… a gettar fuoco sulla terra

Data :21 Ottobre 2021
Commenti: (4)
Emile Nolde (1867 – 1956), paesaggio serale nel nord della Frisia

Alle parabole della vigilanza seguono alcuni detti di Gesù che possono bruciare o ferirci interiormente. Parole che possono suonare ancora più scomode di quelle udite fino ad ora. Perché abbiamo sempre in mente, pensando a Gesù, un certo buonismo che si potrebbe perfino confondere con la mediocrità da intendersi come capacità di stare in equilibrio in ogni circostanza, adattandosi magari secondo la convenienza. Il Gesù buono che abbiamo spesso davanti agli occhi – dovremmo comprenderlo – ha già preso posizione: è schierato dalla parte degli ultimi e dei peccatori. S’è già immerso nella loro condizione. Quella sua bontà, che può anche averci colpito ed esserci rimasta impressa più di ogni altra cosa, è bontà riservata ai poveri, agli emarginati. Non perché a priori non ne avesse per altri. Non poteva fare altro, davanti ai cuori induriti che già lo rifiutavano, di stare davanti a loro come il Bene, senza alcun compromesso col Male.

Gesù parla di fuoco e di battesimo. Fuoco che purifica, che prova la preziosità dei metalli, fuoco che scalda… perché è naturale raffreddarsi, perdere entusiasmo. Alcuni esegeti vedono nel fuoco anche il dono dello Spirito santo proprio perché Luca racconterà nel libro degli Atti degli Apostoli del giorno di Pentecoste. 

Al fuoco è accostata – quasi paradossalmente – l’immagine del battesimo da non intendersi ovviamente come celebrazione rituale, ma nel suo significato più profondo di immersione. Anche nel Vangelo di domenica scorsa si parlava di battesimo, quello che Gesù doveva ancora ricevere ed è l’immersione nella morte, quando la vita si spegne e il sangue che ci scorre dentro si raffredda. Morte violenta che lo proverà al fuoco – come metallo prezioso – per rivelare la preziosità dei suoi insegnamenti, delle sue parole.

A queste immagini segue una domanda che ci chiama in causa, come molte delle domande che Gesù accende nella nostra coscienza: «Pensate che io sia venuto a portare pace sulla terra?». Banalmente diremmo di sì perché è proprio di pace che abbiamo bisogno ma la pace è nel silenzio del sabato santo quanto morte e vita si sono affrontate, quando il Male sembra aver sconfitto il Bene. 

E poi, affondando ancor più nella vita quotidiana, si parla di famiglia. Il tema della divisione in famiglia non è esclusivo di Gesù. Già il profeta Michea si esprimeva con parole simili: «Il figlio insulta suo padre, la figlia si rivolta contro la madre, la nuora contro la suocera e i nemici dell’uomo sono quelli di casa sua» (Mi 7,6). Probabilmente Gesù aveva proprio in mente le parole di Michea. Quando nella Chiesa parliamo di famiglia dovremmo tener presente anche queste parole di Gesù molto più realiste di certi quadretti che dipingiamo come se la famiglia fosse il luogo più sicuro del mondo. Le parole di Gesù, se permettete, purificano anche questa immagine di famiglia ed Egli non tarderà a dire che suoi famigliari sono piuttosto coloro che ascoltano la sua Parola e la mettono in pratica.

Non dimentichiamolo: il Vangelo è anzitutto una chiamata a conversione e non un manuale dove alcuni possono trovare conferma di eventuali buone opere. L’opera buona è lasciare che questa Parola ci purifichi, ci scaldi, ci immerga più seriamente nella Vita, spaccando la crosta terrestre, aprendosi un varco nei nostri cuori induriti. Ci sono parole evangeliche che fanno fuggire anche i sogni e ci risvegliano alla realtà, facendoci apparire nuda la verità. È qui che l’Amore trova casa.

