Apriti un lucernario nel cuore

James Turrell, Skyspace, Villa Litta Panza, Varese

Mercoledì delle Ceneri, inizio della Quaresima

(Gl 2,12-18 / Sal 50 / 2Cor 5,20-6,2 / Mt 6,1-6.16-18)

Quella sottile e impalpabile cenere – spesso accuratamente setacciata – che oggi potremmo ricevere sul capo con la sua stessa leggerezza sussurra alle nostre teste grevi il pensiero della consumazione, della fine di ogni cosa. Un segno esteriore, un gesto che dice che nella fragilità troviamo già un principio di comunione, qualcosa che in un certo senso ci ridimensiona, forse ci umilia. Segno di penitenza già dai tempi di Ninive, quando re ed animali e tutti gli abitanti della città vestirono il sacco e si cosparsero di cenere. 

Forse quelle ceneri dicono maggiormente della Vita stessa, della speranza di un nuovo inizio, di un desiderio di ricominciare ancora. Quella cenere sottile viene a noi accompagnata da alcune parole: «Convertiti e credi al Vangelo». È in forza di queste parole che noi le riceviamo più volentieri e come segno di una possibilità di ricominciare che nuovamente ci è offerta. Quelle parole sono l’inizio del Vangelo, il nocciolo della predicazione di Giovanni Battista e poi di Gesù stesso. Tutto il Vangelo è qui: credere che Egli è con noi fino alla consumazione del mondo (Mt 28,20).

I fondamenti di questo tempo della Quaresima – elemosina, preghiera e digiuno – ci accomunano in modo ancestrale ai nostri antenati e a tutti gli uomini di ogni tempo, di ogni lingua, di ogni religione e cultura. Non riconoscerli come decisivi sarebbe quasi già una barbarie, un decadimento di civiltà. C’è qualcosa di inspiegabile nel fatto che universalmente questi tre segni – elemosina, preghiera e digiuno – sono riconosciuti come valori universali, medicine al nostro mal di vivere, alle nostre insofferenze, alla nostra autosufficienza. A volte mi stupisce (e un po’ mi inquieta) la leggerezza con cui spesso ci assolviamo nel dire a noi stessi, o ad alta voce, che in un mondo così rapidamente trasformato quelle pratiche non servano più. Si starebbe pure delle ore a disquisire sulla precedenza dell’uno sull’altro, dichiarando così la nostra incapacità a comprendere le mutue connessioni, i legami profondi che uniscono questi tre pilastri del nostro tempo quaresimale come di ogni tempo di rinnovamento presso altri popoli e culture. 

E se dunque non c’è novità alcuna nel fatto che anche Gesù chieda ai suoi di praticare preghiera, digiuno ed elemosina… a che scopo assumerle anche noi? Come già detto per sentirci più semplicemente in comunione con tutti gli uomini del pianeta. Che non solo il «mito pandemico» ci accomuni, ma pure queste tre vie di riconciliazione dell’umano. Gesù chiede nello specifico ai suoi discepoli di vivere elemosina, preghiera e digiuno, non per essere ammirati dagli uomini. È nuovamente tempo di aprire un lucernario nel cuore, di dare alle nostre case un’apertura verso il Cielo.

Tra poco me ne andrò da casa fino alla chiesa canticchiando nella mente una vecchia canzone di Gino Paoli che mi è come apparsa al risveglio. «Quando sei qui con me, questa stanza non ha più pareti…». Nessuna nostalgia, nessun rimpianto, nessuna malinconia nella nostra Quaresima 2021. Solo la speranza e la gioia di sapere che i nostri spazi, ormai sempre più angusti, si potrebbero dilatare nuovamente…. in Dio.

O Dio, che hai pietà di chi si pente
e doni la tua pace a chi si converte,
ascolta con paterna bontà
le preghiere del tuo popolo
e benedici noi, tuoi figli,
[che riceveremo l’austero simbolo delle ceneri],
perché, attraverso l’itinerario spirituale della Quaresima,
giungiamo completamente rinnovati
a celebrare la Pasqua del tuo Figlio.
Egli vive e regna nei secoli dei secoli.
Amen.

(dalla liturgia del Mercoledì delle Ceneri,
preghiera di benedizione delle Ceneri)

…durante il tempo della Quaresima, un brano di musica può disporci maggiormente  all’ascolto: E VARIE NOTTI TRE VIE NOTAI di Paolo Fresu, Richard Galliano, Jan Lundgren (dall’album Mare Nostrum II)

Dal Vangelo secondo Matteo (6,1-6;16-18)

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «State attenti a non praticare la vostra giustizia davanti agli uomini per essere ammirati da loro, altrimenti non c’è ricompensa per voi presso il Padre vostro che è nei cieli.
Dunque, quando fai l’elemosina, non suonare la tromba davanti a te, come fanno gli ipòcriti nelle sinagoghe e nelle strade, per essere lodati dalla gente. In verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Invece, mentre tu fai l’elemosina, non sappia la tua sinistra ciò che fa la tua destra, perché la tua elemosina resti nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà.
E quando pregate, non siate simili agli ipòcriti che, nelle sinagoghe e negli angoli delle piazze, amano pregare stando ritti, per essere visti dalla gente. In verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Invece, quando tu preghi, entra nella tua camera, chiudi la porta e prega il Padre tuo, che è nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà.
E quando digiunate, non diventate malinconici come gli ipòcriti, che assumono un’aria disfatta per far vedere agli altri che digiunano. In verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Invece, quando tu digiuni, profùmati la testa e làvati il volto, perché la gente non veda che tu digiuni, ma solo il Padre tuo, che è nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà».

