Cosa c’è scritto in noi?

Data :25 Novembre 2022
Commenti: (5)

Si comprenderà che l’immagine di copertina non è certo di attualità. Lo è piuttosto quella in fondo alla pagina: viaggiando in auto, davanti a questo spettacolo naturale non ho resistito e mi sono fermato – scendendo dal San Bernardo per arrivare a Losanna – a scattare una fotografia. Ma oggi è il Vangelo a mettere davanti ai nostri occhi, nella nostra immaginazione un albero di fico o un albero qualsiasi a primavera, quando l’estate è vicina.

Un albero di fichi davvero immenso, gigantesco, stava a poche centinai di metri dalla casa dove ho vissuto fino a pochi giorni fa. Arroccato ad un vecchio cascinale abbandonato. Quest’anno ha prodotto un’infinità di fichi, piccolissimi. La siccità ha penalizzato la crescita dei frutti ma il caldo li ha resi più dolci di quanto dolce si possa immaginare un frutto simile. 
Ho passeggiato spesso attorno a quell’albero di fichi in compagnia dei miei due cani e ogni volta – immancabilmente – osservandolo e respirandone tutto il profumo mi tornava alla mente questo brano di Vangelo e pure il racconto della chiamata di Natanaele che Gesù vede proprio sotto un albero di fichi (Gv 1,47-51).

E ad un certo punto – mentre scrivi – si può giungere a provare riconoscenza verso un albero di fichi, quel preciso albero che ha segnato anche per me l’alternarsi delle stagioni per un intero anno. Le foglie quest’anno hanno fatto fatica a cadere a terra. Sembravano non volersi staccare.
Ma ora saranno le montagne a riempire gli occhi. Le montagne e il lago. Il lago e la città. Montagne coperte di neve «sfacciata» (come qualcuno l’ha definita vedendo la fotografia) che lasciano col fiato sospeso in attesa che il cuore e le labbra dicano parole scritte proprio in quei monti: «Alzo gli occhi verso i monti, da dove mi verrà l’aiuto. Il mio aiuto viene dal Signore che ha fatto cielo e terra» (salmo 121). 

 

 

Dal Vangelo secondo Luca (21,29-33)

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli una parabola: «Osservate la pianta di fico e tutti gli alberi: quando già germogliano, capite voi stessi, guardandoli, che ormai l’estate è vicina. Così anche voi: quando vedrete accadere queste cose, sappiate che il regno di Dio è vicino.
In verità io vi dico: non passerà questa generazione prima che tutto avvenga. Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno».

 

 

Ci vuole attenti osservatori! E questo dobbiamo chiedere nella preghiera: di non chiudere gli occhi e di acquisire quella capacità di scorgere in profondità quanto non sempre appare evidente in superficie o quanto non è che il germoglio di una bella stagione, di un tempo propizio. La parola di Dio è scritta ovunque. Ciò che Dio ha voluto dire lo ha scritto ogni dove: nella terra e nel cielo. E che importa se tutto questo muta e passa? In questo mutare di tempi e di stagioni ci è sempre possibile leggere quelle parole che non passeranno.

Se è così degli alberi, dei monti, del cielo e della terra – mi dico – non può che essere così per quelle creature che sono gli esseri umani. Portiamo scritto pure in noi un messaggio di Dio e per giunta siamo capaci di leggerlo. Ci dev’essere dunque in noi una parola eterna, che non passa col passare delle nostre giornate, col mutare dei nostri comportamenti, con l’adattarci a nuove situazioni. E mi chiedo: quale sarà dunque il messaggio che Dio ha scritto su di me perché altri possano leggerlo? 
«È noto infatti che voi siete una lettera di Cristo composta da noi, scritta non con inchiostro, ma con lo Spirito del Dio vivente, non su tavole di pietra, ma su tavole di cuori umani» (2 Cor 3,3)

In tutto ciò che passa è inscritta una parola viva. Accade che una pianta d frutta germogli. Quando vedrete accadere queste cose – dice Gesù – sappiate che il regno di Dio è vicino. Ci sono cose buone che devono accadere. Sono queste che segnano la vicinanza del regno di Dio. Il bene fatto da Gesù nella sua vita terrena è stato esattamente espressione di questa vicinanza del regno di Dio. Quando anche noi faremo accadere il bene di cui siamo capaci, allora chi avrà ricevuto quel bene saprà che il Regno di Dio è vicino.

Mio Dio,
donami il continuo sentore della tua presenza,
della tua presenza in me e attorno a me.
Amen

(Charles de Foucauld)


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Piccoli Pensieri (5)

Paolo

La natura è l’espressione più concreta della volontà di Dio o comunque di quell’intelligenza superiore che è stata all’origine della creazione. Una volontà superiore che vuole la nostra felicità e il ritorno verso la natura, alla ricerca dello stupore verso un semplice germoglio che racchiude in sé la magia della vita. Risvegliando questa sensibilità ormai dimenticata i segni di Dio saranno visibili.
Grazie Don Stefano

26 Novembre 2022
Gianna

Sono stupende queste montagne coperte dalla neve, anch’io amo fare le foto della natura, e di fronte a certi spettacoli non posso fare a meno di ringraziare per i doni ricevuti, doni dati in abbondanza che tutti dovremmo amare e rispettare.

26 Novembre 2022
Pat

Sarò capace di mostrare agli altri ciò che Dio ha scritto in me? Sarò capace di leggerlo io stessa?

26 Novembre 2022
Arianna

Non conoscevo questo brano: “È noto infatti che voi siete una lettera di Cristo composta da noi, scritta non con inchiostro, ma con lo Spirito del Dio vivente, non su tavole di pietra, ma su tavole di cuori umani» (2 Cor 3,3). Eppure questa sera mi è risuonato nell’anima in armonia con quel “pensiero di Dio” che la nonna mi diceva essere all’origine anche della mia creazione. Sarà anche la gravidanza avanzata, sarà il forte senso di germinazione che sento, ora più che mai, agire in me per prima e che auguro a tutti ed a ciascuno. Toccando con mano l’immenso amore che ci ha generati e che ci indirizza al meglio.

25 Novembre 2022
Savina

Essere malleabili nelle mani di Dio, come tavolette di cera o di argilla, quasi che quel che viene scritto rimanga indelebile perché noi si possa avere il tempo di scoprire cosa Lui ha voluto dirci.
Difficile scoprire il testo?
Lasciamoci guidare da Gesù, che per le semplici menti di chi lo ascoltava, ma anche per le nostre, ha tratto esempi dalla vita quotidiana e dalla natura che lo circondava…
Il “nostro mondo” che Lui ha condiviso invitandoci ad essere attenti così da non dimenticare il messaggio.
Gli darò lo stilo perché possa scrivere sulla mia tavoletta e pregherò per poter leggere…

25 Novembre 2022

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