Non affannarti, non agitarti.
Non c'è contemplazione se da questa non nasce poi un modo di agire... differente, certo! E un'azione non è completamente buona finché non termina in un momento di contemplazione, di restituzione, se non è collocata nell'alveo di un fiume di Bene che scorre ora manifestamente ora sotterraneo.
Perché quanto siamo, quanto sappiamo e possiamo fare non viene da noi.
La parte migliore non è far nulla. È fare tutto per amore, con uno spirito di servizio nella più totale libertà, perfino dalla schiavitù dell'affanno, dell'ansia.
Data :5 Ottobre 2021