Prima l’altro, prima Lui.

Prima l’altro, prima Lui.

Se per un attimo riuscissimo a dimenticarci, se per un istante non avessimo questo pensiero di salvare noi stessi, se per un momento ci facessimo da parte e accantonassimo pure questa somma di umane paure mescolate a giudizi e pareri anch'essi umani... Non la paura di un giudizio finale ma un monito per la nostra vita presente e più quotidiana, un invito che anche oggi ci viene rivolto per non perdere il fine, il senso del nostro stare qui sulla terra.  Il Risorto mostrava il segno dei chiodi e la ferita al costato: c'è un'umanità ferita nelle sue mani e queste mani piene di umanità non le mostrerà più a noi, ma al Padre suo. E noi, che siamo figli di Dio, perché non teniamo in custodia questa stessa umanità?  "Prima noi" sulla bocca di un cristiano stona assai!

Data :22 Novembre 2020
Un po’ per uno…

Un po’ per uno…

Sono le ultime domeniche in compagnia dell'evangelo secondo Matteo. In un trittico si concentra la riflessione sulla vigilanza. La cosa più certa di queste tre pagine è che ci sarà un incontro: con lo sposo, con il padrone, con i poveri in terra e col Cristo che li avrà rivestiti di gloria. È questo l'incontro che va desiderato, atteso. Talenti che vengono distribuiti secondo la possibilità e la capacità di ciascun servo. Cinque, due, uno... e sappiamo bene scrivere in ordine decrescente, dal più grande al più piccolo... perché siamo uomini che calcolano, che fanno confronti, che rischiano di essere gelosi come bambini quando l'altro ha apparentemente più di me; che utilizzano questa superiorità numerica per misure tutto e sminuire chi ha meno. Noi crediamo nel Dio che parlo ad Abramo, suo amico, promettendo di moltiplicare la loro stirpe come le stelle del cielo, come la sabbia sulla spiaggia del mare. Perché non condividere quanto abbiamo per moltiplicare la gioia?

Data :15 Novembre 2020
Sentinelle cercasi

Sentinelle cercasi

Guardare fuori, oltre la finestra mi pare davvero esercizio spirituale: nell'indefinito caos della notte, magari accompagnato da dense nebbie di stagione e di regione, attendere il levar del sole che chiama ad esistere ogni cosa. E poi l'uomo a dare il nome a ciò che esiste. Impariamo a guardare non solo ciò che non c'è concesso di fare, ma cogliamo l'occasione favorevole di fare qualcosa che stavamo letteralmente trascurando. E così mi piace pensare a quest'olio che prendiamo perché la nostra vita non si consumi e non si spenga scioccamente, senza sapore.

Data :8 Novembre 2020
Materia fragile ma malleabile… anche da uno sguardo e da una parola

Materia fragile ma malleabile… anche da uno sguardo e da una parola

Siamo materia fragile, ce ne accorgiamo quotidianamente e ancora più in questo tempo. Ma restiamo materia modellabile. L'indurimento sarebbe un grande errore. Tutti i santi, che oggi contempliamo in uno sguardo d'insieme, hanno modellato la loro esistenza, le hanno dato forma a partire dalle parole del Vangelo. Aprì la bocca e si mise a parlare. Dall'abbondanza del suo cuore gli uscì questa perla di discorso. Ciò che noi possiamo fare è muovere quei passi per avvicinarci a Lui. Maggiormente.

Data :1 Novembre 2020
Non l’ordine ma l’essenza

Non l’ordine ma l’essenza

Ormai lo conoscono bene: ne hanno colto l'essenza attraverso i gesti compiuti e lo stile adottato. Tutto il credere dei farisei invece era organizzata attorno ad alcune pratiche religiose e poi un continuo discutere di importanze e di priorità. Un po' come succede oggi nei pubblici dibattiti: un sempre più insopportabile contraddittorio di parole, di pareri, di opinioni e nessuno più che sostenga delle ragioni valide e buone da cui far dipendere ogni scelta e ogni comportamento. Dio continuerà a parlare nella vita di tutti coloro che, accantonati tutti i vaniloqui, usciranno dall'impasse religioso scegliendo semplicemente di seguire Gesù nel suo modo di fare l'uomo.

Data :25 Ottobre 2020

Denaro + documenti = identità?

Quando mai usciamo di casa senza aver preso il portafoglio? Non fosse altro che per i documenti. La nostra identità è racchiusa lì dentro: documenti e denaro. E chi non li ha, quanto vale? Guarda nelle tue tasche, guardati anche attorno... e riconosci da cosa dipende la tua vita. Guardiamo pure una moneta e facciamo tutte le nostre considerazioni sul potere economico, ma non dimentichiamo di guardarci dentro per trovare impresso in noi un legame indelebile con Dio stesso. Come si può pensare di stare uniti a Dio ad intermittenza? Quando ci va male Dio ci serve: sia per pregarlo che per bestemmiarlo. Quando i nostri affari vanno bene è sempre merito di personale ingegno e abilità. Ci leghiamo e ci sleghiamo a Dio all'occorrenza. Sappiamo vivere di Lui e senza Lui. Abbiamo una missione: portare il Vangelo dove ci muoviamo ed esistiamo.

