire un po’ di sana musica, non necessariamente sempre classica. Ti ringrazio, Signore, per il dono della Creazione, perché è un bene per il mio cuore contemplarla.

2 Aprile 2022
Emanuela

In questi giorni in cui ci raccontano di soldati russi, mandati al fronte senza alcuna motivazione e che si tirano indietro dai combattimenti, mentre i civili ucraini difendono con le poche risorse che hanno la loro libertà, il Vangelo di oggi si fa attualità.
Anche i soldati, pur abituati ad obbedire, sono pur sempre uomini. E dove trovano una parola buona e giusta si rivolgono, anche se comporta disobbedienza. Perché la libertà è il discernimento (anche su come potare una vigna) sono doni di Dio.

2 Aprile 2022
Maria Rosa

Proprio così… la Vita viene da Parole mai udite prima.
Proprio per questo la Parola ogni giorno ci dice Parole nuove, Parole che ci sembra di non aver mai udito.
Che la tua Parola, Signore, ci parli ogni giorno.

2 Aprile 2022

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