Mettetevi scarpe comode: la fede fa camminare

Mettetevi scarpe comode: la fede fa camminare

C'è forse nell'uomo un'indole che lo porta ad adagiarsi, ad accomodarsi? Il nostro corpo finisce forse per impigrirsi? Anche la fede rischierebbe di essere vissuta come una comodità su cui adagiarsi, un tesoro da mettere al sicuro o una sicurezza raggiunta dopo tempeste e burrasche, se non ci fosse questo costante richiamo pasquale allo stare desti, vigilanti e pronti a partire.

Data :7 Agosto 2022
Bagagli umani…

Bagagli umani…

Quale profitto viene all’uomo da tutta la sua fatica e dalle preoccupazioni del suo cuore, con cui si affanna sotto il sole? (Qo 2,22). È un pensiero contenuto nel bagaglio delle umane esperienze e nella biblioteca della fede. Prendere atto dell'inconsistenza di molte cose delle quali ci siamo fidati non è affatto un pensiero contrario alla fede e al credere. Potrebbe esserne piuttosto la scaturigine. La nostra vita dipende dalla qualità delle sue relazione, dai suoi legami e non certo dal possesso delle cose alle quali tuttavia diamo un certo valore per finire poi d'attaccarci il cuore. 

Data :31 Luglio 2022
Cos’hai Tu da dirmi?

Cos’hai Tu da dirmi?

In ogni persona sconosciuta si può celare qualcosa di quel mistero più grande che è di Dio. Abramo si prostra fino a terra: adorare Dio, servire l'uomo. E c'è questo racconto di Marta e Maria, fatto di quel sottile narcisismo che spesso è pure dei cristiani quando della carità e dell'accoglienza ne fanno un vanto, un distintivo. Dimentichiamo che anche in altri popoli e in altre culture l'ospite è tenuto in grande considerazione. Ma perché dunque l'ospite è sacro? Perché ci spinge a dare il meglio di noi stessi nell'arte di accogliere o perché semplicemente ci chiede di ascoltare qualcosa che ancora dobbiamo udire?

Data :17 Luglio 2022
Prossimità: umana attenzione, divina presenza

Prossimità: umana attenzione, divina presenza

Il rapporto con il divino nella testa dell'uomo si risolve spesso nel creare una distanza incredibile tra Dio e l'uomo. Di riflesso anche il nostro modo di vivere in terra può prendere derive che distanziano l'uomo dalla sorte più comune che ci contraddistingue: siamo creature bellissime ma sempre fragili. L'umana attenzione può davvero convertire gli uomini a credere in un Dio vicino, vicinissimo, che abita nel nostro cuore e che dice: «Va' e anche tu fa lo stesso».

Data :10 Luglio 2022
Tornarono pieni di gioia

Tornarono pieni di gioia

È chiaro che le ragioni dei nostri spostamenti, tra un'andata e un ritorno, li decidiamo e li viviamo come frutti di nostri progetti o scelte. Ma è vero che uscendo semplicemente incontro al giorno, potremmo vivere questo spostamento come fosse una missione affidataci da Gesù stesso. Lo stile con cui noi attraversiamo la vita, il nostro andare per il mondo tra le vicende quotidiane è questo che pone le condizioni perché il regno di Dio possa essere incontrato e riconosciuto presente.

Data :3 Luglio 2022
Libertà: una ferma decisione

Libertà: una ferma decisione

Siamo pieni di costrizioni, siamo pieni di giustificazioni e di scusanti per non prendere mai una ferma decisione che ci porti a seguire il Vangelo, la buona notizia che canta la libertà dell'uomo. Quella ferma decisione di andare verso il luogo in cui sarebbe stato elevato in alto, sarà il segno della sua obiezione di coscienza contro il potere perverso dell'uomo di sottomettere ogni suo simile. Questo nostro tempo scorre ormai tra costanti minacce. Sembriamo sempre più in bilico. Siamo ostaggi di paure. Servono ferme decisioni di credere alla Parola che può ancora liberare.