O Dio,
che hai promesso di stabilire la tua dimora
in quanti ascoltano la tua parola
e la mettono in pratica,
manda il tuo Spirito,
perché richiami al nostro cuore
tutto quello che il Cristo ha fatto e insegnato,
e ci renda capaci di amarci gli uni gli altri
come lui ci ha amati.
Per Cristo, nostro Signore.
Amen.

Dal Vangelo secondo Luca (12,49-53)

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Sono venuto a gettare fuoco sulla terra, e quanto vorrei che fosse già acceso! Ho un battesimo nel quale sarò battezzato, e come sono angosciato finché non sia compiuto!
Pensate che io sia venuto a portare pace sulla terra? No, io vi dico, ma divisione. D’ora innanzi, se in una famiglia vi sono cinque persone, saranno divisi tre contro due e due contro tre; si divideranno padre contro figlio e figlio contro padre, madre contro figlia e figlia contro madre, suocera contro nuora e nuora contro suocera».

Poiché ci hanno tradito l’infanzia,
ci hanno mostrato i meandri del male,
e gli occhi volevano le stelle
e i sogni battezzavano ali azzurre […]Poiché ci hanno feriti nella vita
e posseduti e vinti,
Ti guardiamo con vergogna,
ma T’imploriamo senza paura,
Tu che hai redenta la carne
nel Verbo d’amore.

Donata Doni (1913-1972), da Il pianto dei ciliegi feriti, 1963


Rimani aggiornato per ricevere i miei nuovi articoli




Piccoli Pensieri (4)

Suor Regina

Fuoco sulla terra, il fuoco dello Spirito Santo, il fuoco del coraggio di molti fratelli e sorelle ,come ricordiamo oggi noi Suore Orsoline la nostra patrona S.Orsola… non abbiamo scritti o parole sue ma con certezza sappiamo che ha vissuto la passione per il Vangelo. Se non bruciamo d’Amore, altri moriranno di freddo.

21 Ottobre 2021
Emanuela

Lo sanno bene i genitori, a volte è necessario essere un po’ duri per crescere i figli.
Un rimprovero è un atto d’amore tanto quanto un abbraccio.
E Gesù fa lo stesso con noi, ci riempie di amore ma non ci nasconde le difficoltà, ce le butta in faccia quasi brutalmente.
E la lettura di questi brani di Vangelo è più faticosa di altri, ma è bello sapere che questa fatica porta ancora di più a scoprire il suo Amore.

21 Ottobre 2021

Grazie mille Marco per la bella ed interessante riflessione! Riagganciandomi al contesto culinario mi viene anche in mente che, per meglio valorizzare il sapore degli impasti dolci, si usa aggiungere anche un po’ di sale. Così come, preparando l’impasto per la pizza a casa, io aggiungo sempre un pochino di zucchero per dare una spinta in più al lievito. Un certo contrasto è utile per far gustare meglio i cibi ma anche i giorni della nostra vita. Certo è sacrosanto godere della pace e della tranquillità delle proprie case, del proprio tran tran ben oliato, ma è anche bene tenersi elastici e pronti ad eventuali cambiamenti, perché potrebbero benissimo arrivare (e spessi arrivano!) quando meno ce lo si aspetti.

21 Ottobre 2021
Marco

Cos’è più buono il dolce o il salato. Cos’è che da più gusto alla nostra vita il miele o qualcosa di aspro.
Di certo ciò che è più dolce ci intenerisce ma d’altro canto ciò che è sapido se non amaro ci rende più svegli, più attenti, più vigili.
Ma forse è nella cruda verità che troviamo la sincerità che è presente nei nostri cuori. Sta a noi riuscire a far fiorire dai dai vasi che contengono i semi dei momenti duri della nostra vita i fiori dell’amore, un amore sincero, non mieloso e che a volte si può manifestare anche con una certa asprezza. Se Gesù è venuto a portare fuoco sulla terra sarà forse per bruciare quella paglia di ipocrisia che regnava tra i sapienti e gli apparenti puri di cuore?
Buona giornata a tutti.

21 Ottobre 2021

Scrivi il tuo Pensiero

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *