Nascondersi o esporsi?

Immacolata concezione di Maria

(Gen 3,9-15.20 / Sal 97 / Ef 1,3-6.11-12 / Lc 1,26-38)

[…] Noi testimoni che alla tua parola
ubbidiente l’avvenir rispose,
noi serbati all’amor, nati alla scola
delle celesti cose,
noi, sappiamo, o Maria, ch’Ei solo attenne
l’alta promessa che da Te s’udìa […]

(Alessandro Manzoni, il nome di Maria)

Dal Vangelo secondo Luca
(1,26-38)

In quel tempo, l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nàzaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: «Rallègrati, piena di grazia: il Signore è con te».
A queste parole ella fu molto turbata e si domandava che senso avesse un saluto come questo. L’angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e verrà chiamato Figlio dell’Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine».
Allora Maria disse all’angelo: «Come avverrà questo, poiché non conosco uomo?». Le rispose l’angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell’Altissimo ti coprirà con la sua ombra. Perciò colui che nascerà sarà santo e sarà chiamato Figlio di Dio. Ed ecco, Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia ha concepito anch’essa un figlio e questo è il sesto mese per lei, che era detta sterile: nulla è impossibile a Dio».
Allora Maria disse: «Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola». E l’angelo si allontanò da lei.

Se pensassimo a Maria unicamente in riferimento a quel singolare privilegio d’essere immacolata nella sua concezione non troveremmo spazio alcuno per collocarci in questa vicenda che piuttosto ci vorrebbe vedere tutti coinvolti. La storia di Maria, lo si percepisce immediatamente, non è più una storia personale e singolare. Ciò che il Vangelo racconta è storia che riguarda ciascuno di noi, per sempre e al presente di ogni uditore della Parola. Quella parola del Vangelo che noi ascoltiamo diventa nel nostro presente il momento in cui Dio fa irruzione nella nostra storia. Così avvenne per Maria. Così è per ognuno che ascolti la Parola. 

L’Eterno entra così nel tempo e la storia si interseca con Lui diventando – se così potessimo immaginare – un cammino che si muove su due piani: un piano orizzontale che appartiene all’umano e un piano verticale che potremmo dire, è proprio di Dio. C’è un punto di incontro, un punto di contatto. La storia dell’uomo credente ha dunque queste dimensioni, alle quali, si dovrà aggiungere anche la profondità… dell’ascolto, della decisione, dell’impegno.

Dio irrompe nella storia dell’uomo. Fin da principio. Irrompe anzitutto per salvare e liberare il suo popolo nel tempo della sua schiavitù. Ma nella cronologia del racconto biblico Egli irrompe ancor prima come Luce che illumina e come Parola che cerca l’uomo. Leggiamo oggi dal Libro della Genesi: [Dopo che l’uomo ebbe mangiato del frutto dell’albero,] il Signore Dio lo chiamò e gli disse: «Dove sei?». Rispose: «Ho udito la tua voce nel giardino: ho avuto paura, perché sono nudo, e mi sono nascosto» (Gen 3,9-10)

Adamo si nasconde a Dio. Ne ha paura. Egli prova una certa vergogna che gli proviene dalla disobbedienza e quella voce che fin da principio intendeva parlare all’uomo per il suo Bene. La Parola che comanda e tutto fa esistere è così spesso confusa e temuta dall’uomo come una voce che potrebbe distruggere e rovinare.

Ma questa non è certo l’intenzione di Dio. La sua ferma volontà di salvezza, il suo proposito d’amore per le sue creature, trova in Maria l’immagine esemplare e favorevole affinché Dio sia conosciuto quel Egli è veramente. Maria, a differenza di Adamo, non si nasconde preferendo piuttosto esporsi in un dialogo fecondo. Maria si espone a questa graziosa irruzione di Dio sul piano orizzontare della storia umana. Dio non interviene nella storia di Maria per rovinarle il suo sogno, il suo progetto. La sua propensione all’alleanza (promessa sposa di Giuseppe) e quel naturale desiderio di maternità trova in questo ascolto della Parola di Dio il massimo della sua graziosità. Maria dichiara così di volersi esporre a ciò che lo Spirito del Signore vorrà fare in lei e attraverso di lei. 

Eccolo dunque l’Immacolata Concezione: Maria è certamente preservata dal peccato (saremmo così già tutti squalificati e crescerebbe forse in noi una sorta di invidia per quel singolare privilegio che pur le appartiene) ma ancor meglio ella è preservata da quell’umano fuggire alla Parola di Dio che sempre vuole parlare all’uomo alla cui storia l’Eterno vorrebbe dare un corso di salvezza e mai di condanna. Il nome che Maria e Giuseppe daranno a quel Figlio – Gesù – significa proprio «Dio salva»

Ecco l’aurora prima del giorno,
ecco la madre verginale,
la donna promessa da secoli,
ha costruito la sua dimora
nelle volontà del Padre. 

Nessuna paura, nessun rifiuto,
vengono a sconvolgere l’opera della grazia,
il suo cuore è pieno d’ineffabile attesa;
ella offre a Dio il silenzio
in cui la Parola abita.

Sotto lo sguardo che le risponde,
i tempi nuovi sussultano in lei:
l’avvento misterioso del Regno che nascerà.
Lo Spirito la prende sotto la sua protezione
e dolcemente la custodisce.

Ecco la sposa non sposata,
Maria, serva e sovrana,
che nel segreto porta la salvezza del mondo.
Il sangue di Cristo l’ha riscattata
ma lei ne è la sorgente. 

(inno dalla liturgia francofona)

Annunciazione, vetrata della chiesa di Taizé.
Foto scattata la scorsa estate durante il pellegrinaggio in Francia.

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Piccoli Pensieri (3)

Ci vuole anche più di una lettura per riuscire almeno ad intuire la straordinarietà di questo semplicissimo, ma potentissimo, “Sí” di Maria.
L’invito è gentile, educato, se vogliamo anche lusinghiero… Ma non è certo di quelli comuni! Eppure lei si fida, accoglie quanto annunciato. Mansueta ed al contempo sicura.
In questa dualità sta forse la radice della sua straordinarietà.
A pensarci, nella pratica, già non è facile accettare le prove della vita quando capitano e,bpiù che accoglierle con decisione, vien piusstosto da pensare “che Dio me la mandi buona!”.
Forse in questo potremmo ancora esercitarci a trarre un po’ di ispirazione in più da Maria: provare a fidarci, pienamente, del disegno di Dio. Credere che, se abbiamo delle prove lungo il percorso, abbiamo Lui che per primo si fida di noi, crede in noi e nella nostra capacità di affrontarle. E magari, piuttosto che arrivare per “malasorte”, sono occasioni per “superarci” e migliorarci. Già cosí la prospettiva cambia non poco…!

9 Dicembre 2022
Suor Regina

Dio ha compiuto meraviglie in Maria perché Lei lo ha accolto con fede,ha chiesto il senso di questa maternità e non il segno come ha fatto Zaccaria ed è rimasto muto.Maria ha accolto la Parola e ci ha donato la Parola che Salva : l’Emmanuele : Dio con noi.
Ave Vergine ,Sposa e Madre… Ave.

8 Dicembre 2022
Anna

Maria, il tuo SI ha cambiato il corso della storia dell’umanità dando un senso alla vita e alla morte…
Grazie!

8 Dicembre 2022

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