Venuti alla Luce
Angelo Balduzzi, Venuti alla luce, settembre 2021
(Esd 1,1-6 / Sal 125 / Lc 8,16-18)
Un artista agisce per ispirazione. Difficile descrivere cosa sia un’ispirazione. Per certo, credo che ci sia di mezzo lo Spirito santo. La materia improvvisamente si fa viva ed Egli – lo Spirito – soffia dove vuole, pur non sapendo da dove viene e dove va (Gv 3,8). Ma ciò che più importa è che in certi momenti se ne sente la voce e perfino gli occhi, perfino quelli, così spesso ciechi o ingannati nella visione, si accordano perfettamente. Un po’ come quando, in principio, Dio creava il mondo. Soffiava parole e si materializzavano e gli occhi si rallegravano di tanta corrispondenza tra ciò che si disse e ciò che apparve. Disse Luce e luce fu (Gen 1,3).
Un artista agisce per ispirazione. E quando l’opera d’arte è commissionata? Quando qualcuno ti chiama a rappresentare visioni avute da altri? Certamente anche in questo caso serve lo Spirito ed Egli – il Consolatore – interviene al momento opportuno a suggerire le parole da dire (Mt 10,19).
Dev’essere accaduto in questi giorni, in queste settimane o mesi. Non so precisamente quando. Qualcuno ha provato a riassumere con le sue parole il cammino di questi cinque anni nella comunità di Lurano, per dare ad un artista – Angelo Balduzzi – il compito di provare a materializzarlo, di renderlo visibile, per fissare in un’unica immagine ciò che lo Spirito c’ha dato di vivere. Ci sono cammini e passi che si fanno sotto ispirazione e i piedi – come le mani di un artista – si muovono proprio per effetto di ispirazione. Ciò che da vertigine nella fede – e ci fa al contempo audaci e timorosi, coraggiosi e tremanti – è proprio quest’azione dello Spirito che sempre ci fa muovere verso dove noi non sappiamo ancora bene. Se il cammino fosse un percorso satellitare a cosa servirebbe altrimenti la fede? Camminiamo nella fede e non ancora nella visione (2 Cor 5,7). Un po’ come capitò ad Abramo. E da lui in poi.
Ieri mattino c’era un vento piacevole, forte al punto giusto. E il cielo assomigliava proprio a quello dipinto in basso, in quest’opera. La vita sembrava materializzarsi perfino nel cielo di ieri mattino, tra aria di temporale e sprazzi di sereno. E abbiamo camminato, non tanto dietro ad un prete, ma dietro a ciò che il don teneva tra le mani: un’ostensorio con quella piccola finestrella ad oblò da cui ci si affaccia per comprendere la Vita, in una duplice direzione: dal cielo alla terra o dalla terra al cielo. Abbiamo camminato dietro a Colui che dal cielo discese per farci salire in alto; Colui che discese agli inferi per farci risorgere. Camminare dietro al Pane dell’Eucarestia – lasciando la vecchia chiesa prestataci per più di due anni e recarci verso quella appena rinnovata – è muoversi come poveri che cercano il Pane e lasciano la loro terra, fissando gli occhi al cielo, guardando perfino le stelle nella notte. Non è stata una processione organizzata ma piuttosto un gesto spontaneo, nato per ispirazione alcuni giorni prima. Quando passa un’ispirazione nel cuore, non c’è tempo di preparare granché. Non c’è un copione da rispettare o da eseguire. Passa un’ispirazione e se intuisci che è materia spirituale non devi far altro che muoverti, alzarti e andare. Come dipingere. Creare.
