Àlzati

È accaduto qualche settimana fa: avevo appena terminato di celebrare l’Eucarestia domenicale. Una bambina accompagnata dal papà, mi viene incontro e mi chiede: «Come mai ci alziamo in piedi così tante volte?» 
Grande osservatrice quella bambina! Si può iniziare da domande così apparentemente semplici per far scoprire la bellezza di certi gesti che se compiuti insieme, in uno stesso luogo, possono avere un’eloquenza e una forza ancora maggiori di quando li compissimo da soli. 

Come mai, mentre preghiamo, ci alziamo in piedi più volte? Più dei canti e delle preghiere quel gesto balza agli occhi di una bambina in cerca di risposte e di senso. «Ci alziamo per dire che siamo vivi, che siamo presenti, che siamo attenti»… le risposi qualcosa del genere. 

Proprio ieri mattina ricevo una fotografia: un’insegnante s’è recata in classe prima del suono della campanella per scrivere alla lavagna una poesia di E. Dickinson. A pensarci bene, della scuola salverei dunque la lavagna che ci chiede di stare in piedi per scrivere su di essa. Suona la campanella, la lezione inizia proprio a partire da questi versi. Mi sarebbe piaciuto ascoltare i commenti degli alunni. 

Una ricerca scientifica esorta chi fa lavoro d’ufficio a trascorrere come minimo due ore al giorno, con l’obiettivo di arrivare a quattro, dunque quasi metà della giornata lavorativa, stando in piedi: è il sistema migliore, se non l’unico, per evitare disturbi o malattie collegate al restare troppo a lungo seduti. Per milioni di anni l’uomo ha trascorso la maggior parte della giornata in piedi. Solo quando il terziario si è ampliato e la rivoluzione tecnologica ha cambiato il modo di produzione, facendo fare a macchine quello che prima facevano gli uomini, abbiamo gradualmente dimenticato cosa significhi stare tutto il giorno in piedi. Ecco dunque che in alcuni uffici appaiono già degli standing desktop, delle scrivanie per lavorare in piedi. 

Su questo verbo – alzarsi – potrebbe continuare oggi la nostra riflessione quotidiana. Semplicemente prendendo coscienza in noi stessi di ciò che accade ogni volta che ci alziamo dal letto, da una sedia, da una poltrona, da una scrivania, da un banco di scuola. Che lo si faccia con slancio o a fatica. Tutto oggi converge attorno a quell’invito che Gesù rivolge ad un uomo dalla mano paralizzata. «Àlzati, vieni qui in mezzo!». Quell’invito è solo l’inizio di una vera rivoluzione: fare del bene all’uomo, in qualsiasi momento, in qualsiasi luogo, fors’anche in giorno di sabato. Fosse anche quando ci si alza dalla scrivania in ufficio o da qualsiasi postazione di smart-working.

 

Non conosciamo mai la nostra altezza
Finché non siamo chiamati ad alzarci.
E se siamo fedeli al nostro compito
Arriva al cielo la nostra statura.

Emily Dickinson

Dal Vangelo secondo Marco (3,1-6)

In quel tempo, Gesù entrò di nuovo nella sinagoga. Vi era lì un uomo che aveva una mano paralizzata, e stavano a vedere se lo guariva in giorno di sabato, per accusarlo.
Egli disse all’uomo che aveva la mano paralizzata: «Àlzati, vieni qui in mezzo!». Poi domandò loro: «È lecito in giorno di sabato fare del bene o fare del male, salvare una vita o ucciderla?». Ma essi tacevano. E guardandoli tutt’intorno con indignazione, rattristato per la durezza dei loro cuori, disse all’uomo: «Tendi la mano!». Egli la tese e la sua mano fu guarita.
E i farisei uscirono subito con gli erodiani e tennero consiglio contro di lui per farlo morire.

Magari toccasse a me
prendermi cura dei tuoi giorni.
Io ti direi: Alzati!
E scioglierei i nodi dentro di te
e le più ostinate malinconie.
Magari ti decidessi
ad affidarti a me:
puoi fidarti a lasciarmi il cuore;
non ti deluderò…
Io come un’ombra ti seguirò,
la tenerezza è un talento mio!


Rimani aggiornato per ricevere i miei nuovi articoli




Piccoli Pensieri (3)

... Alba

” Tendi la mano!” dice Gesù a quella persona.
Signore, questo invito oggi lo rivolgi anche a me,quando rimango a braccia incrociate, invece di allungarmi ed essere più vicina a chi mi sta a fianco.
Signore, donami l’umiltà di tendere sempre la mano verso di Te e verso gli altri e poter ricevere e dare amore.

19 Gennaio 2022
Emanuela

La prima bella notizia di oggi è nelle prime parole: una bambina mi viene incontro e mi chiede… Conferma ancora una volta la bellezza della spontaneità e capacità di osservazione dei bambini.
Ma dove la perdono?
Vengo purtroppo da un’esperienza diversa. Domenica all’incontro di catechesi con i miei cresimandi ad una semplice domanda sul vangelo appena ascoltato ed il relativo commento ho avuto di riposta… il nulla. Silenzio e sensazione di indifferenza totale. E’ l’età? L’incapacità all’ascolto? Timidezza di chi aveva colto qualcosa ma non osava esporsi davanti ai compagni?
Sono stata un po’ dura e ho detto loro che la messa è una cosa bellissima se imparano a viverla, ma se partecipano di malavoglia e solo per fare un favore ai genitori o al prete, stanno prendendo in giro se stessi per primi.
A volte sembra davvero che si stiano togliendo centimetri per paura di diventare re, come nella poesia di Emily Dickinson.
Ma i continuo a pregare e sperare che trovino il motivo non solo per alzarsi, ma per volare!

19 Gennaio 2022
Savina

“Alzati!”
Questo verbo compare spesso anche nelle Scritture.
È un invito al movimento.
Non ci si alza da una sedia senza poi fare altro, non ci si alza dal banco della chiesa senza intensificare l’attenzione.
Anche in senso figurato, alzarsi indica un movimento di cambiamento, di reazione a una situazione negativa.
Perché Gesù fa alzare quella persona dalla mano paralizzata?
Avrebbe potuto risanarlo lì dove era.
“Alzati” e poi lo mette al centro dell’attenzione per compiere poi il segno di guarigione.
Alzare, per stimolare la nostra attenzione.
Alzare gli occhi per osservare e contemplare;
Alzare le mani per benedire;
Alzare la nostra persona per fare il bene.
Mi par di vedere Gesù,
si alza al mattino presto per pregare
si alza per camminare sulle nostre strade
si alza per salire sulla barca dalla quale la gente potrà udirlo meglio
si alza per recarsi alla tomba di Lazzaro….
Signore Gesù, che possa anch’io dare senso al mio alzarmi, secondo i tuoi insegnamenti.

19 Gennaio 2022

Scrivi il tuo Pensiero

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *