Alimentare una buona relazione

Alimentare una buona relazione

Un figlio cantava il suo desiderio di andarsene presto a fare due passi, mentre la madre gli ricordava dove fosse la sorgente di quella sicurezza necessaria per crescere. C'è sempre un donatore all'inizio. La mamma che nutre il figlio. Un padre che infonde sicurezza. Un popolo camminava nel deserto. Sentiva il peso di quel trasloco in corso: dalla schiavitù alla libertà. Trovarono, cammin facendo, del pane. Cos'è? Se ne mangi, sono garantite buone relazioni.
Data :20 Aprile 2021
(Di là dal mare) che cosa cercate?

(Di là dal mare) che cosa cercate?

C'è una certa pace nel mangiare il pane se è frutto del proprio lavoro. Un sentimento di non dover niente ad alcuno. Ma sarà poi vero questo sentimento? Questo uomo capace di procurarsi il cibo necessario per sussistere e per fare comunione, è capace anche di altro. Anche l'opera di Dio non è un lavoro da poco: credere in Colui che Dio stesso ha mandato. L'opera di Dio è far entrare nelle teste grevi degli umani i pensieri e le parole di Dio da cui sempre ci allontaniamo. L'opera di Dio è donare un pezzo di pane, il Corpo di Cristo nelle mani di questi mondani che siamo noi ed invitarli a credere che «solo Dio basta». Ci sono presagi di una tempesta che sta per finire. Si parla di riaperture Tutto passa, certo. Al di là del mare, c'è una domanda più decisiva: cosa cercheremo dopo? Ancora il cibo che perisce?
Data :19 Aprile 2021
Holy street art (possedere la materia, cogliere lo Spirito)

Holy street art (possedere la materia, cogliere lo Spirito)

Arte sacra di strada. Murales religiosi firmati da celebri artisti. Giovani per lo più. Riproposizione in chiave moderna di antiche edicole ai bordi delle strade perché al passaggio chiunque potesse elevare il pensiero, lo spirito o anche solo una preghiera al cielo? Il semplice accostamento di due condomini, luoghi della vita quotidiana, e quelle mani crocefisse creano questo legame tra la nostra vita e la vita stessa di Cristo. Come? Perchè? Ciascuno lo sa. Ciascuno lo saprà. Ma ad una sola condizione: che ci disponiamo a rileggere tutto quanto ci accade alla luce del Vangelo e della vicenda di Gesù. Abbiamo bisogno di persone che «possiedano la materia» per non fare di Cristo e della fede un fantasma che può perfino far spavento!
Data :18 Aprile 2021
Troppo in là? (Oltre la paura)

Troppo in là? (Oltre la paura)

Dopo che Gesù ebbe moltiplicato i pani, si ritirò solo. Perché? Non ebbe mai paura a far dono di sé, fino alla fine ma non sfrutterà il successo venuto da folle saziate. Anche perché il suo sguardo fu attirato fin da subito dalla generosità di quel ragazzo dei cinque pani e due pesci. Come si può accettare di essere re sulla base di un dono fatto da un altro? Questo sarà il segno: offrire se stessi. Venne la sera ma venne anche il buio. Poi il vento e le onde e l'umana paura. E più forte di tutto, oltre tutto questo, la sua Parola...
Data :17 Aprile 2021
Basterebbe poco

Basterebbe poco

Sembrava il pane quando attira con la sola forza della sua fragranza, del suo profumo. Andavano a Lui come quando da terre povere ci si muove in cerca di pane. Erano affamati delle sue parole. Basterebbe davvero poco se avessimo colto quel segno. Nessuna volontà di potenza. Soltanto una disponibilità - quasi ingenua - ad offrire il poco che si ha, come un ragazzo che non sa ancora fare calcoli. La fede appartiene a chi non conta e non vuole contare. A chi non è stato sporcato da altri calcoli strumentalizzanti.  Chi poi è abituato a ringraziare non deve temere: presto saprà donare e condividere.
Data :16 Aprile 2021
Ira di Dio e gioia per gli uomini

Ira di Dio e gioia per gli uomini

Credo proprio che quando ascolteremo il brano di Vangelo che oggi è proposto alla nostra meditazione, l'attenzione andrà a concentrarsi su un'espressione. Ed è precisamente questa: «chi non obbedisce al Figlio non vedrà la vita, ma l’ira di Dio rimane su di lui». L'ira di Dio sembra contrastare profondamente con quella gioia piena che fa capolino in certe parole di Gesù. Stando al Vangelo, non credere in Gesù pare davvero essere come un unico e solo peccato che lascia il Padre adirato con i suoi figli finche non tornino a fare pace con quel fratello che ci è stato dato: Gesù. Che peccato dunque non credere a ciò che abbiamo ascoltato.
Data :15 Aprile 2021
Illumina chi giace nelle tenebre