Angelo Balduzzi ha dipinto sotto ispirazione per realizzare quest’opera commissionata appositamente per raccontare di noi. Un prete guida una comunità come un semplice pastore che guida il suo gregge. A volte il pastore sente chiaramente che le pecorelle sono intimorite da un cammino sconosciuto. A volte le nostre comunità assomigliano davvero a quel popolo biblico che per la prima volta camminava verso quella metà che Dio conosceva, che solo dall’Alto si può vedere meglio. Ma il popolo continuava a rimproverare Mosé ed Aronne. Immagino che non sia facile per un popolo lasciarsi guidare. Bisognerebbe capire soltanto o piuttosto se le guide abbiano avuto delle visioni; se le guide abbiano fatto qualche passo più avanti, come degli esploratori che tastano il terreno e scrutano l’orizzonte. Appena più avanti: non per superbia o per essere i primi. Più avanti quanto basta e poi tornare indietro e prendere il gregge, a fare segno al popolo che la strada è buona e bella. Sicura. Sto parlando di ciò che Gesù ha fatto – e fa ancora – con i suoi discepoli.
Chi ha parlato per raccontare all’artista cosa avrebbe dovuto dipingere per riassumere un cammino e l’artista stesso nel creare hanno avuto un’ispirazione. C’è di mezzo lo Spirito santo! E quest’opera lo dice come prima lo hanno detto le parole. E come abbiamo provato a dirlo in ogni istante. Io non so se guardando quest’opera d’arte riusciate a vedere chiaramente simboleggiato il nostro cammino. Per me, ricevendo ieri questo dono dalle mani di alcuni fratelli e sorelle della Comunità di Lurano è stato come ricevere un segno, una prova che qualcuno ha compreso, che qualcosa – poco o tanto non importa – s’è fatto, che insieme abbiamo camminato. Ma sopratutto che il Signore è stato con noi. E ancora lo sarà. Come la Luce di ogni mattino o come il chiarore puntuale di una stella, come una fiamma di fede accesa in ogni nostra Pasqua.
[…] Non c’è comunione senza ascolto e non c’è ascolto che non crei comunione. Con l’opera di Balduzzi vorremmo inoltre esprimerti il nostro ringraziamento per aver esaudito in questi cinque anni trascorsi assieme la richiesta che ti avevamo fatto il 20 novembre 2016, giorno del tuo arrivo: ci hai davvero portato più vicino al Signore!
Ci piacerà pensare che guardandola ti ricorderai di aver fatto crescere spiritualmente la nostra comunità, grandi e piccoli, accompagnandola un po’ più vicino alla Luce, e di averle insegnato ad alzare lo sguardo verso l’Alto e le stelle del Cielo, le stesse di Abramo.
Il rosa sopra di noi è poi il colore che troveremo anche quando ci raduneremo nella chiesa parrocchiale, di cui hai seguito i lavori di sistemazione, a ricordare ancor più come la nostra Madre Chiesa chiami ciascuno a rinascere profeta, come fece Giona dal ventre della balena, per testimoniare a tutti la bellezza del Vangelo nel nostro quotidiano […]
Signore, Dio Misericordioso,
fa’ che io possa comprendere la tua Parola,
amarla intensamente
e realizzarla nella mia vita
compiendo la Tua volontà
Dal Vangelo secondo Luca (8,16-18)
In quel tempo, Gesù disse alla folla: «Nessuno accende una lampada e la copre con un vaso o la mette sotto un letto, ma la pone su un candelabro, perché chi entra veda la luce.
Non c’è nulla di segreto che non sia manifestato, nulla di nascosto che non sia conosciuto e venga in piena luce.
Fate attenzione dunque a come ascoltate; perché a chi ha, sarà dato, ma a chi non ha, sarà tolto anche ciò che crede di avere».
Alla fine dei giorni,
il monte del tempio del Signore
sarà eretto sulla cima dei monti
e sarà più alto dei colli;
ad esso affluiranno tutte le genti.
Verranno molti popoli e diranno:
«Venite, saliamo sul monte del Signore,
al tempio del Dio di Giacobbe,
perché ci indichi le sue vie
e possiamo camminare per i suoi sentieri».