Il favorevole tempo comincia,
già la natura è tutta un sospiro;
ambasciatori di Cristo noi siamo:
riconciliatevi in lui con il Padre!

Non per paura tornate al Signore:
il nuovo uomo egli vuole che nasca
sì, dalla morte del Figlio e vostra;
e avere in lui eterna alleanza.

Lasciate tutti commerci e affanni,
questa inutile vita che fate,
e laceratevi il cuore sicuri
che Dio è giusto e pietoso e vi ama.

Ecco è aperto il tempo di grazia:
fratello, indossa la veste migliore;
la primavera è apena un’immagine
di quanto a Pasqua si compie sul mondo.

O Dio, che esplori nel fondo del cuore,
quanto sia debole l’uomo tu sai,
e quanti a te convertiti ritornano
ora ricolma di grazie e di amore.

(David Maria Turoldo)

… per i più piccoli, gli amici del “Laboratorio della Parola”, pensavo a questo canto come inno per ritmare il passo della nostra quaresima…

Dallo Spirito guidatinel deserto con Gesù
invitati in questo tempocamminiamo insieme a Lui.

Non di solo pane vive l’uomo
ma di ogni parola del Signore.
Affidiamo a Lui la nostra fame
e Lui la nostra vita sazierà.    Rit.

Dio solo è degno di ogni lode
al Signore la vera adorazione
Affidiamo a Lui il nostro amore
e la sua forza in noi dimorerà.    Rit.

Il Signore noi non tenteremo
Dio è Padre, noi siamo i figli suoi.
Affidiamo a Lui la nostra vita
e il nostro piede non inciamperà.    Rit.


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Piccoli Pensieri (5)

Anna Mule'

In questo tempo di Grazia che è la Quaresima, più di una volta ho ascoltato un consiglio che mi sembra utile scriverne a tutti noi.
Non togliere ma aggiungere. Certamente, a discrezione di ognuno togliere quello che riteniamo essere in più…ma aggiungere bontà, gentilezza, cura, pazienza. Accogliere ogni incontro e custodirlo, regalarsi tempo e regalarlo a chi ci sta accanto e a chi lo desidera e…condividere con tante altre persone le belle riflessioni di don Stefano.
Grazie don! E grazie a tutti voi.

17 Febbraio 2021
Elena Cortesi

Pensieri che riconciliano con il mondo… si riparte sempre da Gesù! Cogliamo l’occasione di una conversione che sia soprattutto rinascita. Grazie a chi si fa veicolo di questo messaggio.

17 Febbraio 2021
Emanuela

Se penso a come veniva recepito il periodo di Quaresima: tempo buio di attesa e sacrifici, in attesa della Pasqua.
Invece qui trovo la descrizione di un tempo fecondo di conversione, da vivere nella serenità e con l’entusiasmo di vedere i primi segni del risveglio primaverile.
Grazie a tutti per questa testimonianza. Preghiamo gli uni per gli altri per sostenerci a vicenda in questo cammino di grazia che anche quest’anno ci viene riproposto.

17 Febbraio 2021
Gianna

Il primo giorno di Quaresima dovrebbe essere l’inizio di un diverso modo di essere, mi faccio buoni propositi, cerco di rispettarli, ma non dovrebbero poi cessare con la fine di questo tempo, ad ogni inizio di Quaresima si dovrebbe aggiungere un tassello in più alla Quaresima precedente, lo dico per me.
Io non posso digiunare, perdo peso velocemente, e don Ulisse me lo proibiva, mi diceva che io dovevo mangiare di più. Ho imparato che il digiuno non è riferito solo al cibo ma anche al fatto di abbuffarci di cose, di comportamenti, di pensieri, di parole che non fanno bene a nessuno. È importante ricordare queste parole, se non ricordo male, della lettera agli Ebrei “ misericordia voglio e non sacrifici”. Buon inizio di Quaresima don Stefano, e buon inizio a tutti voi.

17 Febbraio 2021

Che bella immagine, che bei suoni e che belle le letture tutte! Sarà la gioia di aver concluso bene la prima sessione di esami dell’università, saranno le gemme che iniziano ad affacciarsi nel giardino e gli uccellini indaffarati e ciangottanti… Ma questo inizio di Quaresima mi trova più entusiasta che mai. Persiste come una vocina dentro che mi spinge ad aver fiducia nella possibilità di cambiamenti sani, per tutti, anche in forza delle discrepanze evidenziate dalla pandemia. Possiamo e dobbiamo fare meglio, senza paura, partendo da noi e dalla nostra quotidianità.

17 Febbraio 2021

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