Forza e dolcezza di donna fatta fuoco

Caterina da Siena, patrona d’Italia e d’Europa

(1Gv 1,5-2,2 / Sal 102 / Mt 11,25-30)

Il fuoco è nel sole. Da sempre è stato venerato quasi avesse in sé qualcosa di divino per quella sua capacità di raggiungere le creature restando punto fisso nell’universo. Sotto un acero rosso vedo il sole infuocare le giovani foglie.
Nella pittura ci sono tinte che prendono il nome dalla terra quand’è bruciata dal sole, dal fuoco. È la terra di Siena, terra che ha dato i natali ad una donna che oggi veneriamo patrona d’Italia e d’Europa; terra di Siena… dove  la giovane Caterina venne alla Luce. La sua vicenda terrena ha qualcosa di paradossale proprio come la distanza tra il sole e la terra…

Una donna cresciuta soltanto nel suo aspetto di dimissione, diventa tanto eloquente e forte da essere capace di mettere in crisi Papi e signorie del suo tempo. Quasi un incenerirsi il suo, per consumazione corporale e interiore… ma intanto la videro crescere, ingigantirsi. Desiderosa di scomparire eppure sempre al centro degli incroci decisivi della storia. Come è possibile che questa donna analfabeta abbia tanto scosso le coscienze e la storia? 

Le parole pronunciate il primo ottobre 1999 da Giovanni Paolo II mentre la proclamava patrona d’Europa, suonano oggi di un’attualità sconcertante: 
«Le sue lettere si diramarono per l’Italia e per l’Europa stessa. La giovane senese entrò infatti con piglio sicuro e parole ardenti nel vivo delle problematiche ecclesiali e sociali della sua epoca. Instancabile fu l’impegno che Caterina profuse per la soluzione dei molteplici conflitti che laceravano la società del suo tempo. La sua opera pacificatrice raggiunse sovrani europei […]. Ai contendenti ella mostrava che, per una società ispirata ai valori cristiani, mai poteva darsi motivo di contesa tanto grave da far preferire il ricorso alla ragione delle armi piuttosto che alle armi della ragione. Caterina sapeva bene che a tale conclusione non si poteva efficacemente pervenire, se gli animi non erano stati prima plasmati dal vigore stesso del Vangelo. Da qui l’urgenza della riforma dei costumi che ella proponeva a tutti, senza eccezione. Ai re ricordava che non potevano governare come se il regno fosse di loro “proprietà” … L’esercizio della sovranità non poteva infatti essere disgiunto da quello della carità, che è insieme anima della vita personale e della responsabilità politica».

Si presentò come una donna semplice, non impegnata, senza alcuna teoria, non un programma, non un progetto. Viveva di volta in volta la sua appartenenza a Cristo. Nulla sapeva se non Cristo stesso. Quanto la vorremmo autrice di una delle sue lettere da mandare proprio in questi giorni. Ci restano almeno le sue stesse parole da poter ripetere come una supplica incessante per la Pace. 

O Spirito santo, abisso di carità,
tu sei fuoco che sempre arde
e non si consuma:
tu sei pieno di letizia e di leggerezza.
Al cuore che viene colpito
da questa fiamma,
ogni amarezza pare dolce
e leggero ogni grande peso.
O dolce amore,
che pasci e nutri la nostra anima!
O Spirito santo, in realtà
il tuo fuoco arde e consuma:
distrugge e dissolve ogni difetto,
ignoranza e negligenza
presente nell’anima.
Il tuo amore non è inattivo,
anzi opera grandi cose!

(santa Caterina da Siena)

Dal Vangelo secondo Matteo (11,25-30)

In quel tempo, Gesù disse: «Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza. Tutto è stato dato a me dal Padre mio; nessuno conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo.
Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita. Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero».

Dio eterno, fuoco e abisso di carità,
il tuo occhio è su di noi,
e perché la tua creatura veda che le cose stan così,
vale a dire che tu hai posto su di noi
gli occhi della tua pietà e della tua misericordia,
o gli occhi della tua giustizia – 
secondo le nostre azioni – 
tu le hai donato l’occhio dell’intelligenza
che le permette di vedere;
appare dunque in modo manifesto che ogni male
ci viene dall’essere privati dalla luce,
come ogni bene ci viene dalla luce,
poiché non si può amare quel che non si conosce,
e nulla può essere conosciuto senza luce.

Dio eterno, Padre compassionevole, misericordioso,
abbi pietà e misericordia di noi,
dato che siamo ciechi, senza alcuna luce […]
con quell’occhio di pietà
con il quale creasti noi e tutte le cose,
considera le necessità del mondo e provvedi.
Tu ci hai donato l’essere dal nulla:
illumina dunque quest’essere che è tuo.

(santa Caterina da Siena)


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Piccoli Pensieri (2)

Savina

Confesso di conoscere molto poco, purtroppo, di santa Caterina da Siena.
Per curiosità sono andata a leggere alcune sue lettere e veramente lasciano stupito chi le legge.
Davvero era guidata dallo Spirito perché le sue non sono parole vuote o discorsi che dicono e non dicono, come purtroppo sentiamo al giorno d’oggi.
Nelle sue lettere Caterina va al sodo senza giri di parole sia che il destinatario fosse un amico o un vescovo pastore di anime.
Consigli, esortazioni e rimproveri vengono chiaramente detti da lei che si porge però sempre come misera persona che non conta nulla, e che agisce a nome di quella Carità-Amore che è rappresentata da Cristo.
Davvero darebbe dei punti alle donne di oggi, lei sì era sullo stesso piano degli uomini, pari pari in dignità e valore, ma consapevole di un diverso ruolo che la donna è chiamata a ricoprire. Non subalterna, non sottomessa, con l’atteggiamento materno di amore che accoglie sì, ma che non ti nasconde gli errori che non ti fanno crescere.

29 Aprile 2022
Sebastiano

Leggere oggi queste parole fa nascere il desiderio di chiedere al Signore di mandare fra noi anche oggi persone così infiammate di Spirito che possano raggiungere il cuore di chi governa.
Persone istruite direttamente dallo Spirito.

29 Aprile 2022

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