Poiché da Sion uscirà la legge
e da Gerusalemme la parola del Signore.
Egli sarà giudice fra le genti
e sarà arbitro fra molti popoli.
Forgeranno le loro spade in vomeri,
le loro lance in falci;
un popolo non alzerà più la spada
contro un altro popolo,
non si eserciteranno più nell’arte della guerra.
Casa di Giacobbe, vieni,
camminiamo nella luce del Signore.
(Isaia 2,2-5)
Gradino dopo gradino saliremo su quella scala e ascolteremo parlare di Dio in qualsiasi posto del mondo ci porta il nostro cammino.
Caro don Stefano è stato bello e dolce essere le tue pecorelle, ti porteremo sempre nel cuore ❤️
Caro don Stefano,
Le parole che ho letto oggi, coronate dalla bellissima e significativa opera d’arte che ti ha donato la tua comunità, mi hanno parlato di amore, di riconoscenza e di forte Unione, non fine a se stessa, ma proiettata e aperta ad un percorso di crescita che continuerà anche dopo di te: è un traguardo potente per un pastore. Condivido volentieri la gioia del bene che hai seminato e raccolto.
Buon cammino per la nuova esperienza che ti aspetta, che sia altrettanto fruttuosa e ricca umanamente e spiritualmente.
Luca ci parla di una luce che non va tenuta nascosta.
Senza la luce, non sono in grado di orientarmi, non sono in grado di orientarmi,non sono capace di scelte ponderate, procedo per tentativi.
Quante volte mi sono detta: desidero orientare la mia giornata alla luce del Vangelo e quante volte la quotidianità con le sue fatiche ha oscurato quella luce lasciandomi al buio!
Signore, la Tua parola è la luce.
Aiutami a tenerla sempre accesa, in modo che mi illumini, mi fortifichi nello Spirito e mi dia la forza per camminare sempre alla Tua sequela.
Il Vangelo di oggi, preciso commento dell’esperienza vissuta ieri e nei cinque anni da cammino condiviso: hai tenuto alta e ben visibile la luce, ci hai invitato all’ascolto di parole buone, e alla comunione…
Grazie ancora don. Non sembra mai abbastanza ripeterlo.
E buon cammino nella luce a te, alla comunità di Lurano e alla comunità raccolta attorno a Ottogiorni.
Che bello sapere che la chiesa è stata restaurata,sperando che ci siano lieti suoni di campane, sobri e mai invadenti!
Grazie don Stefano, perchè in tutto quello che hai fatto hai trasmesso l’amore di Dio, perchè chi ti ha visto e chi ti ha ascoltato ha sentito nel tuo cuore il calore che solo Gesù può donare, perchè questo è essere testimoni di Dio.
Davvero commovente… Non si può non dire: “Qui c’è il dito di Dio…”
Caro don Stefano, ho avuto il privilegio di conoscerti personalmente, anche se solo per pochissimo tempo, ma mi è bastato per capire la splendida persona che sei. Poi ho continuato a seguirti nei tuoi commenti quotidiani, nelle audioletture, e davvero tu aiuti le persone ad avvicinarsi a Dio, ed è questo che un prete dovrebbe fare, e tu lo fai con un amore grande, non si può rimanere indifferenti, impossibile non meditare su ciò che dici e chiederci chi siamo, come siamo e cosa vogliamo. Hai accompagnato una comunità che ti ha amato e ti ama per quello che hai saputo loro donare, lo dico perché una persona splendida di Lurano me lo ha detto e che ha confermato il mio sentire per te. Ora il Signore ti guiderà per iniziare un nuovo percorso, dove seminerai di nuovo piccoli chicchi che germoglieranno di gratitudine. Io continuerò a seguirti qui nutrendomi di buono. Ringrazio il Signore perché ti ha messo sulla mia strada, e sulla strada di tante persone nel bisogno. Che Dio ti benedica.