Data :18 Ottobre 2020
Vestiti! Amor ci chiama a sé

Vestiti! Amor ci chiama a sé

In un mondo che continua a scegliere ciò che è più prestante e meritevole, in un mondo che quindi, in vista dell'eccellenza, del top quality, non farà altro che aumentare i margini del suo stesso rifiutare e scartare, proprio in questo mondo, c'è nascosto un regno il cui re non fa altro che passare il suo tempo ad invitare. Invita ma non costringe, sicché molti rifiutano pensando che la proprio felicità vada tutta sudata con le proprie mani e che sia frutto di tutti i propri sacrifici. Non sanno che quella felicità, seppur legittima, è decisamente la peggiore perché espone al pericolo di non essere condivisa.

Data :11 Ottobre 2020
Non fare quanto l’amore ferito vorrebbe…

Non fare quanto l’amore ferito vorrebbe…

Giorno doppiamente bello: è domenica, Pasqua della settimana ed è la Pasqua del mio amico Francesco, quello di Assisi. Si canta l'amore per la vigna. Si canta la divina passione assieme a quella di tutti gli appassionati del regno di Dio. Si chiede pazienza a Colui che pianta vigne e che noi siamo sempre pronti ad accusare di averci piantato in asso.

Data :4 Ottobre 2020
“Non ne ho voglia!”… e poi: Grazia Ricevuta

“Non ne ho voglia!”… e poi: Grazia Ricevuta

Mi pare di sentirli quei due figli. E quando il Vangelo parla di figli è proprio il modo più semplice per dire che nessuno si deve sentire escluso dal racconto, già che a questo mondo veniamo come figli.  Siamo nel Tempio di Gerusalemme, testimonianza monumentale di una religione gestita da figli che dicono e non fanno. Stare alla presenza di Dio, stare nella casa del Padre, per Gesù non fu mai una questione di immobilismo, di rigidità, di intransigenza, di intolleranza. Stare alla presenza di Dio per Gesù fu sentire la voce del Vento, una presenza interiore dello Spirito, un moto dell'animo, un desiderio di conversione, di cambiamento, quella voglia di ricominciare nuovamente.

Data :27 Settembre 2020
Verde rabbia, giallo invidia… e la (s)travolgente bontà di Dio

Verde rabbia, giallo invidia… e la (s)travolgente bontà di Dio

Noi siamo quelli che "non uccidono, che non rubano, che vanno a Messa" e viviamo nella convinzione di meritarci per questo la più grande e giusta ricompensa. Ma diventiamo verdi di rabbia e gialli di invidia quando scopriamo che all'ultimo, come quel giorno sulla croce, anche per qualcuno si aprano le porte del Paradiso. E così si odono lamentele quotidiane di credenti che avanzano diritti e primati. "Prima noi..." è la versione costantemente aggiornata di un problema che affligge da sempre l'uomo invidioso. La giustizia di Dio ci stravolge.

Data :20 Settembre 2020
Saltando oltre… conta l’Alleanza

Saltando oltre… conta l’Alleanza

Poi raccontò una delle sue parabole: il regno dei cieli è simile a un re che volle regolare i conti con i suoi servi... Ed eccoci subito presi dentro il racconto. A noi che sappiamo chiedere soltanto dilazioni di tempo per i nostri debiti, a noi che manderemmo all'inferno il mondo intero, mentre per noi ci creiamo un purgatorio in attesa di estinguere debiti; a noi che manco ci verrebbe in mente di cancellare ogni debito... il giorno che ci vedranno fare altrettanto, sarà il giorno in cui il mondo si accorgerà che solo Dio poteva metterci nel cuore questo modo di procedere... dalla terra al cielo.

Data :13 Settembre 2020
Una certa tensione… seguirLo è camminare su un filo!

Una certa tensione… seguirLo è camminare su un filo!

Stavano dunque andando a Gerusalemme, la santa dimora dell'Altissimo, perché si sappia - rivelazione definitiva - chi è Dio. La religione con tutti i riti sacrificali e perfino le tradizioni dei farisei, non erano più segno della presenza di Dio ma gli facevano piuttosto ombra. Non si vedeva più chiaramente quale legame potesse avere l'Altissimo con le Sue creature. Stavano seguendo il Figlio d'Uomo che camminava su un filo tesissimo: dalla nascita fino alla morte, camminava sul filo di una volontà precisissima che Egli doveva compiere. Era chiaro, per Colui che ebbe l'ardire di mettere in dubbio l'autorità di scribi e farisei, di sacerdoti del Tempio e anziani capi del popolo, che il legame con Dio non stava nei volteggi del fumo di incensi e olocausti, ma in quella tensione, fatta di ascolto e cammino, dietro a Lui.

Data :30 Agosto 2020

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