Data :26 Giugno 2022
Il poco del giusto

Il poco del giusto

È evidenziato lo stato di fragilità di chi gli prestava attenzione e più ancora quell'aver bisogno di cure. Dovremmo tornare a parlare più felicemente del regno di Dio e non solo dei regni umani così cagionevoli e sempre un po' malati di qualcosa. Che se non crediamo alla Parola vivremo davvero una vita muta e la religione di cui ci facciamo spesso esperti cerimonieri non dirà alcunché, risulterà muta, incapace di far dialogare gli uomini tra loro e di dire qualcosa del regno di Dio. Una celebrazione della bontà di Dio che prende il poco di ciascuno e ne fa meraviglie.

Data :19 Giugno 2022
Essere e comunicarsi

Essere e comunicarsi

L'annuncio del Vangelo in tre secoli aveva già fatto la sua bella corsa. Approdato in Grecia il Vangelo si imbatté nelle riflessioni dei filosofi e l'Olimpo sopra la grande capitale restava la città delle divinità sempre molto affaccendate, ma distaccate e distanti dalla vita degli esseri umani. La filosofia parlava dell'Essere. E anche la questione teologica conobbe presto un urgenza: dimostrare l'esistenza di Dio. Ma cosa giova a noi umani dimostrare l'esistenza di Dio se questi rimanesse distaccato, impassibile o assente dalle nostre vicende? Non ci sazia il sapere che Dio esiste ma ci riempie di gioia sapere che Egli esiste in quanto desideroso di comunicarsi.

Data :12 Giugno 2022
Una varietà tra cui riconoscerLo

Una varietà tra cui riconoscerLo

Tutta la terra aveva un’unica lingua e uniche parole... detto così sembrerebbe un sogno, una situazione pacifica, idilliaca. Ma siamo così sicuri che basterebbe una sola lingua a garanzia di comprensione, di perfette intese e di unità? L'amore si lega a parole da ascoltare. Ascoltare è amare. Non c'è un «esperanto della fede», ma una pluralità di popoli, lingue e culture nelle quali l'unico Dio si esprime, si manifesta, si fa conoscere, si avvicina, si rende presente e si rivolge a ciascuno donandogli esistenza, energia e vita.

Data :5 Giugno 2022
Apparente assenza

Apparente assenza

Dal mattino di Pasqua abbiamo imparato a dilatare il tempo: riconoscerlo vivo è stata l'impresa di questi giorni e per ogni tempo; ricordare poi le sue parole per comprendere il senso della nostra vita è un'operazione che mai si dovrà smettere di fare. Della sua ascensione al cielo si registra che se ne andò benedicendo. È un compimento che genera poi un atteggiamento simile. Tutto è accaduto come ancora sappiamo ripetere nelle nostre liturgie domenicali che si sciolgono e terminano allo stesso modo, in un gesto di benedizione. Il Corpo di Cristo che siamo noi, radunato dalla sua Parola e riconosciuto nella Comunione all'unico Pane, appare agli occhi della nostra fede per scomparire poi quando, uscendo dal Tempio, ci nascondiamo nel mondo come il lievito nella pasta. 

Data :29 Maggio 2022
Il cenacolo e la città

Il cenacolo e la città

Mentre ricordavano le Sue parole e ricostruivano i fatti a ritroso per cercare di comprenderne il senso e la portata, di fatto erano già sotto l'azione dello Spirito santo, dato ai discepoli proprio come garante di una corretta memoria. Ma come conciliare l'intimità di quel Cenacolo e la missione che il Risorto aveva affidato? E mentre vi racconto di un pane donato, penso a quelle navi piene di cereali - il pane di domani - bloccate nei porti. Il pane, la comunione: ostaggio delle nostre umane guerre.

Data :22 Maggio 2022
Saremo pieni di gelosia o di Spirito santo?

Saremo pieni di gelosia o di Spirito santo?

Una cosa è certa: ci muoviamo sempre tra visioni più o meno limpide, sogni e desideri... tutti riflessi di quelle sorgenti d'acqua nelle quali ci specchiamo al fondo del nostro cuore. Altra cosa, ugualmente vera, è che ci muoviamo tra problematiche e questioni antiche e nuove al contempo. Pasqua era già sinonimo di transumanze, di recinti che si aprono per condurre le pecore al pascolo. Pasqua è pure diventata questione di una tomba aperta e di un Cenacolo spalancato, invito ad uscire da spazi angusti, bui e chiusi. Non si può pensare che la gioia di un gregge sia rinchiusa nello stare al sicuro in un recinto...

Data :8 Maggio 2022

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