Per un racconto che si perde nella notte dei tempi, la lettera agli Ebrei dice: "Non dimenticate l'ospitalità; alcuni, praticandola, senza saperlo hanno accolto degli angeli".
"Ashré" disse più volte. Per cantare la beatitudine riservata a coloro che subiscono ingiustizia, rifiuto o violenza. Li mise in salvo con una sola parola. A coloro che invece non accolsero i segni compiuti fece udire un suono che assomiglia ad un lamento, un pianto e non un rimprovero. Un'invito a conversione, intanto che c'è ancora tempo.