Illuminare anche le intenzioni

Giovedì della III settimana di Quaresima (Ger 7,23-28 / Sal 94 / Lc 11,14-23)
Voici Dieu qui vient à mon secours,
le Seigneur avec ceux qui me soutiennent.
Je Te chante Toi qui me relève,
je Te chante Toi qui me relève.
Ecco Dio che viene in mio soccorso,
il Signore con coloro che mi sostengono.
Canto a Te, Tu che mi sollevi,
canto a Te, Tu che mi sollevi.
Dal Vangelo secondo Luca (11,14-23)
In quel tempo, Gesù stava scacciando un demonio che era muto. Uscito il demonio, il muto cominciò a parlare e le folle furono prese da stupore. Ma alcuni dissero: «È per mezzo di Beelzebùl, capo dei demòni, che egli scaccia i demòni». Altri poi, per metterlo alla prova, gli domandavano un segno dal cielo.
Egli, conoscendo le loro intenzioni, disse: «Ogni regno diviso in se stesso va in rovina e una casa cade sull’altra. Ora, se anche satana è diviso in se stesso, come potrà stare in piedi il suo regno? Voi dite che io scaccio i demòni per mezzo di Beelzebùl. Ma se io scaccio i demòni per mezzo di Beelzebùl, i vostri figli per mezzo di chi li scacciano? Per questo saranno loro i vostri giudici. Se invece io scaccio i demòni con il dito di Dio, allora è giunto a voi il regno di Dio.
Quando un uomo forte, bene armato, fa la guardia al suo palazzo, ciò che possiede è al sicuro. Ma se arriva uno più forte di lui e lo vince, gli strappa via le armi nelle quali confidava e ne spartisce il bottino.
Chi non è con me è contro di me, e chi non raccoglie con me, disperde».
Il muto cominciò a parlare e le folle furono prese da stupore. Ma alcuni dissero: «È per mezzo di Beelzebùl, capo dei demòni, che egli scaccia i demòni». Ciò che è più paradossale è il fatto che coloro che tranquillamente continuavano a parlare – verrebbe da dire parafrasando altre parole di Gesù – non sanno quello che dicono. Anche bene già compiuto, già comprovato può ancora essere guardato con sospetto e pregiudizio. Ci sono intenzioni che restano ancor più nascoste delle parole che un muto non può pronunciare. Il Vangelo ha spesso questo potere soprattutto laddove si dice che gli avversari di Gesù vogliono metterlo alla prova e pure dove si dice che Gesù conosce le loro intenzioni. Il Vangelo è Luce. In quanto tale esso accende speranze in chi era piombato nel buio e nulla lascia nell’ombra ma porta alla luce i segreti dei cuori, le intenzioni con le quali si pensano, si dicono e si fanno molte cose.
Forse è proprio questo che già colpisce del Vangelo: davanti ad esso nulla è lasciato nell’ombra e il segno – in questo caso la guarigione del muto – è esattamente attestazione che la Luce è sorta e sta risplendendo tutt’intorno; quel miracolo è prova che una forza più forte del male sta agendo contro di esso. E così dovremmo sentirci alleati, coinvolti, approfittare di questo momento di Luce per lasciare che la medesima luce illumini perfino ogni intenzione.
Quando un uomo forte, bene armato, fa la guardia al suo palazzo, ciò che possiede è al sicuro. Ma se arriva uno più forte di lui e lo vince, gli strappa via le armi nelle quali confidava e ne spartisce il bottino. Di questi tempi, fanno un certo effetto le immagini e le parole un po’ belligeranti di Gesù. Il linguaggio bellicoso fa tremare di paura. Fa un certo effetto anche solo la parola armi. Forse l’unica lotta che il Vangelo autorizza è proprio quella che ci porterà ad arrenderci, ad avere fiducia in Dio piuttosto che di voler aver tutto sotto controllo. Quante volte vogliamo avere tutto sotto controllo e non conosciamo più la fiducia. Ed è esattamente a quel punto che siamo muti, incapaci di parlare con i nostri simili, malintenzionati. Occorre davvero lasciare entrare nella nostra casa l’Uomo più forte il quale non ha certo intenzione di distruggere il fratello, ma di salvarlo.
La pace evangelica non è un ingenuo ideale. Il male esiste ed appare a volte così ben organizzato da apparire come una milizia con tanto di capo. Ma la lotta contro il male, proposta dal Vangelo e richiesta nelle nostre preghiere, non è di certo una guerra come la fanno gli uomini. La lotta contro lo spirito del Male è una veglia interminabile che ha come fine quella di risparmiare l’uomo, di salvarlo, di riportarlo alla Vita.
La Tua bontà,
che non si difende
e si lascia crocifiggere,
è un mistero che mi supera
e mi commuove profondamente.

Stefano Reolon, rendering di una chiesa che non c’è (il progetto non è stato realizzato).
La guerra non è soltanto quella che stanno combattendo i russi contro gli ucraini e viceversa. La guerra è dentro ognuno di noi. Mi piace questa canzone, intitolata, appunto, “La guerra” nella quale il cantautore scrive: “Nella mia guerra contro la falsità, contro l’ingiustizia, contro la povertà, ho imparato soltanto ad ingannar me stesso, ho imparato soltanto la viltà. Con le mie mani non potrò mai fare giustizia…..”. La guerra è il contrario della mitezza che è la qualità per eccellenza che contraddistingue Gesù.
“La lotta contro lo spirito del Male è una veglia interminabile che ha come fine quella di risparmiare l’uomo, di salvarlo, di riportarlo alla Vita”.
Signore salvami da me stessa e dal Male che è in me forse è questo che io devo comprendere e riportati in vita Signore
Stamattina mi sono fermata al titolo: “Illuminare anche le intenzioni”
Con Te, Signore, vale anche il pensiero!
Purifica lo sguardo
Illumina occhi, mente, cuore, mani
Nel nome del???? del???? dello????
Leggendo questo brano alla luce di quello di ieri, si può forse comprendere meglio il senso del “portare a compimento” secondo i parametri di Gesù.
Noi comuni mortali abbiamo sempre la tendenza ad associare la potenza (intesa nel senso di “avere il potere di fare cose”, anche comandando) ad una certa dose, più o meno ingente, di forza (talvolta espressa anche in termini di violenza). E allora si fa fatica a capire questo “governatore della mitezza” che spinge ad opporre alla forza della violenza un’altra forza contraria ed ostinata: la forza dell’amore. Quanto di più distante ci possa essere da quello che siamo capaci di immaginare… Tant’è che questa sua proposta è talmente dirompente da risultare incredibile, insostenibile, ancora oggi.
Sei Tu che hai creato le mie viscere
e mi hai tessuto nel seno di mia madre…
Tu mi conosci fino in fondo…
Non Ti erano nascoste le mie ossa,
quando venivo formato nel segreto,
intessuto nelle profondità della terra…
Ancora informe mi hanno visto i Tuoi occhi
e tutto era scritto nel Tuo libro:
i miei giorni erano fissati,
quando ancora non ne esisteva uno…
Quanto profondi per mei Tuoi pensieri…
VEDI SE PERCORRO UNA VIA DI MENZOGNA
E GUIDAMI SULLA VIA DELLA VITA.
(salmo 138, 12-18.23s)