Illumina chi giace nelle tenebre

C'era da perdersi in quel Tempio, come c'era da perdersi perfino nell'interpretare la Legge. Senza dimenticarci poi che per l'uomo perdersi è un attimo: mille pensieri, mille preoccupazioni, mille faccende e mille paure. Dio - il Padre - ha giudicato il nostro mondo bisognoso di suo Figlio. Eccolo dunque in mezzo a noi. Per sempre. Egli si proporrà come fratello a compagnia di tanti smarriti di cuore.
Data :14 Aprile 2021
Posto tra cielo e terra

Posto tra cielo e terra

Certi discorsi sapienziali (anche nella Bibbia) hanno sempre invitato l'uomo a meditare a partire dalla propria mortalità, dalla propria fragilità, facendo tesoro dei propri fallimenti. Magari osservando la sorte di uomini che s'erano innalzati ma i cui progetti di colpo svanirono. L'uomo ha dentro di sé questo anelito ad innalzarsi, a vincere sui propri limiti o a sovrastare i suoi problemi. Quell'«Io» che Gesù sa di essere non è un super-Io di potenza, di volontà di predominio o di imposizione. Gesù è quell'«Io» necessario affinché quel «Noi» - a cui ancora stiamo cercando di pervenire - possa venire alla luce.
Data :13 Aprile 2021
Venire alla Luce… infinito umano

Venire alla Luce… infinito umano

Di Nicodemo sentimmo parlare proprio nel racconto della passione di Gesù. Era il Venerdì santo. La Scrittura si spiega con la Scrittura, dicevano i Padri. Come mosse dal Vento, si sfogliano le pagine del Vangelo anche solo per questi rimandi a fatti o persone che ritornano diverse volte nel racconto.Nicodemo raffigura bene l'uomo che è in ricerca, che non si accontenta di nascere e crescere secondo la carne, secondo leggi fisiologiche o biologiche. Nicodemo è l'uomo che ha custodito questo infinito-umano desiderio di venire alla Luce. Gesù, il Figlio di Dio venuto a noi come un dono, Colui che cammina inseguendo lo Spirito, invita subito Nicodemo ad orientare lo sguardo verso l'Alto. E lo Spirito, intanto, continua a soffiare...
Data :12 Aprile 2021
Non togliere a noi il tuo Spirito

Non togliere a noi il tuo Spirito

Attorno al discepolo Tommaso abbiamo da sempre stigmatizzato l'incredulità. È lui che porta il segno del discepolo che ha bisogno di vedere per credere. Lo sappiamo bene del resto: seppure le comunità cristiane anche quest'anno hanno rinnovato la loro fede pasquale, questo non toglie la fatica personale di credere e tutto quanto ciascuno desidera conoscere e comprendere. A Tommaso dovremmo la nostra gratitudine per averci procurato dalla bocca del risorto queste parole - una beatitudine da aggiungere a tutte le altre - che giungono ancora oggi fino a noi. Se sulla croce «consegnare lo spirito» pareva soltanto un modo gentile per dire che Gesù morì, oggi ci accorgiamo che quella consegna aveva già in sé qualcosa di vitale per noi. «Ricevete lo Spirito Santo» è il dono che resta nell'aria, Qualcosa che non si vede ma riempie di Vita.
Data :11 Aprile 2021
Credere a chi ha creduto

Credere a chi ha creduto

L'Evangelista Marco avrebbe concluso il suo Vangelo descrivendo la delusione delle donne che si sarebbero accontentate di trasformare l'amara constatazione della morte del Maestro con l'inebriante dolcezza dei profumi con i quali avrebbero desiderato ungere il cadavere. Resurrezione dunque non è soltanto un fatto accaduto a Gesù ma anche una trasformazione interiore dei discepoli stessi e della comunità dei credenti. Nella vita dei credenti resterà d'ora in poi un miscuglio di pensieri umani e divini. È il passaggio di Gesù che ha seminato in noi quest'altro modo di guardare la vita quotidiana... in attesa che Cristo sia tutto in tutti.
Data :10 Aprile 2021
Anche i pesci si fecero dono

Anche i pesci si fecero dono

Tornare in Galilea sembra quasi ritornare al punto di partenza. Unico indizio di novità: lo chiede il Risorto. Umanamente parlando, tornare in un luogo dove si sono vissuti momenti intensi in compagnia di qualcuno è certamente qualcosa di struggente. Imbarazzante poi per un pescatore tornare da una notte di lavoro e non aver nulla da mettere sul mercato. Improvvisamente perfino dei pesci sembrano disporsi ad essere, essi stessi, un dono per completare il disegno di quell'Uomo che chiese da mangiare, un'illustrazione di una comunione più grande. Il dono di sé è necessario per riconoscere il Risorto.
Data :9 Aprile 2021