Un lembo di terra ove sbarcare. Un lembo di umanità da toccare.

Data :8 Febbraio 2021
Commenti: (3)

Esperti com’erano di navigazione e di pesca, non si abituarono mai a quelle traversate che il loro Maestro chiedeva loro compiere ogni qual volta che doveva prendere distanza dalle folle. Giungere all’altra riva, approdare, sbarcare, toccare terra: sinonimi che danno sicurezza dopo la navigazione, dopo la traversata. A volte pure dopo una tempesta. Il loro Maestro, se ne approfittava così del tempo di una traversata per riposare un attimo. Non soffriva nemmeno il mal di mare. Anzi, probabilmente gli conciliava il sonno. E nemmeno il vento di tempesta lo scosse. 

Anche in terra straniera, appena giunti sulla costa, gli portarono malati. La costa di un lago assomiglia proprio all’orlo di un mantello. Ai discepoli bastò toccare terra per sentirsi al sicuro. Chi a terra invece non trovava pace e soffriva tristemente la malattia, desiderava toccare l’orlo del mantello di Gesù. Evidentemente Gesù indossava pure un mantello che nella Scrittura è simbolo di cura, di relazione e di attenzione. Pur ricoprendo e proteggendo il corpo, il mantello ha comunque più libertà di movimento. Le sue frange, svolazzando liberamente sembrano suggerire più esplicitamente la possibilità, pur casuale, di un contatto. Basta avvicinarsi. Basta stendere la mano. Basta il movimento stesso di chi cammina indossandolo, e il mantello può diventare davvero il simbolo del contatto che salva.

Non pretendevano un contatto personale, una stretta di mano che ti risolleva, come fece con la suocera di Pietro. Quella povera gente, quell’ennesima folla di malati, conosceva probabilmente molto bene le regole di coloro che abitavano dall’altra parte, oltre la distesa d’acqua. C’è pericolo di contaminazione. Entra in vigore la legge dell’impurità religiosa, che ti fa straniero nella tua terra, rifiutato dalla tua stessa gente che preferisce mantenersi pura agli occhi di una divinità ma macchiarsi di indifferenza verso l’umanità. Indossava dunque quel mantello come se avesse trovato un escamotage per oltrepassare la regola. Non per abolirla, certo. Ma per completarla. 

Erano gli altri a volerlo toccare. La loro fede li riempì di questa convinzione. Basta toccare una frangia, un lembo, un orlo: sinonimi anche questi della stessa sicurezza. Si aggrapparono lì, a quell’orlo di mantello, perfettamente convinti com’erano che da quell’uomo trasudasse la salvezza, la salute che, come si diceva ieri, non è solo «essere fuori dal letto».

È un’umanità intrisa di sofferenze, un mondo malato. Avete notato anche voi quanta insistenza nel Vangelo attorno a malati, indemoniati, e sofferenti di ogni genere? Mai come di questi tempi forse ce ne stiamo accorgendo. Eppure il Vangelo è sempre il medesimo. Non è dunque piuttosto perché noi tutti ci siamo accorti delle condizioni precarie in cui versa l’uomo?

Pagani come siamo, con tutti i nostri rigurgiti di gesti religiosi posticci e feticci, a caccia di qualsiasi cosa che possa farci sentire che siamo entrati a contatto con il divino, ci basta sapere che c’è un mantello da poter toccare. Scopriamo invece che c’è un uomo, Gesù di Nazareth, che ha attraversato tutte le regioni dell’umano, tra la malattia e la salute, tra il dolore e la gioia.

Lì, sull’orlo delle nostre crisi di disperazione, sulle frange di un’esistenza umana che pare davvero sfilaciarsi, Dio tesse un abito all’uomo, pone la sua mano su di noi come un mantello che avvolge e protegge, cura ferite come si rammendano vecchi abiti logorati dal tempo.  Si legge le libro del profeta Ezechiele: «Passai vicino a te e ti vidi; ecco, la tua età era l’età dell’amore; io stesi il lembo del mio mantello su di te e coprii la tua nudità; giurai alleanza con te, dice il Signore Dio, e divenisti mia» (Ez 16, 8). 

Custodisci sempre
con paterna bontà la tua famiglia, Signore,
e poiché unico fondamento della nostra speranza
è la grazia che viene da Te
aiutaci sempre con la tua protezione.
Amen.

(preghiera di colletta dalla liturgia)

Dal Vangelo secondo Marco

In quel tempo, Gesù e i suoi discepoli, compiuta la traversata fino a terra, giunsero a Gennèsaret e approdarono.
Scesi dalla barca, la gente subito lo riconobbe e, accorrendo da tutta quella regione, cominciarono a portargli sulle barelle i malati, dovunque udivano che egli si trovasse.
E là dove giungeva, in villaggi o città o campagne, deponevano i malati nelle piazze e lo supplicavano di poter toccare almeno il lembo del suo mantello; e quanti lo toccavano venivano salvati.

Per ascoltare «La cura» di Franco Battiato, clicca sul logo play

Ti proteggerò dalle paure delle ipocondrie
Dai turbamenti che da oggi incontrerai per la tua via
Dalle ingiustizie e dagli inganni del tuo tempo
Dai fallimenti che per tua natura normalmente attirerai

Ti solleverò dai dolori e dai tuoi sbalzi d’umore
Dalle ossessioni delle tue manie
Supererò le correnti gravitazionali
Lo spazio e la luce per non farti invecchiare

E guarirai da tutte le malattie
Perché sei un essere speciale
Ed io, avrò cura di te.

Vagavo per i campi del Tennessee
Come vi ero arrivato, chissà
Non hai fiori bianchi per me?
Più veloci di aquile i miei sogni
Attraversano il mare

Ti porterò soprattutto il silenzio e la pazienza
Percorreremo assieme le vie che portano all’essenza
I profumi d’amore inebrieranno i nostri corpi
La bonaccia d’agosto non calmerà i nostri sensi

Tesserò i tuoi capelli come trame di un canto
Conosco le leggi del mondo, e te ne farò dono
Supererò le correnti gravitazionali
Lo spazio e la luce per non farti invecchiare

Ti salverò da ogni malinconia
Perché sei un essere speciale
Ed io avrò cura di te
Io sì, che avrò cura di te


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Piccoli Pensieri (3)

Emilia

Grazie Gesù per farti trovare sempre sul nostro cammino soprattutto in mezzo a tanta incertezza, tanta sofferenza. Alimenta la nostra speranza e la nostra fiducia in te.

8 Febbraio 2021
Gianna

Grazie per averci dedicato la bellissima canzone, meglio dire poesia, di Battiato. Amare in questo modo lo può fare solo chi darebbe la vita per un’altra persona: una mamma, un innamorata/o. Dio.

8 Febbraio 2021
Dania

È proprio vero Signore che “la gente quando è stanca vuole Te”…
Che si possa accorrere sempre a Te, non solo quando si è stanchi o nella prova, ma nelle pieghe della nostra quotidianità e chiedendo “mendicanti dell’amore un ristoro da Te”, meglio comprenderemo quanti mendicano ancora oggi per sopravvivere.
Almeno Tu sei per tutti e Ti doni a chi Ti cerca e bussa alla porta del Tuo cuore. Grazie Padre Buono di ogni uomo

8 Febbraio 2021

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