Precedenze che illuminano

Data :14 Dicembre 2021
Commenti: (2)
(Sof 3,1-2.9-13 / Sal 33 / Mt 21,28-32)

Cammina!
Hai un appuntamento.
Dove? E con chi?
Non lo sai ancora… con te stesso forse?
Cammina,
i tuoi passi saranno le tue parole.
Il cammino la tua canzone,
la stanchezza, la tua preghiera.
E il tuo silenzio, infine, ti parlerà.
Cammina da solo, con altri,
ma esci da te stesso.
Tu ti creavi dei rivali; troverai dei compagni;
immaginavi dei nemici: ti farai dei fratelli.
Cammina:
sei nato per percorrere la via,
quella del pellegrinaggio.
Un altro cammina verso di te
e ti cerca perché tu possa trovarlo.
È la tua Pace, è la tua Gioia.
Va’!
Già il tuo Dio cammina con te.

Dal Vangelo secondo Matteo (21,28-32)

In quel tempo, Gesù disse ai capi dei sacerdoti e agli anziani del popolo: «Che ve ne pare? Un uomo aveva due figli. Si rivolse al primo e disse: “Figlio, oggi va’ a lavorare nella vigna”. Ed egli rispose: “Non ne ho voglia”. Ma poi si pentì e vi andò. Si rivolse al secondo e disse lo stesso. Ed egli rispose: “Sì, signore”. Ma non vi andò. Chi dei due ha compiuto la volontà del padre?». Risposero: «Il primo».
E Gesù disse loro: «In verità io vi dico: i pubblicani e le prostitute vi passano avanti nel regno di Dio. Giovanni infatti venne a voi sulla via della giustizia, e non gli avete creduto; i pubblicani e le prostitute invece gli hanno creduto. Voi, al contrario, avete visto queste cose, ma poi non vi siete nemmeno pentiti così da credergli».

Ci aveva provato con una domanda a proposito del battesimo di Giovanni il Battista a smuovere dalla loro rigidità i capi dei sacerdoti e gli anziani del popolo. Tentò di smuoverli affinché potessero ravvedersi ed accogliessero anch’essi l’invito a mettersi in cammino alla ricerca del Regno di Dio. Loro preferirono starsene immobili, sulle loro posizioni orientati soltanto a difendere la loro autorità che sentivano già scricchiolare davanti a quel Maestro non autorizzato che risultava tuttavia più credibile di loro. Già il fatto stesso che Gesù rispose alla domanda dei suoi interlocutori con un’altra domanda costituiva un problema: solo i maestri in Israele ponevano interrogativi ai discepoli. Domanda contro domanda dunque fu già una provocazione: Gesù stesso si poneva come maestro che interroga altri maestri.

Il vangelo di oggi, prosecuzione dell’episodio, ci fa ascoltare una parabola: con essa Gesù proverà nuovamente a smuovere dalle loro posizioni capi dei sacerdoti e anziani del popolo, i quali, a breve, firmeranno la condanna a morte di Gesù. E così la parabola porta anche noi a discernere i nostri stessi comportamenti. Spesso ci si nasconde dietro apparente obbedienza ma in realtà non ci si smuove neppure di un passo. Succede invece che chi non era disposto all’obbedienza si ravveda e finisca per mettersi in cammino. E non è la fine ma esattamente un nuovo inizio, un nuovo cammino. Proprio come i due figli della parabola. E così Gesù porta in luce la causa della rigidità stessa dei suoi interlocutori: venerati da tutti per la loro posizione sociale non pensano affatto a fare un passo per la loro conversione, a riconoscersi anch’essi bisognosi di misericordia. Al contrario peccatori pubblici e prostitute, la cui fama è sempre esposta al giudizio altrui, hanno accolto questo invito alla conversione e si sono messi già in cammino: Gesù lo conferma dicendo chiaramente che ci stanno precedendo.

L’evangelista Matteo parla qui di pubblicani e peccatori come di coloro che precedono, utilizzando lo stesso verbo della stella che precederà i Magi e li porterà a trovare il Bambino di Betlemme. Precedenze non sono primati, non sono primi posti. Precedenza non è dunque priorità, non è dunque ruolo acquisito da difendere a denti stretti, precedenza non è neppure privilegio. Precedere è semplicemente il verbo di chi, muovendo i passi, traccia un cammino e lo stesso cammino potrebbe essere indizio per altri. Se le prostitute e i peccatori pubblici precedono e alla fine entrano nel regno di Dio, non ci resta che seguirli perché hanno già trovato la strada e la porta di ingresso del regno, smossi dalla vicinanza di un rabbi straordinario.

Signore sono uno striminzito, un piccolissimo.
Somiglio al più infimo della mie dita del piede.
Apparentemente non servo a un gran che,
sono l’ultima ruota del carro.
Ho spesso l’impressione che io ingombri, dia fastidio,
ostacoli la venuta del tuo regno.
Questo non m’impedisce di gonfiarmi d’orgoglio
e di credermi il centro dell’universo.
Dammi l’umiltà di non disprezzarmi,
di considerarmi come un servo inutile
che nondimeno tiene un posto unico
nell’ordine sublime della tua Creazione.
Io che vivo giù da solo, attirami su.
Attirami verso di Te.
Fa’ di me un pellegrino assetato della tua acqua viva,
sempre insoddisfatto dei beni di quaggiù,
che non si lascia ingannare dalle fontane avvelenate,
gli idoli del mondo e il miraggio della felicità falsa.
Concedimi il tuo perdono per quello che sciupo in me,
come io ti chiedo perdono
per tutti quelli che calpesto con i miei giudizi, con le mie calunnie,
quelli che schiaccio con le mie ignoranze e le mie maldicenze.
Anche perdono di non riconoscerti nei più piccoli e più poveri.
Signore che il tuo sguardo diventi il mio sguardo,
che il tuo sorriso diventi il mio sorriso,
che il tuo viso diventi il mio viso.
Concedimi ogni giorno la grazia di sceglierti,
di mettere la mia mano nella tua,
di porre il mio cuore sul tuo cuore,
di camminare con te verso la casa del Padre,
senza impedire al Regno di sopraggiungere in noi
e alla tua presenza di pace
di crescere nel nostro mondo doloroso e magnifico.
Amen.

(Luc Adrian, «Compostelle»)


Rimani aggiornato per ricevere i miei nuovi articoli




Piccoli Pensieri (2)

Emanuela

Peccatori e prostituzione ci hanno messo la faccia. Hanno messo da parte la vergogna per i loro peccati e si sono messi in fila per incontrare il Signore e lui li ha messi al primo posto, ad aprire la strada…
Domenica raccontavo ai ragazzi della catechesi l’episodio di Zaccheo. Mettevo in evidenza proprio questo: Zaccheo si sarebbe accontentato di vedere Gesù, non si aspettava certo che Gesù notasse proprio lui tra la folla.
Ma lo sguardo di Gesù si è alzato verso di lui, e lo ha messo tra coloro che ci indicano la strada verso regno…
Spero che anche questi ragazzi che sto accompagnando verso la cresima trovino la loro strada, e le persone giuste da seguire per arrivare al Regno.

14 Dicembre 2021
Giudy

Basta che tu dica: «Ti voglio tanto bene!», basta un tuo sorriso, un cenno della mano…

14 Dicembre 2021

Scrivi il tuo Pensiero

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *