Ubicazioni geografiche o umane testimonianze?

Ubicazioni geografiche o umane testimonianze?

Pare sempre che l'uomo abbia bisogno di collocare un fatto con esattezza geografica perché sia attendibile, credibile. Il problema non sta nel sito geografico. Giovanni aggiunse una variante all'attesa: non ti puoi salvare da solo. Altrimenti perché stare proprio in quel luogo ad attendere un Messia? Se pensi di salvarti da solo, non immergerti nemmeno. Ha preso la piega di definirsi sempre a partire da se stesso l'uomo. Per poi non sapere più chi è. E non riusciamo più a dire che siamo semplici creature per testimoniare il Creatore.

Data :2 Gennaio 2021
Litania delle piccole cose

Litania delle piccole cose

Prima dell'alba, accendo il forno per cuocere il primo pane di questo nuovo anno. Un rito ordinario e festoso al contempo, per ogni volta che non c'è più pane in casa. Questo primo giorno di un anno nuovo è lievitato all'ombra di ieri e il pane di oggi farà buono anche il domani.  In quel pane quotidiano che è il Vangelo ci sono una serie di verbi che potrebbero alimentare le giornate. ... Intanto il Pane è pronto. Canta. Pare un crepitio di fuoco, sembra imitare il suono di quel calore che lo ha reso commestibile. Ascoltate...

Data :1 Gennaio 2021
Ovunque finiamo… in principio cosa c’è? (per non temere finali a sorpresa)

Ovunque finiamo… in principio cosa c’è? (per non temere finali a sorpresa)

Termina un altro anno, ma non è mai una cesura netta. Ci sono cose che sembrano non avere mai fine. Sconfinano oltre quegli umani argini entro i quali chiudiamo perfino il tempo. Ma ogni tanto gli uomini hanno bisogno di contare alla rovescia, come un vegliare più laico: salutare chi se ne va e accogliere chi arriva. E ci chiediamo sempre come ce la passiamo. Forse in questi rituali di fine anno c'è nascosto quell'umano desiderio di esserci fino alla fine. Di spendersi e prodigarsi fino all'ultimo?

Data :31 Dicembre 2020
Reciproci sguardi

Reciproci sguardi

Non una ruga di rancore, di risentimento, di amarezza, di scontentezza. Per quello che le era capitato avrebbe potuto vivere di rendita quanto a lamenti. E invece decise di incarnare altro: cercare grazia davanti al volto di Dio. C'è un nostro quotidiano che ancora ha bisogno di essere guardato con questi occhi. Come il nome Anna, la fede è palindroma: vivila dal Natale o dalla Pasqua, dalla culla o dalla tomba, ma sempre ti porta ad un quotidiano vivo e visitato da Dio.

Data :30 Dicembre 2020
Tenera consolazione

Tenera consolazione

La buona nevicata di ieri - come si dice - ha ripulito l'aria. Una sensazione respirabile. Di questi tempi più moderni, c'è un'altra ripulitura che la neve compie. Con la neve fioccano così immagini scattate dalle finestre di casa: cortili, strade, alberi, colli e campi. E col passare del giorno vedi il passare dell'uomo. Verso sera scie di automobili, orme di piedi... ma sopratutto la neve accompagnata dai bambini, che insieme agli angeli del presepe, potremmo chiamare «ministri della gioia»... Perdonatemi queste apparenti divagazioni nate attorno alla neve ma soprattutto nel meditare a proposito del vecchio Simeone che, ormai alla sera della sua esistenza, prende tra le sue braccia il bambino Gesù

Data :29 Dicembre 2020
Come vene innocenti o strade interrotte

Come vene innocenti o strade interrotte

Nuovamente visitati dalla neve. Bianca. Candida. Soffice. E nelle orecchie, al risveglio, canti imparati ai tempi della scuola quando il programma seguiva le stagioni o quando bastava una nevicata - appunto - perché la lezione fosse racchiusa in un canto. Ma qui in terra ancor si soffre. E proprio oggi, a pochi giorni dal Natale sembra di udire ancora il grido delle madri di quei santi innocenti. Cade la neve a nascondere il delitto. Il peccato dell'uomo. Dell'uomo forte che alza la mano contro i deboli. E il suo silenzio è già velo pietoso. Una coperta che molti si devono rimboccare da soli davanti a tanto orrore.

