Essi tacquero… per ascoltare

Data :6 Agosto 2022
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Trasfigurazione del Signore (C)

(Dn 7,9-10.13-14 / Sal 96 / 2Pt 1,16-19 / Lc 9,28-36)

Vieni, Spirito Santo,
a portare la Luce del mondo,
per rischiarare le tenebre
in cui siamo immersi,
per scandagliare i nostri cuori
e rivelarci il mistero dell’Amore,
che risana e risuscita, che solleva e da forza.
Allora ogni notte scomparirà,
e uomini e donne,
immersi nel tuo fulgore,
grideranno di felicità.

(Roberto Laurita)

Dal Vangelo secondo Luca (9,28-36)

In quel tempo, Gesù prese con sé Pietro, Giovanni e Giacomo e salì sul monte a pregare.
Mentre pregava, il suo volto cambiò d’aspetto e la sua veste divenne candida e sfolgorante. Ed ecco, due uomini conversavano con lui: erano Mosè ed Elìa, apparsi nella gloria, e parlavano del suo esodo, che stava per compiersi a Gerusalemme.
Pietro e i suoi compagni erano oppressi dal sonno; ma, quando si svegliarono, videro la sua gloria e i due uomini che stavano con lui.
Mentre questi si separavano da lui, Pietro disse a Gesù: «Maestro, è bello per noi essere qui. Facciamo tre capanne, una per te, una per Mosè e una per Elìa». Egli non sapeva quello che diceva.
Mentre parlava così, venne una nube e li coprì con la sua ombra. All’entrare nella nube, ebbero paura. E dalla nube uscì una voce, che diceva: «Questi è il Figlio mio, l’eletto; ascoltatelo!».
Appena la voce cessò, restò Gesù solo. Essi tacquero e in quei giorni non riferirono a nessuno ciò che avevano visto.

Nel Vangelo di Luca il fine di quella salita al monte Tabor è chiaro fin da subito: salì sul monte a pregare. La preghiera è esperienza che trasfigura il nostro aspetto. Si comprende subito dunque che «trasfigurare» è il verbo della vita quando sta a colloquio con le Scritture. Cambiano il volto e la veste. Il volto: essenza di ogni persona, tavolozza dei sensi, libro aperto che ci rende leggibili. La veste primo elemento esterno che entra a contatto con il corpo. Trasfigurare dunque è qualcosa che dall’intimo della persona irradia all’intorno. 

Di questo colloquio intimo tra Gesù e le Scritture personificate in Mosé ed Elia conosciamo pure il contenuto: parlavano del suo esodo che stava per compiersi a Gerusalemme. Tutto è esodo sembrano dire Mosè ed Elia. Un esodo da noi stessi. Un esodo dalle nostre prigionie, un esodo dalla morte in tutte le sue forme, un esodo verso la libertà e la vita. Siamo in cammino, siamo in esodo. 

Trasfigurare è sentire che in questo esodo la presenza di Dio spesso ci adombra, ne siamo avvolti come da un mistero più grande di noi. Essere avvolti come fece la madre quando avvolse in Figlio in fasce. Una nube li coprì con la sua ombra… indizio di protezione, di cura e di custodia che tuttavia impaurisce il cuore dell’uomo. Ciò che non conosciamo immediatamente, ciò che non rientra nelle nostre comprensioni appare spesso come qualcosa che impaurisce. Solo la voce – indizio umano di conoscenza – può così trasfigurare anche le paure dei discepoli. La preghiera di quel giorno, su quel monte divenne il più intenso ascolto di ciò che il Padre dice al nostro cuore. Pregare è raccogliere l’invito ad ascoltare la voce del Figlio: allora anche il nostro aspetto può cambiare. 

Appena la voce cessò, restò Gesù solo. Trasfigurare è far rimanere più nulla se non Gesù solo. Lasciar andare ogni cosa che non conta. Trasfigurare è comprendere il valore di ogni cosa : è riconoscere o ritrovare la Sua presenza in ogni avvenimento, in ogni persona, in ogni parola. Trasfigurare è sapersi responsabili di questo compito: che dai nostri cammini, dai nostri esodi, dai nostri colloqui…. che da noi traspaia Cristo, il Figlio di Dio.

Cristo davanti a me,
Cristo dietro di me,
Cristo alla mia destra,
Cristo alla mia sinistra,
Cristo quando mi corico,
Cristo quando mi alzo.
Cristo in ogni cuore che mi pensa,
Cristo in ogni bocca che mi parla,
Cristo in ogni occhio che mi guarda,
Cristo in ogni orecchio che mi ascolta.

(san Patrizio d’Irlanda)


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Piccoli Pensieri (3)

Suor Regina

Ci sono certi momenti della vita che vorremmo rendere eterni….:è bello per noi stare qui, dice anche Pietro. La voce del Padre ci dona sicurezza nel suo Figlio Gesù e ci manda per annunciare che siamo ancora in cammino verso ciò che non tramonterà mai… ci affidiamo e ci fidiamo.

6 Agosto 2022

Caspita, non avevo mai pensato a considerare un “esodo” come un “cammino”. Pensando a un esodo vien subito da collegarci una fuga, uno scappare da qualcosa di buona lena e senza guardarsi indietro… Eppure anche questo, che può essere un trauma (come poi ogni cambiamento, pur piccolo, ci sconvolge sempre un po’) implica comunque un cammino evolutivo, un andare “oltre”, un esporsi a novità. Ed anche io, che mi sento spesso un po’ come una “all’avanguardia” mi stupisco poi a fissarmi in alcune piccole sciocchezze, come quando, dovendo acquistare delle nuove lenzuola, mi incaponisco a cercarle dello stesso colore di quelle che ho già. Non molto diversamente, nella vita spirituale, tendo a “ripercorrere gli stessi passi” e valutare con certa circospezione eventuali cambiamenti. Eppure così ci si limita (e di parecchio!). Ce ne si accorge (per fortuna!) quando il cambiamento ci coglie contropiede, ci costringe alla variazione e ci mostra le risorse della buova prospettiva. È così che, se ci si lascia coinvolgere, si può stimolare la tentazione (da tener allenata) di non temere eccessivamente i cambiamenti, ricordandosi che possono riservare anche interessanti risvolti.

6 Agosto 2022
Cinzia

“Fede pace neve lana luce voce…”
Parole piccole brevi
essenziali
questa settimana
ci chiamano
“Briciole”
intrise di un amore
profondo e cristallino
che dà senso alla vita,
ne sono l’essenza
e tutta la sprigionano
e intorno la irradiano
impalpabile e fondante
fresca e trasparente
avvolgente e calda
Abbagliante
Purezza del Mistero
ti ascoltiamo!
Donaci un cuore puro
E saremo trasfigurati!🌈👣😇

Grazie Signore Gesù per i Tuoi testimoni di Luce come don Stefano

6 Agosto 2022

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