Disarmanti parole

Data :13 Giugno 2022
Commenti: (3)

Vieni, Consolatore altissimo,
Signore delle lingue e pace dei cuori:
nessuna amarezza, nessuna cattiveria
ci separi dalla tua presenza.
Nulla è gioioso, nulla bello,
nulla è santo né puro,
nulla è dolce né completo senza la tua grazia,
o Spirito di Dio.

(Adamo di San Vittore)

Dal Vangelo secondo Matteo (5,38-42)

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Avete inteso che fu detto: “Occhio per occhio” e “dente per dente”. Ma io vi dico di non opporvi al malvagio; anzi, se uno ti dà uno schiaffo sulla guancia destra, tu pórgigli anche l’altra, e a chi vuole portarti in tribunale e toglierti la tunica, tu lascia anche il mantello.
E se uno ti costringerà ad accompagnarlo per un miglio, tu con lui fanne due.
Da’ a chi ti chiede, e a chi desidera da te un prestito non voltare le spalle».

Un dono è totale nella misura in cui non lo si fa solo a chi si desidera, a coloro ai quali si vuole bene. Un dono è totale nella misura in cui s’è capaci di farlo anche a coloro ai quali, umanamente parlando, non lo si farebbe mai. Quella giustizia divina che fa piovere sui buoni e sui cattivi o che fa splendere il sole ugualmente su gusti e ingiusti, ci coinvolge chiedendoci di superare quell’umana giustizia che ama solo coloro che ci amano, che ci farebbe salutare soltanto coloro che ci salutano. 

L’unico modo per arginare il male, per limitare i suoi danni esponenziali, è non opporre resistenza a chi lo compie. Chi compie il male è anzitutto la prima vittima di quel male che rischierebbe immediatamente di contagiarci fino ad uscire dalle nostre stesse mani che – avremmo forse giurato – non sarebbero state capaci di fare altrettanto. Eppure la violenza conosce le leggi dell’escalation, della crescita direttamente proporzionale. 

Il dono totale, che non fa differenze, passa da una guancia che non è certo tutto il corpo donato come quello di Cristo sulla croce eppure in quell’altra guancia offerta al nemico c’è il totale disarmo della vendetta. Siamo certamente davanti ad una di quelle pagine per le quali molti di noi – o forse tutti? – potrebbero dire tranquillamente: «Non ne sono capace, non ce la posso fare».  Se queste parole di Gesù sono state scritte perché giungessero a noi è proprio in seguito alla sconcertante scoperta della loro praticabilità.

Non siamo né autorizzati né costretti a vendicare il male ricevuto ma a camminare insieme più del previsto. Donare mantello e tunica è ricucire strappi.

Non so chi sono
ho perso senso
e bussola privata
ma obbedisco
a una legge
di fioritura
a un comando precipitoso
verso luce
spalancata.

(Chandra Livia Candiani)


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Piccoli Pensieri (3)

Savina

Il Vangelo di oggi e il suo commento mi hanno riportato alla memoria l’attentato alle Torri gemelle di New York che, crollando, avevano causato migliaia di morti.
Sappiamo quale fu la reazione degli Stati Uniti, che individuarono in una Nazione l’origine di tutti i mali, iniziando una guerra che, a sua volta e come tutte le guerre, porto’ distruzione in tutti i sensi.
Ebbene, a guerra iniziata, mi capitò di sentire alla radio, in una bella trasmissione di pochi minuti dal titolo “… Ascolta, si fa sera” il commento di una pastora (donna) protestante che sostanzialmente diceva:
” gli Stati Uniti hanno perso una importante occasione di riflessione sull’accaduto, invece di vendicarsi così subito, era meglio fermarsi per cominciare a porsi determinate domande, come chiedersi il perché di cosi tanto odio nei loro confronti e da qui poteva partire la consapevolezza sì del grande male ricevuto, ma soprattutto del perché di tanto male e cercare di porre rimedio alle ingiustizie, perché tanto parte da questo.”
Lì per lì ero rimasta perplessa su questa riflessione perché, come detto bene nel commento di oggi, umanamente sembrava la cosa più giusta da fare quella di reagire subito.
A fine trasmissione, però, dove la pastora aveva parlato con voce pacata ma sicura, non potevo che essere d’accordo con lei perché il male lo disarmi lasciando cadere le provocazioni, anche se costano dolore e fatica.

13 Giugno 2022
Cinzia

“Donare mantello e tunica è ricucire strappi”
È fioritura
del cuore🌸
Carità tessuta col filo della misericordia
È fioritura
della vita🌱

13 Giugno 2022

Alla mia mente si affaccia di getto il pensiero che “Ad ogni azione corrisponde una reazione uguale e contraria”, reminescenza della fisica del liceo che mi sembra abbastanza coerente con il contesto. Perché in fin dei conti anche noi umani seguiamo un po’ questa legge: quando subiamo una qualsiasi forma di violenza la prima reazione, istintuale, è quella di “rispondere a tono”. Non reagire, star fermi, implica un sforzo molto maggiore. Placare l’istinto, frenare il corpo e lasciar spazio ad un ragionamento diverso, opposto, di accoglienza anziché di reazione, richiede una grande forza di volontà… Ed anche un po’ di allenamento! Non è certo la “strada più facile”, ma è senz’altro quella più opportuna perché si possano effettivamente porre le basi della pace. Ma senza andar a scomodare le “guerre” con la G maiuscola… È piuttosto sforzandoci ad allenarci nel quotidiano – credo – che possiamo davvero iniziare a seminarla. Affinché radichi, germini e dia frutto. Tanti piú semi riusciremo a gettare, tanto più ricco sarà il campo della pace.

13 Giugno 2022

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