Data :28 Dicembre 2020
Nazaret come un cestino…

Nazaret come un cestino…

E mentre celebriamo la Vita nel suo nascere - il figlio che allarga il grembo alla madre e la luce che splende nelle tenebre - ti ricordi che, al termine di ogni giornata, ci si allena ad uscire di scena con le medesime parole del vecchio Simeone. Si entra nella vita, rispettosi di tutte le usanze. Anche i riti religiosi, in fondo, stanno lì a rassicurare i giovani genitori di non essere soli. Si dice così che si è parte di un popolo, di una storia più grande. Ma la grazia e la verità però vengono alla luce quando, dopo una vita di obbedienze e di osservanze, di docile piegatura al corso degli eventi, come rami di giunchi che si ammorbidiscono e si piegano per diventare un cesto, desideri ancora vedere la salvezza.

Data :27 Dicembre 2020
Uno squarcio di cielo

Uno squarcio di cielo

La strada è tracciata. Non diritta ma luminosa. La strada l'ha tracciata Colui che disse: «Chi segue me non cammina nelle tenebre, ma avrà la Luce della Vita». (Gv 8,12) Festa del primo martire oggi... per dire che ce ne furono moltissimi altri ancora. E la conta non s'è chiusa. C'è una strada ormai tracciata tra il cielo e la terra. La percorrono coloro che cercano la Vita. Quando i giorni si fanno bui e i tempi sono cupi, occorrerebbe ricordarsi dei cieli aperti. Poter vedere uno squarcio di cielo...

Data :26 Dicembre 2020
È nato tuo fratello! Abbine cura. E Lui ti salverà.

È nato tuo fratello! Abbine cura. E Lui ti salverà.

Ci sono notti in cui non si dorme. È in notti come questa che non andrei mai a dormire. il mondo è rinnovato, ogni cosa è fatta nuova. C'è il mondo da scoprire, da conoscere... una nuova creazione, con tutte le sue creature. Che sia il regno di Dio? Oggi, consumate con gioia il vostro pranzo natalizio. E prima di spezzare il pane e di alzare i calici per un brindisi alla Vita, qualcuno a nome di tutti dica...

Data :25 Dicembre 2020
… e ancora ci visiterà

… e ancora ci visiterà

È giorno di vigilia, di imminente attesa. È questo il momento favorevole per invocare abbondantemente lo Spirito santo. Nel buio e nel caos di questi tempi, da questa notte natalizia inizia una nuova creazione. Il dato sensibile che cambia la storia e la vita di ciascuno è proprio lo Spirito santo che ha riempito grembi e cuori di chi in questi giorni ci ha condotti verso il Natale. Alcuni giorni fa, in visita in una casa, ho visto appoggiato su un mobile, un vecchio sonaglio arrugginito. Incuriosito dal sapere se ancora suonasse e attratto - come un bambino - dal desiderio di udirne il suono, ho preso in mano ed ho iniziato a scuotere quel vecchio sonaglio.

Data :24 Dicembre 2020
E disse: “No…”

E disse: “No…”

Paradossalmente il segno - il mutismo del padre - diventa più eloquente di tante parole: non credere all'adempimento delle promesse di Dio rende muti, afoni, incapaci di comunicare. E qui c'è un buon punto interrogativo per l'uomo di ogni epoca e di ogni stagione. Sembriamo sempre più afoni, muti e sordi. C'è sempre una promessa a tenere in movimento la vita. E se a promettere è Dio stesso, potremmo essere ancor più sicuri del felice esito. Circoncidetelo pure quel bambino. Deve far parte di un popolo, il popolo destinatario delle promesse di Dio. Ma non è quel segno fatto da mano d'uomo che dirà di lui. È la mano stessa del Signore che guiderà i suoi passi.

Data :23 Dicembre 2020

Magnificat versione 2020: proviamo a comporlo insieme?

Attorno alla nascita di Gesù e di Giovani Battista sono fiorite parole di meraviglia, canti stupendi che la Chiesa ha disposto sapientemente per i suoi figli nella preghiera quotidiana. Una parola oltre il lamento, oltre il dolore, oltre la morte. Chissà che si possa comporre un Magnificat in versione 2020. Lo canteremo simbolicamente qui il mattino del 31 dicembre e all'Eucarestia serale dello stesso giorno. Buona giornata!

Data :22 Dicembre 2020

@