Semplici annotazioni?

Data :17 Settembre 2021
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Pochissimi versetti quelli che sono proposti oggi al nostro ascolto. Possono suonare come semplici appunti, alcune note di passaggio a margine di racconti più articolati. Basti pensare all’episodio della peccatrice perdonata nella casa di Simone, il fariseo che abbiamo ascoltato ieri (Lc 7,36-50). 

Il fatto stesso che la predicazione di Gesù fosse estremamente più libera rispetto a quella di altri rabbi – Luca annota se ne andava per città e villaggi, predicando e annunciando la buona notizia del regno di Dio lascia supporre il fatto che i suoi uditori non fossero selezionati e che il seme della sua parola, come ascolteremo domani – cadeva in tutti i tipi di terreno… in tutte gli orecchi. Non è dunque un caso che si faccia notare che tra i discepoli di Gesù ci fossero pure delle donne, cosa non solo inconsueta ma pure vietata dalla Legge.

Gesù non seleziona il suo uditorio ma parla apertamente. Non c’è alcun dubbio dunque che molte donne abbiano potuto ascoltare la sua voce, la sua Parola. Al tempo di Gesù (e purtroppo non solo a quel tempo!) le donne erano subordinate agli uomini e questi, in pubblico, non potevano rivolgere loro parola alcuna. Si comprende dunque lo stupore dei discepoli stessi quando trovano Gesù in dialogo con una donna samaritana. Alle donne era proibito lo studio delle Scritture sacre ed erano esonerate dalla preghiera del mattino e prima dei pasti e non certo per gentil concessione. Si capisce chiaramente che la donna dovesse avere, in quelle ore della giornata, altre mansioni. Se poi pensiamo che l’annuncio della resurrezione sia stato affidato alle donne e ad una in particolare, forse appena comprendiamo lo scandalo ulteriore che questa notizia poteva costituire.

C’erano anche alcune donne dunque nel gruppo dei discepoli. Donne che Gesù aveva guarito o liberato da spiriti cattivi. Che spiriti fossero non c’è dato di sapere. Da dove venissero quei medesimi spiriti cattivi neppure. Forse – suppongo – spiriti che simboleggiano questi divieti, queste costrizioni rivolte al mondo femminile. 

Certo, le donne del Vangelo, le discepole di Gesù, hanno un senso pratico estremo. Esse sanno che la vita itinerante del loro maestro ha comunque delle esigenze legate anche solo al cibo e al vestito. Luca annota volentieri il grado discreto e umile di servizio di queste discepole che in questo senso non contraddicono la Legge ma la vivono nella forma di un amore gratuito, libero e generoso e non tanto come sottomissione. 

Mi piace pensare che quando Gesù disse «Non preoccupatevi di cosa mangerete o di cosa berrete» avesse davanti agli occhi questa fedele premura tutta femminile. Non è neppure un caso che quando si parla di cibo in riferimento ai discepoli uomini, si annota che questi avevano dimenticato di prendere il pane necessario. 

Insomma il Vangelo risuona ancor meglio quando tra le sue righe risplende un tocco di femminilità, una certa sensibilità. È Vangelo del regno dove c’è liberazione e spirito di servizio gratuito, generoso.

Noi Ti adoriamo, o santo Spirito di Dio,
mentre col meglio delle nostre forze
tentiamo indovinare
chi Tu sia mai per noi.
Ti chiamiamo con nomi umani,
con umane parole
per non dover tacere.
Ti apriamo il nostro cuore per accoglierTi
e per capire come profondamente,
anche non visto, ovunque sei presente.
Sei l’aria che respiriamo,
la lontananza che scrutiamo,
lo spazio che vi è toccato in parte.
Tu parli nel silenzio,
tutte le lingue Ti proclamano.
Tu sei la verità d’ogni parola,
d’ogni parola la sostanza.

(Hubb Oosterhuis)

Dal Vangelo secondo Luca (8,1-3)

In quel tempo, Gesù se ne andava per città e villaggi, predicando e annunciando la buona notizia del regno di Dio.
C’erano con lui i Dodici e alcune donne che erano state guarite da spiriti cattivi e da infermità: Maria, chiamata Maddalena, dalla quale erano usciti sette demòni; Giovanna, moglie di Cuza, amministratore di Erode; Susanna e molte altre, che li servivano con i loro beni.

Mio Dio, prendimi per mano,
ti seguirò,non farò troppa resistenza.
Non mi sottrarrò a nessuna delle cose
che mi verranno addosso in questa vita,
cercherò di accettare tutto e nel modo migliore.
Il calore e la sicurezza mi piacciono,
ma non mi ribellerò
se mi toccherà stare al freddo
purché tu mi tenga per mano
andrò dappertutto allora,
e cercherò di non avere paura.
E dovunque mi troverò,
io cercherò di irraggiare un po’ di quell’amore,
di quel vero amore per gli uomini che mi porto dentro.
Una volta che si comincia a camminare con Dio
si continua semplicemente a camminare
e la vita diventa un’unica, lunga passeggiata.

(Etty Hillesum)


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Piccoli Pensieri (2)

Emilia

O Signore non lasciare mai la mia mano ed io non mi perderò durante le mie passeggiate, ma riconoscerò sempre il sentiero che porta a te

17 Settembre 2021
Adriana

Semplice e intensa la preghiera di Etty Hillesum : nasce dalla fiducia in Dio, dall’, abbandono totale, che diventa certezza,forza e speranza.
Proprio come un bambino nelle braccia della mamma.
Il problema è come arrivarci. E pensare che lei prega così in un contesto di sofferenza! Come non vederci un tocco speciale dello Spirito!?
Signore, fammi attenta a riconoscerlo e a farmi condurre.

17 Settembre 2021

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